martedì 31 agosto 2010

Il campo energetico del cuore



http://www.youtube.com/user/crysaetos11

Frequency

fonte: www.carmillaonline.com

di Danilo Arona
Il sette agosto scorso ho pubblicato su un blog alessandrino alcune considerazioni a caldo, a seguito di un allucinante fatto di cronaca milanese, parole che provenivano dal mio amico e quasi alter ego Morgan P. Mi sono accorto con colpevole ritardo che l'importante studioso citato da Morgan in coda alle sue condivisibili preoccupazioni ha commentato in seguito il pezzo in questione. Ritengo allora di ripubblicare il tutto in forma più estesa, ivi compreso il commento. Il materiale a disposizione del lettore è denso e in piena sintonia con “La luce oscura”.
Così parlò Morgan:
“Ma non ti pare che la gente sia sempre più sfasata? Non ti pare che stiano uscendo allo scoperto negli ultimi anni le componenti più basse e più negative dell'essere umano? La cattiveria, soprattutto. Analizza bene i più recenti episodi di cronaca nera.
Il giornalista a corto di definizioni usa il solito termine “raptus di follia”, che vuol dire tutto e niente. Guarda con un occhio diverso l'episodio demenziale accaduto l'altro giorno a Milano: uno scimmione ucraino, di sicuro geneticamente predisposto, litiga con la fidanzata e per rappresaglia esce per andare ad ammazzare a pugni la prima donna che passa davanti a lui. E la trova, santo cielo, e l'ammazza con le mani nel pieno centro di una città tra le più civili con nessuno che ha il coraggio d'intervenire perché il tipo è uno che vuole ammazzare e di eroi in giro a quell'ora non ce ne sono.
A me, caro amico, rimbalza in testa una sola terminologia: “fuori fase”. Chi più chi meno, lo siamo un po' tutti 'fuori fase'. I ragazzini che ammazzano gli animali per divertirsi e sghignazzano mentre quelli muoiono; gli stalker che uccidono donne che non vogliono più stare con loro; quelli che si accoltellano per un sorpasso. Tutti i giorni ne senti parlare e leggi sempre la solita solfa, 'raptus'. Ma non è così, non in questi termini.
La gente, su tutto il pianeta, è ogni giorno di più fuori fase. E a te, che studi e scrivi di queste cose, propongo di meditare. Fuori fase rispetto a che? E' evidente. Tu sai cos'è la Risonanza di Schumann? Penso proprio di sì. Ne hai scritto anche in un paio di tuoi romanzi. Ma rinfresco comunque le rispettive memorie.

Niger, emergenza continua


fonte: Peace Reporter

Duecentomila sfollati, 80 mila capi di bestiame morti nelle inondazioni, raccolti devastati, rischio epidemie: la cronaca di un disastro.
Prima la carestia, poi il diluvio ma il risultato è sempre lo stesso. In Niger si muore in silenzio, nella disperazione di chi è stato dimenticato. L'ufficio delle Nazioni Unite responsabile del coordinamento degli interventi umanitari (Ocha) venerdì scorso stimava intorno a duecentomila le persone sfollate a causa delle inondazioni, 90 mila delle quali solo nell'ultima settimana.
Emergenza nell'emergenza. E adesso il quadro è davvero drammatico. In Niger "ci sono almeno tre emergenze: la crescita esponenziale dell'insicurezza alimentare, quella nutrizionale - soprattutto per quanto riguarda i bambini con meno di cinque anni - e quella legata alla pastorizia con l'aumento della mortalità degli animali", ha detto John Holmes, Sottosegretario generale e Coordinatore delle attività di assistenza umanitaria degli Stati Uniti. E' un'emergenza nell'emergenza. Il Paese era già stato duramente colpito da una spaventosa crisi alimentare; l'anno scorso le piogge torrenziali avevano innescato una catena distruttiva:la devastazione dei raccolti si è tradotta in poco cibo, anche per gli animali, che quindi sono morti a migliaia, colpendo duramente un Paese la cui economia poggia ancora su agricoltura e allevamento. Poi è arrivata la carestia.

Bergamo, nasce la prima cattedrale vegetale: è fatta di rami intrecciati

fonte: forumambientalista.wordpress.com

Una cattedrale a 5 navate e 42 colonne costruita con 1.800 pali di abete, 600 rami di castagno, 6 mila metri di rami di nocciolo, uniti da legno flessibile, picchetti, chiodi e corde secondo l’antica arte dell’intreccio. E negli anni, il progetto prevede che all’interno cresceranno 42 piante di faggio e la natura prenderà completamente il sopravvento.

Dopo alcuni mesi dall’avvio dei lavori è pronta nel bergamasco, a Oltre il Colle, a 1345 metri di altitudine la prima Cattedrale Vegetale. La struttura, ai piedi del Monte Arera, su progetto di Giuliano Mauri (artista scomparso nel 2009) sarà inaugurata il 4 settembre. L’ opera è stata voluta, nell’Anno Internazionale della Biodiversità, dal Parco delle Orobie Bergamasche, insieme ai Comuni di Oltre il Colle, Roncobello e Ardesio e con la partecipazione del Centro di Etica Ambientale di Bergamo.

La Cattedrale Vegetale, all’avvio della salita per il Pizzo Arera, è stata costruita al centro di una radura silenziosa circondata da una cortina naturale di alberi. L’architettura vegetale è alta da 5 a 21 metri, lunga 28,5 e larga 24 metri e copre 650 metri quadrati di superficie. Con la sua struttura aperta e percorribile in ogni direzione è destinata, nel tempo, a diventare teatro naturale per eventi legati ad altre discipline della creatività, luogo di sosta per momenti formativi ed educativi oltre che punto di partenza e di arrivo tra i sentieri delle Orobie



ONLINE IL NUOVO PORTALE DEDICATO ALL'OPERA D'ARTE INNALZATA SUL MONTE ARERA

Rientra in linea dopo diversi mesi di chiusura destinati a un totale restyling, il nuovo portale dedicato alla Cattedrale vegetale sul monte Arera dal Web Network Oltre il Colle in collaborazione con l'Associazione Turistica oltrecollese riconosciuta dalla Regione Lombardia e in carica negli anni 2007, 2008 e inizio 2009.

Il meticoloso lavoro effettuato sul nuovo sito web lo rende all'altezza di presentare un'opera d'arte contemporanea e monumentale la Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri, che sarà inaugurata sabato 4 settembre 2010 in località Plassa e Grumello a Oltre il Colle.

Anche il link del nuovo portale è stato variato ed è quindi attualmente

WWW.CATTEDRALEVEGETALE.OLTREILCOLLE.INFO

Il risultato di questo lavoro è finalizzato alla promozione del territorio e di una rara realizzazione d'arte-natura e opera mistica come è la Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri

Il sole è nuovo ogni giorno

“La giovinezza è una qualità dell’essere

Questa è una delle massime più profonde di Eraclito.

Il sole è nuovo ogni giorno. La fame è nuova ogni giorno L’amore è nuovo ogni giorno. La vita è nuova ogni giorno.

Dire “ogni giorno” non è esatto: ogni movimento, ogni gesto, ogni momento, ogni cosa è nuova. Da dove viene allora il vecchio? Perché ti annoi? Se ogni cosa è nuova è non puoi entrare nello stesso fiume, e se non puoi rivedere la stessa alba; se ogni cosa è così nuova è fresca, perché dunque ti annoi e muori? Perché non vivi in funzione dell’armonia interiore. Vivi in funzione della mente. La mente è vecchia.

