mercoledì 27 febbraio 2013

Case farmaceutiche dietro gruppi e campagne di sostegno sulla salute mentale


di Martha Rosenberg ed Evelyn Pringle - fonte CCDU

Nessuna pubblicità di farmaci o sponsor farmaceutico sul sito Web della Fondazione bipolare per bambini e adolescenti che si è rinominata alla maniera Zen la "Fondazione dell'equilibrio mentale." (meditation e medication sono la stessa cosa, no?)
Invece, i visitatori del sito troveranno infidi racconti di bambini salvati dai farmaci bipolari e un elenco delle famiglie dei donatori. Ma secondo il Journal of American Academy of Child e Adolescent Psychiatry gli orientamenti attuali che la Fondazione utilizza per discernere il disturbo bipolare nei bambini e negli adolescenti sono stati finanziati da Abbott, AstraZeneca, Eli Lilly, Foresta, Janssen, Novartis e Pfizer. Oops.
L'American Academy of Child and  Adolescent  Psychiatry, il gruppo che produce il Journal, è anche vista come una possibile organizzazione di facciata per Pharma. La rivista è la stessa in cui è comparso lo "Studio 329" sul Paxil che ha sepolto i rischi di suicidio dell'antidepressivo negli adolescenti. Il procedimento giudiziario proposto dal procuratore generale di New York nel 2004 ha rivelato che la ricerca non era neanche stata scritta dai ventidue medici e ricercatori che elencava, ma (udite udite) dalla ditta di marketing della GlaxoSmithKline. Tutto, incluso informazioni scientifiche e terapeutiche.

Gli autori delle influenti linee guida del 2007 per l'infanzia del Journal of American Academy of Child & Adolescent Psychiatry secondo il quale "a volte occorre l'uso di farmaci",  pure avevano legami finanziari con Abbott, AstraZeneca, Boehringer-Ingelheim, Bristol-Myers Squibb, Cephalon, Eli Lilly, foresta Labs, GlaxoSmithKline (GSK), diverse divisioni di Johnson & Johnson e dieci altre aziende di farmaci. Nel solo 2012 l'Accademia ha ricevuto 221.000 dollari da Eli Lilly per ricerche e conferenze.
Nientedimeno.

Spazio....Osho


Nella vita mantenere il proprio spazio è una lotta continua.Tutti quanti travalicano in continuazione lo spazio altrui, nessuno rispetta lo spazio dell'altro.
Questo è uno dei più grandi problemi che l'umanità si ritrova ad affrontare oggi, perché la Terra è sovraffollata e la gente soffre, si sente immensamente segregata. La folla si avvicina sempre di più e dappertutto ti trovi nella folla e la folla interferisce con il tuo spazio e la privacy è perduta. E quando non c'è privacy tutto è perduto.
Gli etologi hanno scoperto che esiste un "imperativo territoriale! Per esempio, se vedi una scimmia e ti avvicini lentamente, fino ad un certo punto non reagirà alla tua presenza, oltre quel punto - supponiamo a tre o cinque metri - comincerà ad arrabbiarsi.
E ti sorprenderà sapere che tutte le scimmie si comportano allo stesso modo, si arrabbiano alla stessa distanza! E' come se la scimmia avesse un senso del territorio, e non volesse che qualcuno invada il suo spazio. Gli animali rispettano lo spazio reciproco, non interferiscono nel regno dell'altro. 
Ma l'uomo non ha quel senso, ha completamente dimenticato quel linguaggio e non lo sa, ne ha totalmente perduto la nozione stessa; ed è per questo che l'umanità è sull'orlo della follia. C'è bisogno di un metodo per creare di nuovo quello spazio. La meditazione è un metodo per ricreare il tuo spazio: se non è disponibile all'esterno, puoi crearlo dentro di te. Questa è l'alchimia della meditazione: trova lo spazio dentro di te. Allora anche in mezzo alla folla resti in solitudine, perché sai come creare il tuo spazio interiore. Rimani centrato, nessuno può interferire con il tuo spazio interiore.
La meditazione assume un enorme valore in una terra così affollata; non è mai stata altrettanto importante prima d'ora. Quindi lavora nel tuo mondo interiore per creare "là" il tuo spazio. E si può creare uno spazio infinito, perché butterai via l'immondizia che si è accumulata: puoi buttare via pensieri, desideri, ricordi, il passato, il futuro, i sogni, l'immaginazione...puoi continuare a buttare via tutto questo ciarpame e creare uno spazio immenso. In questo consiste la meditazione: gettare via tutti i contenuti che ti porti dentro, in modo da svuotare la stanza e sentirti circondato da un'infinita vastità.

