Il dato è emerso dall'incontro 'L'educazione per combattere l'esclusione sociale' organizzato a Firenze dal Comitato economico e sociale europeo (Cesi) insieme alla Regione Toscana.
Nell'Ue a 27 il 6% della popolazione dispone di un reddito inferiore al 40% della media europea, una persona su dieci resta al di sotto della metà della media e uno su quattro (24%) non raggiunge il 70%.
La Romania è il Paese più povero dei 27: un terzo della popolazione non raggiunge il 70% del reddito medio Ue, mentre il 13% resta al di sotto del 40%. Tra i nuovi arrivati, la Repubblica Ceca è il Paese con la più esigua quota di cittadini (17%) confinati sotto il 70% del reddito medio Ue.
In Italia nel 2008 le famiglie in condizioni di povertà relativa erano stimate in poco meno di tre milioni (11,3%), mentre gli individui poveri sono 8 milioni (13,6%). Le famiglie in condizioni di povertà assoluta erano poco più di un milione (4,6%) per poco meno di tre milioni di individui.
Secondo i dati di Eurobarometro, nel 2008 un europeo su due (49%) prevedeva per il futuro condizioni di vita peggiori e la grande maggioranza (82%) era convinta del fatto che il gap tra ricchi e poveri fosse destinato ad allargarsi.
Le radici della povertà vengono identificate, secondo il Cesi, nelle precarie condizioni abitative, nelle competenze insufficienti, nell'impossibilità di accedere all'assistenza sanitaria e ai servizi essenziali, nell'incapacità di accedere al mercato del lavoro.
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