Ogni sole è nuovo, ogni mattino è nuovo, ogni fame è nuova, ogni sazietà: ma la mente è vecchia.

La mente coincide col passato, la mente è memoria accumulata. E se guardi attraverso la mente, questa porta con sé vecchiaia e morte per tutte le cose: ogni cosa sembra polverosa, sporca, tutto a causa della mente. Metti da parte la mente, metti da parte i ricordi! Se riesci a mettere da parte i ricordi, tua moglie è nuova ogni giorno, perché è solo a causa dei ricordi che tu pensi di aver vissuto con questa donna trent’anni e di conoscerla bene. Chi può conoscere mai nulla. Rimaniamo estranei, eternamente estranei.

Come puoi conoscere una persona? Si può conoscere una cosa, non una persona, perché una cosa può essere esaurita. Come puoi conoscere una persona? Una persona è libertà. Cambia in ogni momento. Se non puoi entrare due volte nello stesso fiume, come puoi incontrare di nuovo la stessa persona? Se persino i fiumi sono così mutevoli… la consapevolezza, il fiume della consapevolezza non può essere vecchio. Se metti da parte la mente, se non guardi con gli occhi vecchi, tua moglie è nuova, ogni gesto è nuovo. In questo caso esiste una costante, una continua eccitazione nella tua vita, una continua vivacità.

Oggi avrai fame, è nuova. E oggi, quando mangi, questo cibo è nuovo, perché nulla può essere vecchio nell’esistenza. L’esistenza non ha passato. Il passato fa parte della mente. L’esistenza è sempre nel presente, nuova, fresca, sempre in movimento, una forza dinamica, un movimento dialettico, scorre come un fiume. Se avrai questa intuizione, non sarai mai annoiato. E la noia è la malattia più grave: uccide in profondità, è un lento avvelenamento. A poco a poco sei così annoiato che diventi un peso morto che grava su te stesso. Allora la poesia della vita scompare. A questo punto non fioriscono i fiori e non cantano gli uccelli. A questo punto sei già sepolto, sei già nella tomba.

Si dice che la gente muore a trent’anni e sia sepolta verso i settanta. Anche trent’anni sembrano troppi, questo proverbio deve risalire ai tempi antichi… ora non è così: ora la gente muore a vent’anni circa. Anche questa età pare troppo remota. Molti giovani, giovanissimi, di diciott’anni, venti, vengono a dirmi: “Siamo annoiati”. Sono già invecchiati. Li avete istruiti, avete già condizionato la loro mente. Stanno già morendo. Muoiono ancor prima di essere giovani.

Ricorda, la giovinezza è una qualità dell’essere. Se sei in grado di guardare il mondo senza mente, resterai giovane per sempre. Anche nella morte sarai giovane, emozionato, proprio perché la morte si sta avvicinando; sei eccitatissimo: una grande avventura, un culmine, una porta si apre ora sull’infinito.

Mai nulla è uguale a se stesso. Ogni cosa continua a cambiare. Solo la mente è vecchia e morta. Essere capaci di guardare la vita senza mente, questo è meditazione.

Tratto da:: Osho,” L’armonia nascosta, discorsi sui frammenti di Eraclito”, Ed ECIG

tratto da: www.pomodorozen.com

lunedì 30 agosto 2010

I criminali della tavola

fonte: www.terranews.it

Alessandro De Pascale

In Italia nei primi sette mesi del 2010, da gennaio a luglio, le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 2.500 tonnellate, otto milioni di litri e 2,4 milioni di confezioni di cibi scaduti o in cattivo stato di conservazione, del valore di 34 milioni di euro. Le persone denunciate sono 7.646, undici quelle arrestate, le multe superano i 14 milioni di euro, le strutture commerciali chiuse oltre 780. Tra queste un albergo nell’altopiano dello Sciliar, in Alto Adige, sequestrato il 26 luglio dalla Guardia di finanza che al suo interno ha trovato 750 chili di generi alimentari scaduti, alcuni anche da dieci anni.

Soltanto quest’estate sono state sequestrate mille tonnellate di cibi a rischio. Prodotti ittici e da forno, latte e formaggi ma anche carne, cereali e bibite. Tra le più importanti operazioni degli ultimi anni quella della Finanza che nel giugno 2008 ha portato alla chiusura di due ditte, la Tradel e la Megal, che trasformavano i derivati del latte, forse l’alimento più sofisticato. Le due aziende, di proprietà dell’imprenditore siciliano Domenico Russo, avevano stabilimenti a Casalbuttano (Cremona), Vicolungo (Novara), Massazza (Biella) e Woringen (Germania). A Casalbuttano veniva riciclato formaggio andato a male che al posto di essere smaltito o destinato agli animali veniva reintrodotto in commercio. Per l’indagine sono state determinanti le intercettazioni telefoniche. In una è lo stesso imprenditore a definire «merda» i suoi prodotti caseari ricoperti da muffe, vermi, escrementi di topi, scarafaggi, frammenti di plastica e materiali ferrosi. Nel magazzino aveva prodotti scaduti addirittura dal 1980. Ma una volta “ripuliti” venivano rivenduti ad importanti aziende che lo mettevano in commercio come formaggio fuso, simile a quello delle sottilette o dei gran mix di grattugiato. Quello stabilimento ha lavorato in due anni qualcosa come 11mila tonnellate di formaggio, a volte addirittura senza alcuna sanificazione, fusione o pastorizzazione, con gravi rischi per i consumatori. Il direttore e due tecnici del dipartimento della Asl veterinaria di Cremona, sono stati sospesi perché accusati dalla magistratura di avvisare l’imprenditore dei controlli. La Tradel riciclava per la seconda volta anche i suoi stessi prodotti scaduti. Un giro da decine di milioni di euro a danno di ignari consumatori e acquirenti. Tra i clienti finali ditte italiane, olandesi, francesi, austriache, spagnole, belghe e tedesche, truffate perché inconsapevoli dell’origine del materiale caseario acquistato dalla Tradel. Tra le italiane i grandi marchi di «formaggi di prima qualità» come Prealpi, Mauri e Lactalis che in Italia commercializza formaggi Galbani, President, Invernizzi, Locatelli, Cademartori. Le indagini erano partite nel 2006 quando nel cremonese la Finanza fermò un tir partito dalla Tradel di Casalbuttano e diretto alla Megal di Vicolungo che emanava un odore nauseabondo. Ora le due aziende sono in liquidazione, Russo è già stato scarcerato, il processo in corso. Lo stabilimento di Vicolungo ha riaperto e ora si chiama Mixpo srl. Ma i residenti della zona giurano che l’imprenditore siciliano è quasi sempre dentro quell’azienda e anche l’odore nauseabondo resta lo stesso.

Marea nera, non è finita. L’isola degli uccelli morti e il video dall’interno del pozzo

da: www.blogeko.it

La marea nera nel Golfo del Messico non è affatto una faccenda conclusa e finita. Due novità e altrettanti video.

Uno viene dall’interno del pozzo Bp (può essere paragonato ad una sorta di endoscopia, per capirci) e mostra goccioline e gocciolone nere che salgono verso l’alto. Sembra petrolio: se effettivamente lo è, è anche un fenomeno ben strano, dal momento che ufficialmente il pozzo non perde più da un pezzo.