[Osho - da: L'ABC DEL RISVEGLIO]

venerdì 8 febbraio 2013

QUANTI AMERICANI HA UCCISO LA MERCK ?


I RISARCIMENTI DEL VIOXX: MERCK PAGA UN'INEZIA PER LE MORTI DI MASSA
DI FRED GARDNER
Counterpunch

D: Chi ha ucciso più americani, al Qaeda schiantando aerei sul World Trade Center o la Merck distribuendo il Vioxx?
R: La Merck, 18 volte di più.
Questa settimana, una delle notizie più sottovalutate dei nostri tempi è finita in un piagnucolio/gemito. “La Merck ha accettato di pagare 950 milioni di dollari e si è dichiarata colpevole dell'accusa riguardo la distribuzione e la vendita del farmaco antidolorifico Vioxx”, ha riportato il New York Times del 23 novembre scorso (nella sezione Affari, dove di solito si trovano le notizie importanti in campo medico). Il gigante farmaceutico ha commesso un reato: spingere i medici a prescrivere il Vioxx per curare l'artrite reumatica prima del 2002, quando l'Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali aveva approvato il suo uso per questa patologia.
Inizialmente, l'Agenzia aveva approvato il Vioxx nel maggio del 1999 (dopo un frettoloso “esame prioritario”) per la cura di osteoartriti, dolori acuti e dolori mestruali. Al 30 settembre del 2004, quando la Merck aveva annunciato il suo “ritiro volontario”, il medicinale ampiamente pubblicizzato era stato prescritto a circa 25 milioni di americani. La prova che l'uso del Vioxx raddoppi il rischio che il paziente sia vittima di un infarto o di un colpo apoplettico – basata sull'analisi dei referti di 1,4 milioni di pazienti – stava per essere pubblicata su The Lancet dal medico David Graham, un investigatore dell'Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali. L'ufficio del direttore dell'Agenzia, servo devoto di Big Pharma, aveva contattato The Lancet nel vano tentativo di bloccare la pubblicazione delle scoperte del suo stesso ricercatore.

giovedì 7 febbraio 2013

APOLOGIA DEL GENOCIDIO


fonte: SU LA TESTA!
di Gianni Lannes

 “Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti ... pertanto ... dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”.
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lunedì 4 febbraio 2013

MEDICINA PROIBITA


FONTE: ECOCOSAS.COM


Come abbiamo visto nel documentario Plantas que curan, plantas prohibidas, l’Unione Europea, in pieno stile statunitense, si è dimenticata dei suoi cittadini. È dominata da lobbies impresariali e, siccome le piante e i rimedi naturali della nonna non sono redditizi per queste persone (tra l’altro anche perché troppo efficaci), l’UE ha disposto un regolamento affinché cose tanto semplici come coltivare, vendere o realizzare prodotti derivati da piante medicinali sia illegale. A meno che non abbiamo a disposizione milioni di euro per presentare gli studi e le interminabili scartoffie richieste e, con un po’ di fortuna, entro qualche anno ottenere che la nostra pianta sia qualificata come “sicura”, sebbene in molti casi si tratti di piante già utilizzate da migliaia di anni i cui benefici ottenuti dall’utilizzo sono noti a tutti.