di Roberto Vetrone
AVELLINO (31 agosto) – Nel paese degli asini tutelati dagli animalisti, che con il proprio intervento hanno fatto saltare il recente Palio dell’Anguria (in un primo momento rinviato al 18 settembre e definitivamente cancellato per quest’anno), scoppia il caso randagismo.
Un’ordinanza del sindaco (LEGGI) – la numero 48 dello scorso 16 luglio – dispone, infatti, l’abbattimento dei cani randagi pericolosi. E glianimalisti tornano alla carica, chiedendo la revoca del provvedimento: «Altrimenti – fanno sapere – si chiederà la sospensiva all’Autorità competente». In prima linea per la nuova battaglia è la Lac (lega per l’Abolizione della Caccia).
La replica della civica amministrazione è affidata al vicesindaco Alberico Vassallo – il primo cittadino, Alberico Villani, è in ferie – il quale ribadisce: «Con l’ordinanza si è inteso tutelare la pubblica incolumità, il bene più prezioso. Inoltre, da anni l’Amministrazione sborsa migliaia di euro, precisamente 45mila, per il sostentamento dei randagi catturati ed ospitati in strutture ricettive convenzionate, attua la sterilizzazione delle femmine catturate in collaborazione con i veterinari Asl, promuove l’adozione dei randagi anche con incentivi economici e con vigilanza sull’abbandono di cani».
Aggiunge il consigliere di maggioranza con delega al Bilancio ed ai Servizi Sociali, Gianluca Camerlengo: «Forse qualcuno ignora che per il piano sociale di zona spendiamo intorno ai 26mila euro annui. La situazione sul territorio si è aggravata dopo centinaia di segnalazioni giunte alla polizia municipale e a episodi di aggressione alle persone».
Ma l’ordinanza dei dissapori arriva anche tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale. Così Bernardino Bruno del Partito Democratico incalza. «A seguito di un atteggiamento irridente ed irrispettoso e, soprattutto, a seguito degli imbarazzati accadimenti degli ultimi giorni, ci vediamo costretti a dire basta». L’esponente della minoranza alza il tiro anche riguardo ai fatti accaduti durante il Palio dell’Anguria. Il consigliere, insieme agli altri due colleghi Filomena Sole e Brunella Asfaldo di Sinistra e Libertà, hanno infatti presentato qualche giorno fa una interrogazione al sindaco e all’assessore al ramo chiedendo di conoscere «quali siano le vere motivazioni dell’annullamento del Palio e se vi erano impedimenti di carattere normativo».
A stretto giro il vicesindaco Vassallo in merito alla questione sollevata per il Palio risponde che «probabilmente la corsa degli asini, preventivata per il 18 settembre, sarà rinviata al prossimo anno. E questo anche per cogliere alcuni suggerimenti che arrivano da più parti e cioè costituire l’Ente Palio oppure una commissione comunale che insieme alla Pro Loco, possa garantire la continuazione senza problemi della storica manifestazione».
Ma a chiudere il cerchio sulla questione randagismo si mobilita da Roma anche l’Ente Nazionale Protezione Animali che attraverso un comunicato diramato ieri alle agenzie di stampa chiede «l’immediato ritiro dell’ordinanza emanata dal sindaco di Altavilla Irpina, Alberico Villani, che prevede l’uccisione dei cani randagi di comprovata pericolosità. Secondo il sindaco, che individua in maniera del tutto personalistica la cosiddetta elevata pericolosità dei cani, è questa la via breve per sottrarsi agli obblighi di legge in materia di randagismo e di tutela degli animali.
L’Enpa si è rivolta al Prefetto e ha dato mandato al proprio ufficio legale di denunciare in sede penale per uccisione di animali il primo cittadino della località campana qualora dovesse dare effettiva applicazione al suo provvedimento». L’Ente di protezione animale, infine, accusa: «Per quale ragione il sindaco condanna a morte i randagi mentre non prende alcuna iniziativa a carico dei loro proprietari che abbandonandoli commettono un reato e aggravano la situazione sul territorio
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