È cominciata in grande stile la campagna a favore del nucleare. Talmente grande, lo stile, che perfino un cardinale (che deve avere una grande esperienza nucleare) ha firmato un opuscolo, riccamente pagato, pare, dall’ENEL, per spiegare ai fedeli delle parrocchie, come è bello, utile e sicuro avere sotto casa una bomba a scoppio ritardato. Non so quanti milioni di copie siano state stampate dell’opuscolo aureo. Che misura comunque, prima di tutto, la potenza della scimmia impazzita che sta portando il pianeta alla catastrofe.
Non solo nucleare. Ce ne sono parecchie che si accumulano (climatica, energetica, ambientale in generale, finanziaria, dei rifiuti, dell’acqua etc). Ma quella nucleare è, in un certo senso, il riassunto della stupidità umana e dell’inganno nel quale viviamo.
Gli argomenti contro sono tanti. Ma, a proposito di stupidità e di irresponsabilità (verso i nostri figli, nipoti, discendenti): quanti si rendono conto, Sua Eminenza, che, costruendo una centrale nucleare si getta sulle spalle di tutte le generazioni future (tutte, proprio tutte) per il prossimi 150 mila anni, una serie di conseguenze imprevedibili, imparabili, mostruosamente costose, comunque certamente nocive?
Capisco, Eminenza, che lei vuole stare al caldo e con la luce accesa. Ma ha pensato a quelli che verranno dopo?
Anche Piero Angela, quello che ci racconta la scienza da decenni dagli schermi della Rai, è sceso in campo per illustrarci quanto è buono il nucleare. Ma non ha spiegato quanto costa una centrale nucleare. Perchè? Semplice: perchè non esiste nessuno al mondo in grado di calcolare quanto costa realmente. Visto che, una volta costruita, essa resterà per sempre sul groppone dell’Umanità, come calcolare spese “eterne”? Forse è qui che entra in campo Sua Eminenza, il cardinale che ha firmato l’opuscolo.
Aspettiamo lumi. Intanto facciamo un altro conto. Forse banale. Quando la prima delle centrali nucleari progettate dal governo italiano entrerà in funzione (ma scommetto mille contro uno che non riusciranno nemmeno a farla) il problema del riscaldamento climatico sarà già esploso con tutta la sua virulenza. Invece di buttare via 20 miliardi di euro per fare una cosa pericolosa, che non serve, potremmo stanziarli per produrre energie rinnovabili. Con quelle cifre ci sarebbero 100 mila nuovi posti di lavoro.
Ma tutto questo sarebbe logico. Invece noi abbiamo una scimmia impazzita al comando. Aspettarsi che prenda decisioni logiche è come attendersi che, trepestando sulla tastiera del computer, scriva la Divina Commedia.
Questo articolo è comparso sull'ultimo numero del periodico «Comunicare il Sociale».
www.giuliettochiesa.it
Ora arriva anche Veronesi che viene proposto come Presidente dell'Agenzia per la Sicurezza Nucleare.
RispondiEliminaLa sigaretta uccide e il nucleare no.
Eppure io, che sono un fumatore da 50 anni facendo male solo a me stesso, una ricetta diversa da quella di Veronesi penso di averla:
non solo il potenziamento di tutte le energie alternative ma anche:
qualche bicicletta in più;
qualche grado di riscaldamento in meno e un maglioncino in più;
qualche albero nelle vicinanze di casa per usare la sua ombra in estate;
qualche viaggio in aereo in meno specie se serve solo per collezionare fotografie digitali;
qualche lampadina in meno in casa e nei locali;
qualche rumore in meno nei locali per ascoltare cosa sta dicendo la persona che hai di fronte.
saluti francesco
Concordo e sottoscrivo ogni punto elencato!
RispondiEliminaNamastè