Il secondo video mostra un’isola alla foce del Mississipi – la zona più colpita dalla marea nera – coperta di uccelli morti. Coperta: non esagero, vedrete. Non hanno traccia di petrolio sulle piume, l’ambiente sembra abbastanza pulito: eppure muoiono come mosche.

Ufficialmente il grosso del petrolio è sparito dal Golfo del Messico. Si è dissolto come zucchero nel . L’avevo detto che prima o poi avremmo bevuto insieme il tè ben zuccherato. Venite a vedere.

Primo video, l’endoscopia (diciamo così) del pozzo. La telecamera ha filmato l’interno perchè l’amministrazione Usa ha ordinato alla Bp di rimuovere i tre spezzoni di tubo che sono nel pozzo, così da poterlo chiudere alla sommità con un nuovo blowout preventer (un’enorme valvola di sicurezza) e così da procedere con maggior tranquillità nell’uso dei relief well per cementarlo in profondità in modo sicuro e definitivo. Ed eccola, l’endoscopia del pozzo.

Gli Indiani e il Sacro

tratto da: www.opifice.it

di Eduardo Zarelli


La società contemporanea si basa sulla convinzione che l’uomo possa dominare la natura grazie alle sue facoltà razionali. Esiste tuttavia una profonda differenza tra razionalità e intelligenza. La razionalità è solo una componente dell’intelligenza umana, riflesso, quest’ultima, di qualcosa di più vasto e di più alto, che permea la vita in ogni sua manifestazione.
È attraverso l’intelligenza che l’essere umano avverte e comprende la dimensione del sacro. Parte essenziale dell’intelligenza umana è la sensibilità, ossia quella facoltà che ci permette di ritrovare, come ogni altra specie, la sintonia con i ritmi profondi della natura e di intuire ciò che non può essere razionalmente spiegato.
L’intelligenza ha a che fare con la totalità e, quindi, con l’armonica presenza, in ognuno di noi, del principio maschile e del principio femminile: nell’intelligenza coesistono tanto il momento passivo dell’ascolto e del silenzio, quanto il momento attivo della scelta e dell’intervento. Questo significa anche che l’intelligenza partecipa della dimensione collettiva, in cui ciascuno si riconosce come parte di qualcosa di più vasto e partecipa alla trama della vita nella sua interezza, fatta di modelli, archetipi e simboli, da un lato, di cicli, suoni e ritmi, dall’altro.
La razionalità è, invece, la capacità di elaborazione logico-matematica e di previsione a partire dai dati acquisiti con l'esperienza. Essa è espressione solo parziale dell’individuo ed è determinata da una serie di condizionamenti, fra cui spicca quello sociale. Aver attribuito alla razionalità un valore talmente elevato da farne l’unica guida dell’attività umana, ha comportato una serie di gravi conseguenze. Innanzitutto, si è verificata la rottura dell’intima relazione esistente fra umanità e natura; si è assistito alla perdita, da parte dell’individuo, del senso immediato di appartenenza alla più ampia comunità naturale; infine, si è imposta una misura del valore dell’individuo basata sul concetto di utilità, nei confronti di una società umana “razionalizzata”.

INONDAZIONI E DEBITO, DOPPIA PUNIZIONE PER IL PAKISTAN


tratto da: www.comedonchisciotte.org

DI DAMIEN MILLET, SOPHE PERCHELLET E ERIC TOUSSAINT
cadtm.org

A causa delle piogge torrenziali che lo hanno afflitto da diversi giorni, il Pakistan sta affrontando una delle peggiori tragedie, in termini di perdite di risorse umane e materiali, degli ultimi 80 anni. I danni sono impressionanti. Circa 22 milioni di persone sono colpite da gravi inondazioni. Molte infrastrutture non hanno sostenuto la violenza delle piogge. Molte strade sono impraticabili, così come i porti. Milioni di persone sono state costrette a lasciare in fretta le loro case, e le Nazioni Unite hanno già supposto circa 5 milioni di senzatetto. Campi di fortuna sono stati allestiti alla meno peggio e circa 1 milione di persone vi si sono già installate in precarie condizioni sanitarie. Il sud del Paese, soprattutto la provincia di Snidh, risulta la più colpita da questa catastrofe. Le perdite economiche ammontano a miliardi di dollari in particolare nel settore agricolo.

Il Pakistan ha bisogno di aiuto. Il 20 agosto 2010, i paesi membri dell'ONU si sono impegnati a prestare 200 milioni di dollari, ma si tratta solo di promesse e le precedenti esperienze dimostrano che solo una piccola parte di questo denaro arriverà a destinazione. La Banca Asiatica dello Sviluppo, che ha già sperimentato lo tsunami del dicembre 2004, si è auto-nominato leader del finanziamento della ricostruzione in Pakistan e ha già annunciato un prestito di due miliardi di dollari.

La Banca Mondiale ha aggiunto un prestito di 900 milioni di dollari. Da questo disastro naturale, il Pakistan ne uscirà, quindi, con un significativo aumento del proprio debito. Se l'assistenza urgente è indispensabile, è altresì importante riflettere sulla posta in gioco reale della situazione in Pakistan.

Conversazione con Dio (Dal film e libro di Neale D. Walsch.)


http://www.youtube.com/user/ashakti74

domenica 29 agosto 2010

Condor, pitoni, orsi e antilopi Il business degli animali esotici


Fonte: Repubblica.it
Padre Fedele riuscì a portare un cercopiteco nella curva del Cosenza. In mezzo agli ultras. Rosso e blu come la squadra del cuore e con il muso bianco, sfumatura che al religioso non interessava. Padre Fedele Bisceglia missionario in Congo prelevò dai bacini della foresta tropicale la scimmia, la sistemò in una scatola degli attrezzi, saltò la dogana francese in partenza, la dogana italiana allo sbarco, e la domenica mostrò il cercopiteco agli amici del Cosenza calcio. Il suo trofeo. Si prese, rapido, una denuncia per “detenzione illegale di specie protetta” dal Corpo forestale.
Padre Fedele è un’icona dell’italiano all’estero, in viaggio in terre esotiche. Curioso, preleva animali, depreda habitat. L’Italia, lo hanno appurato report internazionali di autorità statali e organizzazioni non governative, è uno snodo decisivo del traffico di animali esotici, rari, in via d’estinzione: tre milioni di “parti morte” importate (pelli di pitone, denti di caimano e di squalo), duemila sequestri di animali vivi l’anno, 1.536 reati contestati, cinque arresti. Il giro d’affari del brand “animale esotico” arriva a due miliardi l’anno ed è “in crescita esponenziale”, spiega Massimiliano Rocco, direttore dell’ufficio “Traffic” del Wwf.
Perché l’Italia è considerata, da tempo, un paese centrale del “commercio selvaggio”? E come si è formata questa cultura predatoria? L’archivio estemporaneo del Cites di Roma, acronimo che nel mondo segnala l’istituto che cura le specie protette e da noi s’incardina nel Corpo forestale di Stato, segnala che dall’Italia partono i più importanti serial killer di leopardi e orsi bianchi, i collezionisti di pappagalli dai colori abbacinanti e tartarughe protette. È da noi che si sono formati alcuni fra i più conosciuti raider di safari: Giorgio Barbero, oggi 81 anni, imprenditore vinicolo nato a Cuneo e residente nel Torinese, ha pubblicato un libro di 576 pagine pieno di foto per documentare gli ottanta safari organizzati nel mondo, tutti illegali. In trent’anni, illustrano i suoi video, non ha quasi mai sparato: gli bastava raggiungere il giorno dopo i sherpa assoldati per farsi fotografare con le corna ritorte strappate al Bos Gaur, bovino indiano che sarebbe intoccabile. Il libro di Barbero, “I miei sentieri“, e l’incredibile museo di fiere impagliate che l’uomo in trent’anni ha organizzato sul Lago della Spina di Pralormo, sono diventate un atto di accusa schiacciante per la sua condanna (in Cassazione) per traffico di specie protette. Diecimila euro di ammenda e via, finché regge l’età, verso un altro raid predatorio.

