Roma, 19 mag. (Ign) - Anno domini 2010, sarà l'anno senza estate? Secondo la climatologa Marina Baldi del CNR potrebbe essere così. E tutto come conseguenza dell'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajoekul. ''Di fronte a questo evento - dice intervistata da 'RaiNews24' - possiamo solo sperare che l'eruzione duri poco e che queste ceneri, questo gas e questoparticolato si disperdano rapidamente o vengano depositati al suolo dalla pioggia''.
Già nel 1816 gravi 'anomalie' al clima estivo distrussero i raccolti nell'Europa settentrionale, negli Stati americani del Nord-Est e nel Canada orientale. Lo storico John D. Post ha battezzato quel periodo "l'ultima grande crisi di sopravvivenza nel mondo occidentale". Mutamenti climatici che furono causati dall'eruzione vulcanica del Tambora nell'isola di Sumbawa (Indonesia), avvenuta dal 5 al 15 aprile 1815, che immise notevoli quantità di cenere negli strati superiori dell'atmosfera. Conseguenza: la temperatura globale si abbassò poiché la luce del Sole faticava ad attraversare l'atmosfera.
fonte: adnkronos
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Senza aver nessuna conoscenza in argomento climatologico, è stata la prima cosa a cui ho pensato, in vista della seconda eruzione del vulcano..c'è da dire che se Marina Baldi ha ragione in merito, sarà davvero un 2010 difficile, in seno anche alle preoccupazioni di questi mesi per quanto riguarda l'economia...
RispondiEliminaIn effetti, se l'eruzione dovesse durare ancora a lungo, penso che gli effetti sulle coltivazioni sarebbero a dir poco devastanti e se a questo uniamo la crisi economica mondiale, direi che si prospetta un anno per niente facile.
RispondiEliminaChe dire...vedremo. Certo è, che il 2012 è vicino...che voglia dire qualcosa?
Un abbraccio Namastè