martedì 12 ottobre 2010

Proposta leghista del PD: “selezione” degli immigrati.


 di Marco Barone

L’assemblea nazionale del Pd, si è conclusa con la produzione di alcuni documenti politici che affrontano varie questioni sociali e politiche attuali e non riguardanti questo malato paese.
Il documento dedicato alla questione immigrazione dal titolo “impariamo a vivere insieme” è a dir poco scandaloso.
Scandaloso per chi dice di essere l’alternativa al berlusconismo alle politiche discriminatorie leghiste.
Di cosa parlo?
Semplice leggiamo questo estratto dal sito del PD, del documento considerato :
“Alcuni paesi di antica tradizione migratoria – Canada, Australia, Nuova Zelanda – e recentemente alcuni paesi europei – Gran Bretagna, Danimarca – hanno adottato regole di ammissione “a punti”. Altri paesi hanno in programma di adottarle. Il principio è semplice, e consiste nell’attribuire al candidato un punteggio per ogni caratteristica individuale di una determinata lista, e di farne la somma: chi supera una determinata soglia è ammissibile (in funzione delle “quote” o dei “tetti” numerici adottati). Normalmente si prendono in considerazione età, stato civile, grado di istruzione, conoscenza della lingua, della cultura o dell’ordinamento, capacità di guadagno o di produrre reddito, specializzazione lavorativa, talenti particolari.
Ma si può immaginare di attrezzarsi per considerare altri elementi: per esempio, la composizione della famiglia e le relative caratteristiche, l’esigenza di legami con il paese, eventuali programmi (comprovabili) di inserimento. Naturalmente l’attribuzione del punteggio non deve essere distorta da elementi discriminatori: genere, razza, religione, opinioni, provenienza geografica. Un sistema di questo tipo ha il vantaggio della trasparenza e dell’obbiettività: la selezione è basata su criteri noti e (per quanto possibile) controllabili, ma poi… preferiamo i giovani agli adulti, i colti agli incolti, gli specializzati ai generici, le persone sole a quelle con famiglia? E perché? E in che misura? Le risposte a questi quesiti possono darsi in funzione di un metro di giudizio complesso, ma che si basa essenzialmente sul presunto contributo che una determinata “qualità” o “caratteristica” del candidato dà allo sviluppo della società e dell’economia e alla sua capacità di essere partecipe della società stessa (inclusione, integrazione, interazione…)”.
Eppure ciò è stato scritto dal Pd.
Si è vero che i CPT ,oggi CIE, sono lager voluti anche dal centro sinistra , che nel governo Prodi del 2006 si riuscì solo a proporre il superamento dei CPT, ma è anche vero che Amato in quel Governo sostenne la ragione d’essere dei CPT/Lager che non doveva essere messa in discussione.
Quindi, in effetti, tutto nella norma.
Dopo i lager, ora la selezione all’entrata in questo paese.
Sempre all’interno di tale documento emerge anche il concetto di utilitarismo della regola finalizzato a garantire la produzione del massimo benessere collettivo.
“La presenza degli immigrati non solo è utile all’Europa per gli stessi motivi per cui è utile all’Italia, ma può contribuire a costruire il sogno europeo dell’unità nella diversità”.
Ciò ricorda in modo similare la politica in campo di immigrazione posta in essere dalla Lega Nord, vedi la questione permesso a punti ove nel 2008 ZANDA del PD, proprio sulla idea del permesso a punti sostenne che : “Mi sembra l’ennesima proposta bizzarra: il permesso di soggiorno va a chi ne ha diritto. Questo procedere a tentoni», continua il senatore del Pd, «mi sembra una bizzarria 2.http://www.corriere it/politica/08_ottobre_07/lega_permesso_punti_06af7880-945b-11dd-a0d8-00144f02aabc.shtml
Ma come dire ci si adegua al vento, ed il vento che oggi soffia è nefasto.
Selezione. Cosa vuol dire selezionare? Distinguere, diversificare, graduare, cernere, prescegliere, sfoltire, smistare, stralciare, vagliare, estrarre?
Oggetto, le persone sono solo oggetto di scambio.
La storia è ciclica, tutto si ripete.
La drammaticità della situazione è che sembra essere pienamente radicato a livello sociale e culturale, anche in alcuni ambienti c.d. di sinistra, il concetto di utilitarismo ovvero in Italia può entrare la persona che può essere utile al falso perbenismo italiano, ai padroni, al profitto.
Schiavi.
Si, possono entrare solo schiavi.
La sensibilità umana dove è finita? La solidarietà umana dove è finita?
E’ finita!
Un tempo esisteva la dignità umana.
Un tempo esisteva il valore assoluto della persona.
Un tempo esisteva la persona.
Oggi l’uomo è merce di scambio.

2 commenti:

  1. Non sarebbe meglio selezionare meglio i nostri politici?
    ;(

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  2. @ Alba kan
    Mi sembra la cosa più sensata da fare, ma credo che prima occorra cambiare la testa agli "itagliani", trasformandoli in italiani, altrimenti il rischio che questi personaggi vengano sostituiti con altri identici, o forse anche peggiori, è molto alto.

    ;-) Namastè

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