Speriamo che non sia femmina_Quello senza donne sarà un mondo sempre più cupo e violento

tratto da: Humanita_uomo

La storia dell’umanità è piena di esempi di omicidi di massa e stermini di gruppi etnici messi in atto in diversi periodi e luoghi del mondo. Dall’eliminazione degli indigeni nelle Americhe, all’Olocausto degli ebrei, passando dalla strage di Srebrenica al genocidio in Darfur. Esistono, però, casi che, per la mole di vittime, possono essere paragonati a veri e propri massacri diluiti nel tempo, ma che rimangono circondati dal silenzio e di cui non viene fatta menzione nei libri. Il gendercide, l’omicidio commesso in base al genere sessuale, appartiene a questa tipologia di crimine.
Per secoli, uomini e donne sono stati egualmente presi come bersaglio da politiche mirate esclusivamente all’eliminazione di uno o l’altro ‘genere’ (è toccato anche ai Joyas, il cosiddetto “terzo genere” vissuto nella società precoloniale nel XVI secolo, che fu sterminato dai colonizzatori spagnoli). Guerre, fame e tradizioni culturali sono alcuni dei fattori che contribuivano al massacro. Oggi la società si trova a fare i conti con nuove realtà e problemi e con altre concezioni della vita che stanno deteminando una versione moderna del tradizionale gendercide. Complice lo sviluppo della scienza e un sempre più diffuso relativismo culturale che ha permesso, nel tempo, atteggiamenti più o meno tolleranti nei confronti di fenomeni che in realtà sono aberranti. Vittime, in primis, le donne.
Circa 100 milioni di femmine sono, per così dire, demograficamente “scomparse” dalla faccia della Terra. A denunciare per prima volta nel 1990 questa tragedia è stato il premio Nobel dell’Economia Amartya Sen. Una cifra che ingloba gli aborti selettivi, l'infanticidio, l'abbandono di neonati, gli abusi che portano al suicidio, il disprezzo delle figlie femmine al punto di lasciarle morire, le violenze sul corpo delle donne che portano alla morte (come nel caso delle mutilazioni genitali) e omicidi di varia natura. Tutti accomunati da un’unica caratteristica: appartenere al genere femminile e, quindi, venire considerate esseri inferiori all’uomo.
Non si tratta della solita retorica femminista. Parliamo di una vera e propria violenza protratta nel tempo nei confronti delle donne, un sopruso che ancora oggi viene legittimato o tollerato dai governi...

Il principe della Pace


http://www.youtube.com/user/nonsoloanimatv

sabato 28 agosto 2010

Dov’è finita l’immondizia dell’Atlantico?


.
La plastica che galleggia al largo degli Stati Uniti non aumenta più e ci si chiede perché
.Si producono più rifiuti rispetto a un tempo, ma sembra non finiscano più nei vortici delle correnti atlantiche

Nella porzione di oceano Pacifico che si trova tra la California e le isole Hawaii nel 1997 fu scoperto per la prima volta il “Pacific Trash Vortex”, una sterminata macchia di rifiuti che galleggia sulle acque grande quanto il Texas. Nell’oceano Atlantico esiste qualcosa di analogo: un enorme ammasso di rifiuti che si ritrova a sud delle isole Bermuda creato dalle correnti marine, che trasportano per centinaia di chilometri i rifiuti prodotti nel Nord America. Queste isole artificiali di immondizia sono una condanna per molti animali come i delfini e le tartarughe, ma secondo l’Economist le cose starebbero migliorando, almeno nell’Atlantico.
La quantità di plastica prodotta nel mondo è aumentata di cinque volte tra il 1976 e il 2008, e l’ammontare di rifiuti buttati dagli americani è quadruplicato tra il 1980 e il 2008. È dunque ragionevole assumere che, quando la quantità di plastica buttata aumenta, anche l’inquinamento degli oceani diventa maggiore. Ragionevole, ma a quanto sembra sbagliato. Secondo uno studio durato 22 anni sull’Atlantico del nord e l’area dei Caraibi, e pubblicato di recente su Science, le cose non stanno più peggiorando. Kara Law della Sea Education Association di Woods Hole, Massachusetts (USA), e i suoi colleghi hanno scoperto che tra il 1986 e il 2008 non c’è stato un aumento nella concertazione di plastica nelle zone da loro analizzate.
La ricerca scientifica è stata svolta su larga scala impiegando nel corso del tempo oltre settemila persone tra scienziati e studenti. Utilizzando alcune reti speciali, ricercatori e volontari hanno raccolto circa 64mila pezzi di plastica dall’oceano, catalogandoli a seconda delle loro caratteristiche per avere una mappa precisa dei rifiuti in mare. Il risultato della catalogazione è visibile nella mappa qui sotto. Le zone con i colori freddi indicano le aree in cui la concentrazione di rifiuti è più bassa, mentre le aree tra il giallo e il rosso le porzioni di oceano in cui maggiore è la presenza di immondizia. Le aree in verde sono le terre del Nord America, di parte dell’America Centrale e delle zone settentrionali dell’America del Sud.

I bambini dell’Esercito di Resistenza del Signore

Decine di ragazze e ragazzi costretti a uccidere coetanei e razziare villaggi

Nell’Africa centrale imperversano i miliziani di Joseph Kony, che reclutano minorenni nelle loro file. Un rapporto di Human Rights Watch

(NTNN) – Sono almeno settecento i bambini e gli adulti che negli ultimi diciotto mesi sono stati catturati dai ribelli dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA) nei Paesi dell’Africa centrale. Un terzo dei rapiti sono minorenni e sono indottrinati alla guerra e costretti a subire e infliggere violenze atroci.

Sono i dati di una rapporto di Human Rights Watch (HRW). La Ong chiede al governo statunitense di mettere in atto la strategia di tutela della popolazione dagli attacchi indiscriminati dei miliziani, prevista da una legge approvata a maggio scorso. Il leader del gruppo di matrice cristiana LRA, Joseph Kony, è ricercato per crimini di guerra dal Tribunale penale internazionale e vive in latitanza tra il Sudan e la Repubblica Centroafricana. Kony si proclama il portavoce di Dio e vuole istituire uno Stato teocratico cristiano basato sui dieci comandamenti.

Le testimonianze raccolte da HRW raccontano di bambini addestrati a un’obbedienza cieca: devono uccidere i coetanei che tentano la fuga e partecipano in prima linea agli assalti ai villaggi. Dalle informazioni raccolte, risulta che almeno 42 bambini sono stati a da coetanei negli ultimi due anni, ma la cifra è verosimilmente più alta. I piccoli subiscono una specie di lavaggio del cervello per far loro dimenticare famiglia e amici e, soprattutto, perdere ogni senso del valore della vita umana. Sono loro, secondo i testimoni, i più spietati cui è ordinato di picchiare e uccidere.

