L’alleanza per la salute naturale (ANH) con sede in Inghilterra e in USA chiama i consumatori di integratori a partecipare alla sua campagna di contestazione della burocrazia europea. I funzionari della Commissione si accingono a dare il via a nuove regole sui prodotti naturali, secondo le leggi europee che prevedono un regolamento ma non ne specificano i dettagli. Saranno infatti i burocrati a dirci quali nutrienti e a che dosaggi saranno disponibili in un futuro mercato unificato.
Era una colazione di lavoro organizzata dalla eurodeputata irlandese Marian Harkin, la cornice per un incontro diretto tra l’ANH e alcuni dei burocrati più vicini alla spinosa questione di come esattamente limitare la disponibilità di integratori e dell’informazione sui loro effetti salutari “a protezione dei consumatori”. Se vi pare un controsenso limitare dosaggi e composizione e perfino l’informazione disponibile sugli integratori vitaminici, non siete gli unici. Circa un terzo degli Italiani infatti presta attenzione alla nutrizione e alle volte ricorre all’integrazione di certi nutrienti.
Il dottor Verkerk, parlando per l’ANH, contestò a Basil Mathioudakis della Commissione e al prof Kass dell’autorità europea per gli alimenti (EFSA) che le restrizioni previste su nutrienti vitaminici e altri prodotti naturali avranno effetti deleteri sulla libertà di scelta dei consumatori e la professione di naturopati ed erboristi. L’effetto finale: un netto peggioramento della salute pubblica e un duro colpo alla prevenzione delle malattie attraverso la nutrizione.
Tre sono gli sviluppi legislativi principali contestati dal dottor Verkerk: la proposta di limitare i massimi di dosaggio per vitamine e minerali, il sistema di registrazione farmaceutica per ‘medicinali a base di erbe’ e infine il regolamento sulle indicazioni circa le proprietà salutistiche degli alimenti.
I funzionari europei si trincerarono dietro l’inevitabilità delle leggi che dovranno essere applicate, quasi che non importasse loro quali ne potrebbero essere le conseguenze. La confusione tra la legge passata sotto una forte spinta delle lobby farmaceutiche e l’obiettivo di una salute pubblica migliore è pressoché totale. Ma forse un piccolo seme di dubbio esiste nella mente di chi sta elaborando quelle regole. Il signor Mathioudakis, infatti, a un certo punto diceva che “per adesso le leggi sono quelle che sono, ma in 15 o 20 anni, la prossima generazione forse avrà una legislazione diversa”.
Non siete d’accordo che aspettare un’intera generazione sia una buona idea? Attivatevi presso politici e amministratori di vostra conoscenza che proteggono un paradigma medico/farmaceutico inefficace e ormai superato, per porre fine alla distruzione della via naturale.
La facoltà di scegliere come curarsi è un diritto di tutti.
Sepp Hasslberger
Fonte: ANH - Alliance for Natural Health
http://www.laleva.org
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