di Paolo De Gregorio
In Afghanistan e in Irak, secondo calcoli di Jan Scharowsky, esponente democratica dell’Illinois, gli USA, oltre ai costi annuali ordinari per l’apparato militare (più di 600 miliardi di dollari -dato www.Sipri.org-) hanno speso più di mille miliardi di dollari, con circa 5.000 caduti (mille in Afghanistan), un numero incalcolabile di mutilati, impazziti, disadattati con ricadute sociali di stragi di famiglie, di stragi di cittadini, del cui reale costo e imbarbarimento della società USA non sapremo mai.
Sappiamo che queste guerre sono state fatte per il petrolio e per l’egemonia americana nel Medio Oriente, egemonia seriamente minacciata dall’emergere di realtà come la Cina, l’India, l’Iran che, senza l’ingerenza USA nell’area, avrebbero già realizzato una serie di oleodotti e gasdotti in grado di rifornire via terra le economie emergenti, con risparmio di costi e integrazione economica tra i partner di quella area.
La cosa ridicola, che mostra il volto primitivo dell’imperialismo economico e militare, incapace di vedere le cose se non attraverso un puntatore laser, è che le cifre spese per controllare le fonti di una materia prima, in esaurimento, con guerre che tra l’altro non saranno mai vinte, sarebbero state largamente sufficienti per rendere gli USA indipendenti energeticamente puntando sull’energia rinnovabile (fotovoltaico, geotermico, biomasse, idroelettrico, eolico, solare termodinamico di Rubbia adatto ai deserti, idrogeno) da diffondere capillarmente su tutto il territorio americano.
L’ottusità guerrafondaia della più grande potenza militare del mondo, che pretende ancora di comandare fuori del suo territorio, è la tragedia del nostro tempo.
A noi il compito di far diventare cultura comune la consapevolezza che ciò non ha nulla a che fare con la democrazia, che i terroristi sono loro, chi difende la sua terra dall’invasione straniera è un patriota, e che un bombardamento aereo sui civili è terrorismo, esattamente come una bomba messa sul ciglio di una strada.
Senza gli americani in giro per il mondo con le loro 900 basi militari, e senza la loro pretesa di comandarci, il mondo sarebbe molto più piacevole.
www.ariannaeditrice.it
In Afghanistan e in Irak, secondo calcoli di Jan Scharowsky, esponente democratica dell’Illinois, gli USA, oltre ai costi annuali ordinari per l’apparato militare (più di 600 miliardi di dollari -dato www.Sipri.org-) hanno speso più di mille miliardi di dollari, con circa 5.000 caduti (mille in Afghanistan), un numero incalcolabile di mutilati, impazziti, disadattati con ricadute sociali di stragi di famiglie, di stragi di cittadini, del cui reale costo e imbarbarimento della società USA non sapremo mai.
Sappiamo che queste guerre sono state fatte per il petrolio e per l’egemonia americana nel Medio Oriente, egemonia seriamente minacciata dall’emergere di realtà come la Cina, l’India, l’Iran che, senza l’ingerenza USA nell’area, avrebbero già realizzato una serie di oleodotti e gasdotti in grado di rifornire via terra le economie emergenti, con risparmio di costi e integrazione economica tra i partner di quella area.
La cosa ridicola, che mostra il volto primitivo dell’imperialismo economico e militare, incapace di vedere le cose se non attraverso un puntatore laser, è che le cifre spese per controllare le fonti di una materia prima, in esaurimento, con guerre che tra l’altro non saranno mai vinte, sarebbero state largamente sufficienti per rendere gli USA indipendenti energeticamente puntando sull’energia rinnovabile (fotovoltaico, geotermico, biomasse, idroelettrico, eolico, solare termodinamico di Rubbia adatto ai deserti, idrogeno) da diffondere capillarmente su tutto il territorio americano.
L’ottusità guerrafondaia della più grande potenza militare del mondo, che pretende ancora di comandare fuori del suo territorio, è la tragedia del nostro tempo.
A noi il compito di far diventare cultura comune la consapevolezza che ciò non ha nulla a che fare con la democrazia, che i terroristi sono loro, chi difende la sua terra dall’invasione straniera è un patriota, e che un bombardamento aereo sui civili è terrorismo, esattamente come una bomba messa sul ciglio di una strada.
Senza gli americani in giro per il mondo con le loro 900 basi militari, e senza la loro pretesa di comandarci, il mondo sarebbe molto più piacevole.
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oddio, non che i cinesi siano meglio degli americani, eh..
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