tratto da: Humanita_uomo
Sara è una ragazza, che come tante è stata stuprata da un gruppo di uomini nella provincia dello Samangan. Ora il Presidente Karzai perdona i suoi stupratori. Questi uomini infatti, non sono personaggi qualunque.
E' questa la sfortuna di una donna, colpita due volte in un paese in cui la pretesa uguaglianza tra uomini e donne è un miraggio quantomai improbabile. Tutto ciò a 7 anni di distanza dall'inizio di un'occupazione che, si sosteneva, avrebbe portato democrazia e diritti anche per le donne afghane.
La donna e la loro famiglia l'hanno scoperto solo qundo hanno visto gli stupratori tornare impuniti nel loro villaggio.
"Eravamo tutti sconvolti" ha dichiarato Dilawar, il marito di Sara.
I tre uomini sono stati rilasciati nel silenzio, ma lo stupro fu brutale e accadde in pubblico. Successe a settemre del 2005, durante la prima campagna elettorale d'Afghanistan. Il più potente comandante locale, Mawlawi Islam, era candidato al Parlamento sebbene fosse stato accusato di numerosi omicidi commessi durante il periodo in cui era stato un mujahedeen negli anni '80 e un talebano negli anni '90. In quel periodo gli uomini di Mawlawi Islam cercavano nel territorio uomini da reclutare per la sua causa.
"Era sera, verso l'ora dell'ultima preghiera, quando degli uomini armati sono entrati in casa e hanno preso mio figlio con la forza. Ho le testimonianze di 9 persone che erano là. Da quella notte in poi, non ho più rivisto mio figlio" racconta Dilawar.
Dopo il rapimento, Sara aveva interrogato pubblicamente il comandante per ben due volte su quale fosse stata la fine del figlio. Dopo la seconda volta, Dilawar continua, vennero per prendere lei. "Il comandante e 3 combattenti vennero e presero mia moglie. La trascinarono fuori di casa e la portarono nella loro, a 200 metri di distanza. La stuprarono".
Sara riportò una lacerazione di 17 millimetri, gliela inflissero usando una baionetta. Sara fu buttata di fronte alla sua casa, sanguinante e senza vestiti.
Poi Mawlawi divenne parlamentare e non potè essere perseguito. Gli altri tre, grazie alla sua protezione non vennero condannati. Poi a gennaio del 2008 Mawlawi fu assassinato. Gli altri stupratori non riuscirono più a sfuggire alla legge e così, trovati colpevoli, furono condannati a 11 anni di prigione. Dopo due mesi erano già fuori.
Il documento che attesta il perdono del presidente ai tre uomini sostiene che i tre "erano stati forzati a confessare i loro crimini".
Sebbene il portavoce del Presidente si sia rivelato stupito di vedere tale documento, sostenendo che Karzai non avrebbe mai potuto firmare coscientemente questo persono, il parlamentare Mir Ahmad Joyenda, sostiene che casi come quello di Sara stanno diventando comuni. La polizia e la magistratura sono alla mercè dei signori della guerra. "I comandanti, criminali di guerra, hanno ancora gruppi armati. Sono al governo. Karzai, gli Americani, gli Inglesi: tutti siedono al tavolo con loro. Sono immuni. Così sono diventati sfrontati, sanno che possono fare quello che vogliono."
Intanto Dilawar si strazia. "Abbiamo perso nostro figlio, il nostro onore. Abbiamo venduto la nostra terra per pagare le spese legali. Abbiamo perso la casa. Cos'altro mai potremo perdere?".
Fonte: Alternet.org
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