Nel rapporto è raccontata la storia di Osanna, una diciassettenne congolese che si ribellò al comandante cui era assegnata. La punizione fu una morte atroce: appesa per i piedi e uccisa a bastonate in testa dagli altri bambini rapiti dal suo villaggio, inclusa la sorella di 12 anni.

Chi riesce a scappare convive con un trauma inguaribile. “Non sono più lo stesso”, ha raccontato un ragazzo di 15 anni che ha trascorso otto mesi con il LRA, “Penso spesso a tutte le persone che ho ucciso e non riesco a dormire. Non dimenticherò mai quello che mi hanno fatto fare”.

Le milizie del LRA, costituite nel 1987 in Uganda settentrionale , imperversano nel Nord della Repubblica Democratica del Congo (RDC), nel Sudan meridionale e nelle zone orientali della Repubblica Centroafricana (RCA). Hanno costretto almeno 54mila persone a fuggire dai villaggi congolesi.

Le zone più povere e isolate sono costantemente nel mirino dei ribelli. Lo scorso maggio in una serie di attacchi nella RDC furono catturate 23 persone, di cui 16 minorenni. Chi riuscì a fuggire raccontò di aver dovuto dare indicazioni sulle scuole dell’area. I miliziani cercavano bambini e bambine da reclutare nelle loro file, ma l’esercito riuscì a bloccarsi a 15 chilometri dalla scuola della cittadina di Ango.

Ma gli attacchi del LRA spesso non sono neanche denunciati in queste zone remote nel cuore dell’Africa, dove sono poco presenti sia gli eserciti sia le organizzazioni umanitarie. “La protezione dei civili è inadeguata né ricevono aiuti umanitari”, ha detto Anneke Van Woudenberg di HRW, “la campagna di reclutamento del LRA va avanti e le prove confermano che dietro queste atrocità c’è Kony. I governi dei Paesi interessati e le Nazioni Unite devono fare di più per contrastare le milizie”.

La missione Onu in RDC (Monusco) ha 19mila soldati nel Paese, ma solo mille a Nord, dove imperversano i ribelli. Il distretto di Bas Uele è completamente abbandonato. Lì gli attacchi sono frequenti: da marzo 2009 a giugno di quest’anno sono state catturate almeno 375 persone, di cui 127 minorenni tra i 10 e i 15 anni. (NTNN)

(S.G.)

fonte: Humanità_uomo

Uganda, le donne combattono per i diritti

da: Peace Reporter

Un rapporto di Human Rights Watch descrive gli abusi sessuali di cui sono vittime le donne disabili dell'Uganda del Nord.

Le donne con disabilità nel nord dell'Uganda vanno incontro a episodi di violenza sessuale, lo ha confermato un rapporto di Human Rights Watch pubblicato martedì scorso. Molte donne vengono emarginate e completamente tagliate fuori dall'accesso ai servizi più basilari, come l'assistenza medica, oltre ad essere state ignorate dalla ricostruzione post-bellica.

Il rapporto di 73 pagine "Come se non fossimo umane: discriminazione e violenza contro le donne disabili nel Nord dell'Uganda" descrive i frequenti abusi sessuali e le discriminazioni perpetrate contro le donne da parte della loro comunità, della loro famiglia o dei loro vicini. La ricerca si basa su interviste a 64 donne o giovani con problemi di disabilità fisica o mentale, provocati da malattie come la poliomelite, o dalle mine o dai conflitti a fuoco. Secondo un'inchiesta nazionale del 2007, circa il 20 per cento degli abitanti dell'Uganda ha una disabilità. Bisogna considerare che il tasso più alto è concentrato nella regione settentrionale del Paese, sia a causa della guerra, sia per il difficile accesso ai vaccini contro le malattie più diffuse.

Il nord dell'Uganda è uscito recentemente da due decadi di guerra civile tra le milizie del Lord's Resistance Army e il governo. Gli attacchi dell'LRA, sostenuto dal Sudan, si diressero anche contro le popolazioni civili, specialmente della stessa etnia di Joseph Kony, gli Acholi. Dalle testimonianze di giovani fuggiti dall'LRA si parla di numerose atrocità, stupri, uccisioni e mutilazioni compiute verso i bambini sequestrati e verso i villaggi attaccati.

CONTROLLO DELLA MENTE ?


tratto da: www.comedonchisciotte.org

Gli scienziati hanno scoperto come usare le nanoparticelle per controllare a distanza il nostro comportamento.

DA END OF THE AMERICAN DREAM

Stiamo entrando in un'epoca in cui gli straordinari progressi fatti in campi quali la nanotecnologia, la neurologia, la psicologia, l'informatica, le telecomunicazioni e l'intelligenza artificiale saranno usati dalle autorità governative per controllare la popolazione? Già adesso molti governi nel mondo usano la minaccia del "terrore" come scusa per sorvegliarci, controllare i nostri movimenti e le nostre comunicazioni elettroniche, e costringerci a sopportare "misure di sicurezza" così estreme che persino George Orwell non sarebbe stato in grado di escogitarle. Dunque, cosa accadrà il giorno in cui qualche individuo impazzito farà esplodere realmente un'arma di distruzione di massa in una grande città? La tentazione di usare queste tecnologie emergenti per controllare la gente diventerà pressoché irresistibile. Oggi "controllo della mente" è una brutta parola per molti, ma dopo la prossima serie di "eventi stile 11 settembre" la popolazione chiederà a gran voce che si faccia qualcosa per garantire la sicurezza. Quando la società fronteggerà una vera e propria catastrofe, negli anni successivi i governi di ogni parte del mondo saranno tentati di fare qualsiasi cosa, controllo mentale incluso, per riportare l'ordine. È per questo che alcuni dei più recenti progressi nel campo della nanotecnologia sono così agghiaccianti.

In particolare, ciò che ha scoperto un team di ricercatori dell'Università di Buffalo è veramente allarmante. Ciò che segue è un estratto del loro recente comunicato stampa...

Gruppi di nanoparticelle riscaldate e magnetiche indirizzate sulle membrane cellulari possono controllare a distanza i canali ionici, i neuroni e persino il comportamento animale, secondo una ricerca pubblicata dai fisici dell'Università di Buffalo su Nature Nanotechnology.


Usare le nanoparticelle per controllare a distanza il comportamento animale?

Non serve un dottorato per capire le implicazioni di una tale tecnologia.

Cosa succederebbe se i "nanorobot" che hanno la capacità di controllare le menti umane fossero programmati per individuare e attaccare aree importanti del cervello umano?

venerdì 27 agosto 2010

Il 2 settembre in piazza per salvare Sakineh

tratto da : www.rassegna.it

Appuntamento a Roma, davanti all'ambasciata iraniana, per protestare a sostegno di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio. L'iniziativa dei Verdi. La Francia chiede sanzioni alla Ue

Si terrà il 2 settembre a Roma, davanti alla sede dell'ambasciata iraniana di Via Nomentana, una manifestazione promossa dalla Federazione dei Verdi per Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio.

