Alessandro De Pascale
In Italia nei primi sette mesi del 2010, da gennaio a luglio, le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 2.500 tonnellate, otto milioni di litri e 2,4 milioni di confezioni di cibi scaduti o in cattivo stato di conservazione, del valore di 34 milioni di euro. Le persone denunciate sono 7.646, undici quelle arrestate, le multe superano i 14 milioni di euro, le strutture commerciali chiuse oltre 780. Tra queste un albergo nell’altopiano dello Sciliar, in Alto Adige, sequestrato il 26 luglio dalla Guardia di finanza che al suo interno ha trovato 750 chili di generi alimentari scaduti, alcuni anche da dieci anni.
Soltanto quest’estate sono state sequestrate mille tonnellate di cibi a rischio. Prodotti ittici e da forno, latte e formaggi ma anche carne, cereali e bibite. Tra le più importanti operazioni degli ultimi anni quella della Finanza che nel giugno 2008 ha portato alla chiusura di due ditte, la Tradel e la Megal, che trasformavano i derivati del latte, forse l’alimento più sofisticato. Le due aziende, di proprietà dell’imprenditore siciliano Domenico Russo, avevano stabilimenti a Casalbuttano (Cremona), Vicolungo (Novara), Massazza (Biella) e Woringen (Germania). A Casalbuttano veniva riciclato formaggio andato a male che al posto di essere smaltito o destinato agli animali veniva reintrodotto in commercio. Per l’indagine sono state determinanti le intercettazioni telefoniche. In una è lo stesso imprenditore a definire «merda» i suoi prodotti caseari ricoperti da muffe, vermi, escrementi di topi, scarafaggi, frammenti di plastica e materiali ferrosi. Nel magazzino aveva prodotti scaduti addirittura dal 1980. Ma una volta “ripuliti” venivano rivenduti ad importanti aziende che lo mettevano in commercio come formaggio fuso, simile a quello delle sottilette o dei gran mix di grattugiato. Quello stabilimento ha lavorato in due anni qualcosa come 11mila tonnellate di formaggio, a volte addirittura senza alcuna sanificazione, fusione o pastorizzazione, con gravi rischi per i consumatori. Il direttore e due tecnici del dipartimento della Asl veterinaria di Cremona, sono stati sospesi perché accusati dalla magistratura di avvisare l’imprenditore dei controlli. La Tradel riciclava per la seconda volta anche i suoi stessi prodotti scaduti. Un giro da decine di milioni di euro a danno di ignari consumatori e acquirenti. Tra i clienti finali ditte italiane, olandesi, francesi, austriache, spagnole, belghe e tedesche, truffate perché inconsapevoli dell’origine del materiale caseario acquistato dalla Tradel. Tra le italiane i grandi marchi di «formaggi di prima qualità» come Prealpi, Mauri e Lactalis che in Italia commercializza formaggi Galbani, President, Invernizzi, Locatelli, Cademartori. Le indagini erano partite nel 2006 quando nel cremonese la Finanza fermò un tir partito dalla Tradel di Casalbuttano e diretto alla Megal di Vicolungo che emanava un odore nauseabondo. Ora le due aziende sono in liquidazione, Russo è già stato scarcerato, il processo in corso. Lo stabilimento di Vicolungo ha riaperto e ora si chiama Mixpo srl. Ma i residenti della zona giurano che l’imprenditore siciliano è quasi sempre dentro quell’azienda e anche l’odore nauseabondo resta lo stesso.
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