In uscita per questa estate un film sulla liberazione animale.
Riportiamo dal sito ufficiale www.boldnative.com una traduzione della presentazione del film in attesa di poterlo vedere.
Traduzione a cura di Laboratorio Antispecista.
Bold Native è il risultato di circa dieci anni di lavoro portato avanti da centinaia di persone.
Fu pensato nell’ estate del 2001. e portato a termine da enis Henry Hennelly, Casey Suchan, Mary Pat Bentel, Jeff Bollman, Jessica Hagan, Todd Helbing, Ted Deiker, Jashub Absher, Danielle Lurie, Jimmy Franklin, Peter Alton, Goody-B Wiseman, ed anche molti altri che non è possibile nominare qui.
Dalla prima scintilla dell’inizio ad oggi, abbiamo osservato come attacchi terroristi, regimi oppressivi, e leggi draconiane abbiano cambiato radicalmente il panorama della protesta politica e sociale nel nostro paese ed nel mondo. Abbiamo mantenuto una speranza di poter creare un film che parlasse delle speranze e dei sogni di milioni di persone compassionevoli e della sofferenza di milioni di animali non-umani che in ogni momento ha pervaso i nostri cuori e le nostre menti.
La realizzazione del film non sarebbe stata possibile senza la generosità e la gentilezza di chi ha dedicato il proprio tempo e il proprio impegno Il film è dedicato a tutti loro. E è dedicato a quelle donne e quegli uomini senza nome che rischiano con coraggio la loro libertà per dare la libertà ad un altro essere vivente. È dedicato agli individui e ai gruppi che lottano per un cambiamento legislativo e sociale, si impegnano per sensibilizzare la cittadinanza, e si preoccupano di animali abusati. E’ è dedicato ai milioni di animali che non sono stati salvati e e la cui breve permanenza sulla nostra Terra è stato riempita con dolore e tristezza.
E’ dedicato a tutti coloro che guardando questo trailer diranno “Sì. E’ venuto il tempo di rifiutare la nozione che il risparmio di una vita o la protesta contro un’ industria sia terrorismo o violenza. Sì, c’è qualche cosa più importante del nostro piacere momentaneo o la nostra convenienza. Sì, le vite che noi reclamiamo e il loro benessere hanno valore, non importa che siano diversi dai nostri”.
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