"Questa barbarie va evitata", ha dichiarato il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. "Se Sakineh dovesse essere lapidata saremmo di fronte a una gravissima violazione dei diritti umani - ha aggiunto - Per questo chiediamo all'Onu e all'Unione europea di intervenire immediatamente e senza indugi".

Bonelli, in un comunicato, ha invitato partiti, associazioni, movimenti e cittadini a partecipare al presidio davanti alla sede dell'ambasciata iraniana "senza vessilli di partito".

La Francia, nel frattempo, ha chiesto all’Unione Europea di minacciare sanzioni contro l'Iran se Sakineh sarà lapidata. “Una lettera comune di tutti gli Stati membri dell'Unione europea alle autorità iraniane è diventata necessaria, ne sono convinto, se vogliamo salvare questa donna”, scrive il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, alla Ashton. 'Bisogna che l'Unione si impegni in nuove iniziative - prosegue il messaggio - per ricordare alle autorità iraniane che, come sul dossier nucleare, la loro attitudine di isolamento e di chiusura ha un costo, di cui si potranno liberare nel momento in cui sceglieranno comportamenti più conformi ai loro impegni internazionali in materia di diritti dell'uomo'. Kouchner invita il Consiglio europeo a 'riprendere i lavori su queste questioni per prendere nuove misure contro tutti quelli che in Iran hanno organizzato la repressione', e propone un 'dibattito d'insieme' sull'azione dell'Ue in materia di diritti umani in un vertice tra i ministri degli Esteri dei 27, il 10 e 11 settembre.

Pakistan, sette milioni di sfollati

tratto da : Peace Reporter

Negli ultimi due giorni un milione di sfollati in più costretto ad abbandonare la propria casa

Un altro milione di persone ha dovuto abbandondare le proprie case nelle ultime 48 ore in due distretti della provincia meridionale del Sindh: la stima è dell'Ufficio dell'Onu per il coordinamento dell'assistenza umanitaria (Ocha), secondo il quale l'emergenza alluvioni sta peggiorando in diverse zone.

A partire da mercoledì nei distretti di Thatta e Qambar-Shadadkot la piena del fiume Indo e le piogge intense hanno sommerso nelle ultime ore centinaia di villaggi e minacciano ora le città maggiori."Le alluvioni sembrano destinate a superare la nostra capacità di reazione" ha detto oggi Maurizio Giuliano, portavoce di Ocha in Pakistan. Dall'inizio di agosto le piogge e le piene dei fiumi causate dalle perturbazioni monsoniche hanno colpito in vario modo oltre 20 milioni di persone, e provocato la morte di oltre 1.600 persone.

Inoltre i talebani hanno minacciato di ostacolare gli aiuti stranieri, e l'Onu sta rivedendo i mezzi di sicurezza per il personale che sta assistendo un milione di persone sfollate dalle inondazioni devastanti.

L’economia buddista del Bhutan

tratto da : www.gliitaliani.it

di Paolo Borrello
Indubbiamente il Bhutan è un piccolo stato (47.000 kmq. e 650.000 abitanti) ma il suo sistema economico è degno di attenzione e può evidenziare una serie di questioni di natura economica e sociale di notevole interesse per il mondo intero. Almeno così sostiene Jeffrey D. Sachs, economista e docente universitario presso l’Università della Columbia, nonchè consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo del millennio, in un articolo pubblicato nella versione on line de “Il Sole 24 ore”.

Jeffrey Sachs così descrive l’economia del Bhutan:

“La geografia selvaggia del Bhutan ha favorito la crescita di un’impavida popolazione di agricoltori e pastori e ha contribuito a promuovere una forte cultura buddista, strettamente legata alla storia del Tibet. La popolazione è scarsa – circa 700.000 abitanti su un territorio grande quanto la Francia – con comunità agricole nascoste in valli profonde e un manipolo di pastori disseminato in alta montagna. Ogni valle è protetta da un dzong (fortezza), al cui interno si trovano monasteri e templi, che risalgono a secoli fa e che rappresentano magistralmente la commistione tra architettura sofisticata e belle arti.
L’economia del Bhutan, basata sull’agricoltura e sulla vita monastica, era autosufficiente, povera e isolata fino a pochi decenni fa, quando una serie di straordinari monarchi iniziò a guidare il paese verso la modernizzazione tecnologica (strade, energia, sistema sanitario moderno e istruzione), gli scambi commerciali (in particolare con la vicina India) e la democrazia politica. È incredibile la sollecitudine con cui il Bhutan sta affrontando questo processo di cambiamento, e come tutto questo sia guidato dal pensiero buddista.
Il Bhutan si sta ponendo la domanda che dovrebbero farsi tutti: come può una modernizzazione economica fondersi con la solidità culturale e il benessere sociale?

In Bhutan, la sfida economica non è la crescita del prodotto interno lordo, ma quella della felicità interna lorda (Fil). Sono andato in Bhutan per comprendere meglio come funziona questo indice. Non c’è una formula, ma, come si confà alla serietà della sfida e alla profonda tradizione bhutanese di meditazione buddista, c’è un processo, attivo e importante, di discussione nazionale. Questo dovrebbe essere d’ispirazione per tutti noi.

Osho


"Non penso affatto al futuro; esso è irrilevante. Il mio lavoro è come rendere più bello questo momento presente, come rendere le persone più celebrative, più gioiose, come dare loro una piccola intuizione dell'estasi, come portare la risata nella loro vita."

giovedì 26 agosto 2010

Sulle deportazioni dei Rom dalla Francia. Oltre la cittadinanza comunitaria


E se questo vuol dire rubare,
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio
lo puó dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio

(F. De andrè, Khorakhanè)
di Alessandra Sciurba
Abbiamo tante volte parlato della fortezza Europa, della distinzione tra cittadini comunitari e cittadini dei paesi terzi come la linea giuridica e sociale attraverso la quale passava l’accesso ai diritti. La sorte dei Rom europei, comunitari anzi, è l’esempio più eclatante di come questo criterio non sia valido, in realtà, per tracciare in Europa quella che Foucault ha definito la separazione biopolitica tra chi deve vivere e chi può essere lasciato morire, necessaria al fine di rendere le società governabili.
Quello che sta accadendo in questi giorni in Francia, l’espulsione collettiva di centinaia di Rom (93 persone sono già state deportate su due voli da Lione e da Parigi verso la Romania e la Bulgaria, e altri due aerei sono previsti entro fine agosto) è la concretizzazione dell’esistenza di almeno due diversi livelli di cittadini comunitari, e per quelli di serie B non sembrano servire a nulla il diritto dei Trattati e delle Convenzioni, né le Raccomandazioni e le Direttive europee. Bene che la Commissione sia stato il primo organo istituzionale a reagire, a ricordare che i Rom bulgari e Rumeni sono cittadini dell’Unione e che nei loro confronti non può essere attuato nessun diritto speciale. Ma è da tempo che, in tema di migrazioni, i governi non sembrano dare troppa importanza alle dichiarazioni che provengono da Bruxelles e da Strasburgo. Basti pensare all’Italia e al modo in cui ha del tutto ignorato la netta opposizione del Consiglio d’Europa alla prassi dei respingimenti di migliaia di migranti, quasi tutti potenziali rifugiati, verso le carceri e il deserto libico.

Influenza A: in Francia 6 casi di narcolessia dopo la vaccinazione

Lo riferisce l’Agenzia francese di sicurezza sanitaria dei prodotti per la salute (Afssaps), precisando che ‘al momento non e’ stato stabilito un legame’ tra vaccino e malattia.

