quella che pensavo fosse.
Cosa ci stiamo a fare al mondo?
Un danno!
Ha ormai un qualche senso
ciò che stiamo facendo?
La consapevolezza
è la morte delle illusioni.
Svelato il niente
su cui tutti si arrabattano,
che rimane?
Tutto è stato fatto
per una illusione di Stato,
Capitalista o Comunista...
era l'annientamento comunque
dell'uomo.
Guardare alla storia
è una barbarie,
un genocidio continuo...
una umiliazione e rovina
di uomini contro altri uomini,
un massacro premeditato,
la distruzione di mondi vitali.
Non si è andati in profondità,
ma si è rimasti in superficie
a occupare, devastare, inquinare...
uccidere.
La vita è un mistero
che nulla ha a che vedere
con il modo di vivere.
Abbiamo fatto del mondo una fogna
quando si poteva vivere nella bellezza.
Abbiamo costruito metropoli invivibili.
Abbiamo distrutto ogni equilibrio.
Abbiamo lasciato che il pensiero
fosse sopraffatto dall'azione,
dimenticato lo spirito e la meditazione.
Il giusto sacrificato per il potere...
dove ogni avidità non è mai sazia,
il niente per la conquista
di un altro niente.
Rileggi gli anni e non ti rimane
che il ricordo di un qualche un sorriso,
di una tenerezza,
di uno sguardo, un gesto
che ti ha amato
su cui continuare a vivere...
ma quanti ne sono stati distrutti...
di quei sorrisi,
quante occhi spenti,
quante piccole comunità
abbattute.
Questo non è vivere è morire.
La vita viene mozzata dai predatori,
dagli Stati canaglia...
che si perpetuano sul male diffuso,
sulla paura e sul terrore.
Sono gli Stati della morte
distributori di annientamento,
avidi di sangue e ignoranza.
(Parma, 02/08/2010)
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