martedì 24 agosto 2010

Tra insulti, provocazioni, quisquilie e pinzillacchere affonda la politica italiana


di Marco Stefano Vitiello

“S’ode a destra uno squillo di tromba; a sinistra risponde uno squillo:

d’ambo i lati calpesto rimbomba da cavalli e da fanti il terren.

Quinci spunta per l’aria un vessillo; quindi un altro s’avanza spiegato:

ecco appare un drappello schierato; ecco un altro che incontro gli vien.”

Così scriveva Alessandro Manzoni nel coro de “Il conte di Carmagnola” e così sembra muoversi la politica italiana in questi ultimi giorni di agosto.

Insulti, provocazioni, sterili disquisizioni, inutili vertici, pomposi meeting; mancano solo i talk show televisivi per dare ulteriore conferma, ammesso che ve ne sia ancora bisogno, ai cittadini e al mondo intero dello stato di profondissimo degrado in cui sta affondando la politica italiana. Quisquilie e pinzillacchere, avrebbe detto Totò, specialmente se confrontate con i reali problemi del Paese.

Oggi se n’è accorta anche Famiglia Cristiana, scatenando immediatamente l’ira funesta del sempre quieto e sorridente Sandro Bondi, ministro della Cultura (!!!), che ha dichiarato: “Soprattutto come cattolico provo sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l’editoriale del direttore di Famiglia Cristiana”.

Le frasi incriminate sono contenute nell’edizione in edicola domani: “Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate, qualora il piano dei ‘cinque punti’ non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento, non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai ‘formalismi costituzionali’. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: ‘La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro formalismo”.

Quindi Famiglia Cristiana sottolinea: “La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove – almeno da Machiavelli in poi – la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione”.

Fondamentale, al riguardo, la dichiarazione di Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali: “Da cattolico considero l’editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti”. Arriva poi la voce, dal tono “ante marcia” di Maurizio Gasparri, presidente del Pdl al Senato: “Avevo denunciato per primo anni fa la deriva di Famiglia un tempo Cristiana. Anche la Santa Sede prese le distanze da un giornale che non la rappresenta in alcun modo.” E sempre a commento dell’editoriale del settimanale cattolico, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, a margine del Meeting di Rimini, dichiara: “Penso che ormai Famiglia cristiana non faccia più notizia. Ogni settimana sembra diventata la fotocopia de Il Fatto e de L’Unità, e non mi pare che questa sia la caratteristica di un settimanale cattolico”.

Dopo gli insulti di Bossi all’indirizzo di Casini, gli scambi di “cortesie” tra le deputate berlusconiste e quelle finiane, le “paginate” dei giornali del premier contro il Presidente della Camera, ci mancava solo Famiglia Cristiana a scatenare un’altra bagarre: per fortuna, o forse no, Santoro, Floris, Vespa e Vinci sono ancora in ferie…

fonte: www.gliitaliani.it

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