Negli ultimi giorni sono stati segnalati sei casi di narcolessia insorta in persone vaccinate contro l’influenza H1N1.

Prima che in Francia, analoghi casi di insorgenza di narcolessia, malattia molto rara che compare in 20-20 casi ogni 100.000 persone, in soggetti vaccinati erano stati segnalati in Svezia (10 casi) e Finlandia (altri 6 casi). In totale, riferisce l’Afssaps, in Europa sono stati segnalati 22 casi di questo tipo, a fronte di oltre 30 milioni di persone vaccinate.

Le mani delle multinazionali sull'acqua che diventa privata


Erasmo Venosi

COMMENTI. Evidente l’interesse del sistema bancario e della finanza al grande business della “privatizzazione “ dell’acqua.

Il Centro Studi di Intesa San Paolo ipotizza che il regolamento attuativo della legge Ronchi sulla “privatizzazione” dell’acqua potrebbe essere emanato nel 2012. Evidente l’interesse del sistema bancario e della finanza al grande business della “privatizzazione “ dell’acqua. I pacchetti azionari delle prime cinque multi utilities valgono almeno 2 miliardi di euro. Continua la grande mistificazione sui benefici che apporterà ai cittadini la mitica concorrenza in termini di diminuzione delle tariffe, aumento degli investimenti e miglioramento dei servizi.

L’acqua è un bene comune e l’accesso all’acqua un diritto umano. Il Nobel dell’Economia Samuelson definisce i beni pubblici in rapporto alla “non rivalità” (l’uso da parte di un individuo non incide sulla quantità disponibile per gli altri) e “non escludibilità” (impossibile escludere gli altri dall’uso). I sostenitori della privatizzazione escludono l’acqua dalla categoria dei beni pubblici perché è un bene scarso, quindi classificabile come bene economico e soggetto alle logiche del mercato. Acqua scarsa?

Lo stress idrico nasce da prelievi superiori alla capacità di rigenerazione. Prelievi aumentati a causa del cambiamento nell’alimentazione, all’aumento dell’urbanizzazione che comporta la cementificazione crescente del territorio, da un’agricoltura che in Occidente ne assorbe il 30%, l’industria il 59% e le famiglie l’11%. Il servizio idrico integrato (captazione, potabilizzazione, erogazione, depurazione, fognatura) è un monopolio naturale (non si possono costruire condotte parallele e/o separare approvvigionamento, depurazione etc) e quindi non assoggettabile al regime della concorrenza nel mercato.

Le gare di appalto per la concessione del servizio trasferirebbe il monopolio naturale nelle mani del privato il quale per massimizzare l’utile comprime i costi, incentiva i consumi, aumenta i prezzi. L’esperienza della “privatizzazione” è a dir poco inquietante. Il potere delle multinazionali dell’acqua è rilevante: Veolia presente in 60 Paesi, Lyonnaise des Eaux presente in 120. Nel grande business entrano anche le banche: esempio ne è la privatizzazione della società di servizi idrici Thames Water alla Kemble Water controllata dal Macuqerie Group, una multinazionale dei servizi bancari e gestore dei fondi d’investimento.

Anche in Italia è nato il polo industriale dell’acqua dall’alleanza tra Iren (aggregazione fra le ex municipalizzate di Genova, Torino, Parma, Piacenza, Reggio Emilia) e il fondo d’investimento F2 (Cassa Depositi e Prestiti, Fondazioni Bancarie e Grandi Banche). Le esperienze italiane di privatizzazione sono nefaste ma anche la gestione pubblica è stata, in alcuni casi, totalmente fallimentare. Gli aumenti potrebbero essere tollerati in presenza di diminuzione di perdite, qualità dell’acqua, bollette trasparenti! Invece a 15 anni dalla riforma gli investimenti effettuati (che giustificherebbero gli aumenti) sono meno della metà di quelli programmati.

Valore medio che spazia tra in vestimenti al 100% di Liguria e Friuli al negletto 6% della Sicilia e della Puglia. Eppure le tariffe pugliesi sono le seconde più alte d’Italia e le perdite della rete idrica ammontano al 56% del totale. Il cittadino di Agrigento invece ha il consumo più basso d’Italia e la tariffa più alta (445 euro a famiglia contro una media nazionale pari a 253).

fonte: www.terranews.it

Danni dei vaccini sugli adolescenti

G. Paolo Vanoli*
SIAMO CONTRO la falsamente detta IMMUNIZZAZIONE VACCINALE perche' i VACCINI sono MOLTO pericolosi
Le autorita e gli enti "sanitari" ripetono ogni giorno: "Non c'è nient'altro che possiate fare per proteggervi dalle malattie, perciò vaccinatevi".Questa affermazione è una menzogna ed una falsita' biologica.
Pur di vendere una maggior quantità di vaccini, l'industria farmaceutica (e le sue pedine, come il CDC e l'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanita') stanno tenendo dolosamente e volutamente nell'ignoranza la popolazione mondiale riguardo l'esistenza di opzioni di gran lunga più sicure ed efficaci e soprattutto NON invasive, insegnate dalla Medicina Naturale vedi: Influenza (cure naturali)
Sempre quegli "enti" al servizio delle multinazionali dei vaccini affermano: "Non sottoporsi alla vaccinazione è immorale, perché si lascia il fardello dell'iniezione sulle spalle degli altri senza attivarsi in prima persona".Questo si chiama marketing colpevolizzante: si cerca di costringere la gente a farsi l'iniezione facendola sentire in colpa, se sceglie di non farla.
La verità è che è immorale chi si vaccina, perché oltre ad infilarsi sostanze tossiche e divenire portatore e propagatore di malattie alle successive generazioni per le mutazioni genetiche, prodotte dai Vaccini, sostiene finanziariamente un'industria dei vaccini che e' altamente fraudolenta e che è anche pericolosa perche' provoca danni terribili ai bambini piu' o meno occulti, alle donne in gravidanza e ad altre innocenti vittime delle vaccinazioni, come ben documentato dalla Bilbliografia mondiale !Sperare di migliorare o preservare la vostra salute pagando denaro all'industria farmaceutica tramite l'acquisto dei vaccini e/o il loro utilizzo, è come sperare di ottenere la pace nel mondo inviando denaro ai fabbricanti d'armi.

Onu: la difesa delle biodiversità è un disastro

fonte: Ansa

La lotta alla perdita di specie animali e vegetali nel mondo è stata 'un totale disastro'. Lo ha affermato Ahmed Djoghlaf, segretario esecutivo della Convenzione Onu sulla Biodiversità durante una conferenza a Londra.

"Quello a cui assistiamo oggi è un totale disastro - afferma Djoglaf ripreso dal Guardian - nessun paese ha raggiunto i propri obiettivi su questo tema, e stiamo perdendo biodiversità ad un tasso senza precedenti. Se continuiamo così il punto di non ritorno verrà raggiunto molto presto, e il futuro del pianeta dipende dalle decisioni dei singoli governi nei prossimi anni". Secondo le cifre fornite dagli scienziati, il pianeta perde dalle 150 alle 200 specie di piante o animali ogni giorno, un'estinzione 1000 volte superiore a quella naturale: "Molti piani sono stati elaborati su questo tema all'inizio degli anni '90 - sottolinea il segretario - ma sono ancora sulle scrivanie dei ministri. I vari paesi sono legalmente obbligati ad agire, ma solo 140 hanno una qualche bozza di piano, e solo 16 lo hanno rivisto dal 1993. Il prossimo ottobre l'Onu lancerà un grande rapporto sulle conseguenze economiche della perdita di biodiversità, e secondo alcune indiscrezioni una delle conclusioni sarà che salvare i benefici derivanti dalla biodiversità, dall'impollinazione alla scoperta di nuovi farmaci, costerà da 10 a 100 volte di più che salvare piante e animali che ora li forniscono.

tratto da: www.aamterranuova.it

Bolivia, allarme peste bubbonica: muore adolescente

fonte: Peace Reporter

Dopo alcuni casi in Perù, l'emergenza coinvolge anche la Bolivia

Dopo i casi di peste in Perù, dove, nella provincia settentrionale di Ascope lo scorso 4 agosto è deceduto un ragazzo di 14 anni, l'emergenza si sposta in Bolivia.
Nel villaggio di Apolo, 250 km a nord di La Paz, un altro 14enne è morto ieri a causa del morbo. Lo ha reso noto il servizio sanitario della provincia di La Paz comunicando che almeno altre otto persone sono state contagiate.

La peste bubbonica si contrae col morso di una pulce infetta o con il contatto diretto con piccoli animali, di solito, roditori.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia ha una mortalità che oscilla tra il 30 e il 60 percento. In Sudamerica ci sono ancora due zone di attività della malattia, la regione andina montagnosa, in Bolivia, Perù ed Ecuador, e in Brasile.

L'Avana, Chavez e Fidel parlano del rischio guerra nucleare

fonte: Peace Reporter

Il presidente venezuelano e il lider maximo hanno anche discusso degli equilibri politici internazionali

La Tv cubana ha annunciato che l'ex presidente Fidel Castro e suo fratello Raul hanno avuto ieri all'Avana un incontro di circa cinque ore con il presidente venezuelano Hugo Chavez.

I tre politici hanno discusso diversi temi, in particolare del rischio di una guerra nucleare. Chavez ha poi commentato il buono stato di salute dell'84enne Castro.
Secondo la fonte cubana, Chavez avrebbe riconosciuto il valore del documento con cui Fidel ha sottolineato il rischio di una guerra imminente, che causerebbe danni incalcolabili per l'intera umanità.

Negli ultimi anni il governo di Chavez è stato il maggior alleato politico e commerciale di Cuba, e nel 2009 il presidente venezuelano ha visitato Cuba almeno tre volte. Gli scambi commerciali tra i due Paesi hanno raggiunto i 3mila milioni di dollari.

Grecia, crollo verticale delle piccole e medie imprese

fonte: Peace Repoerter

Persi novantamila posti di lavoro, 175mila aziende a rischio chiusura

La maggioranza delle piccole e medie imprese greche ha sofferto drammaticamente il default finanziario del Paese. Le cifre parlano di novantamila posti di lavoro persi e di 175mila Pmi che rischiano di chiudere nei prossimi mesi a causa di "perdite record" nei propri bilanci.

Lo dice uno studio dell'Istituto per le piccole imprese greco, organismo che dipende dalla locale Confederazione degli Imprenditori e dei Grossisti, secondo cui il 98,7 per cento delle imprese locali rientrano nella categoria. Nel 2011 sono a rischio trecentomila posti di lavoro.
Il crollo dell'occupazione nella prima metà del 2010 si è tradotto in un taglio netto di 88mila unità, a causa di chiusure e riduzioni del personale nelle Pmi, nel settore manufatturiero e nei servizi. Si prevede un ulteriore perdita di 120mila posti di lavoro entro la fine dell'anno, distribuiti tra imprenditori e dipendenti.

Lo studio definisce il previsto aumento della tassa sul valore aggiunto dall'11 al 23 per cento una "bomba atomica" e chiede al governo di discutere la politica economica con i rappresentanti di settore, per prevenire disastri.
Ricerche precedenti avevano già sottolineato come il 15 per cento dei negozi di Atene abbia già chiuso i battenti, mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12 per cento.

La campagna elettorale delle donne afgane

tratto da : www.ilpost.it

Il prossimo mese in Afghanistan si terranno le seconde elezioni parlamentari dal rovesciamento del regime talebano, e ben 406 donne saranno candidate per cercare di conquistare alcuni dei 256 in palio nella tornata elettorale, nonostante l’ostilità – tradottasi anche in minacce di morte – che ricevono quotidianamente dalle frazioni più conservatrici del Paese. La nuova costituzione afghana garantisce la presenza di almeno il 25% di donne – quindi 64 – all’interno del parlamento, ma questo è soltanto il limite minimo, e l’obiettivo è quello di aumentare la quantità di 68 donne attualmente in carica.
Nella capitale Kabul vengono anche affissi dei poster elettorali che raffigurano le candidate, ma con esiti poco rincuoranti: le immagini resistono poco all’esposizione, a causa degli interventi dei conservatori più intransigenti che le deturpano con sfregi di inchiostro rosso a causa del loro rifiuto all’idea che una donna possa svolgere una carica di rilievo. Durante il regime talebano alle donne non era permesso di partecipare in alcun modo alla vita pubblica e alle bambine era addirittura vietato frequentare la scuola: proprio oggi si è saputo di un nuovo avvelenamento ai danni di decine di insegnanti e alunne di una scuola femminile da parte dei talebani.
Il Guardian ha parlato con alcune delle candidate, come Fareda Tarana, ex-cantante celebre nel Paese per la partecipazione a un programma televisivo, a cui è stato impedito di correre per il proprio seggio a Herat, nell’Afghanistan occidentale, perché la gente del luogo – particolarmente tradizionalista – non avrebbe accettato una cantante di sesso femminile come candidato. Tarana dice che a questi episodi, come agli sfregi sui poster, era preparata da tempo, ma che comunque a Kabul la situazione è diversa e si respira un clima un po’ più liberale. Ciononostante ogni giorno riceve una decine di chiamate di uomini inferociti per la sua candidatura.

mercoledì 25 agosto 2010

Rifiuti: Il compostaggio

tratto da: Oltre la Coltre
di Italo Romano
Molte sono le tecniche per abbattere l’impatto dei rifiuti sull’ambiente che ci circonda. Tra le più semplici e utilizzabili da tutti vi é il compostaggio.
Molti si domanderanno, ma che cos’é?
Semplice, é un processo controllato di decomposizione e stabilizzazione di sostanza organica ad opera di diversi microrganismi, in presenza di ossigeno. In parole povere é la decomposizione dei vostri rifiuti umidi: residui di potatura, scarti di cucina (animali e vegetali), letame, liquame, carta, cartone o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba sfalciata etc.
Il compostaggio domestico, in pratica, ci permetterebbe di gestire autonomamente la nostra frazione organica dei rifiuti solidi urbani.
Per praticarlo è sufficiente disporre di un lembo di giardino, preferibilmente soleggiato, in cui accumulare il la nostra frazione umida. Viene utilizzata la compostiera (in figura), un contenitore atto a favorire l’ossigenazione e a conservare il calore durante l’inverno. Altro non é che un semplicissimo contenitore in legno fessurato ai lati (in modo da permettere l’ossigenazione) e aperto all’estremità inferiore e superiore.