Angelo Bonelli, Presidente Nazionale dei Verdi per la Costituente ecologista
ROMA. Berlusconi continua a vendere fumo: mentre gli italiani devono affrontare una crisi che il governo ha deciso di far pagare alle fasce più deboli, tagliando stipendi, sanità e servizi, il Presidente del Consiglio continua a parlare del Ponte sullo Stretto, opera inutile già bocciato dalla Corte dei Conti ed il cui costo è stato recentemente stimato in 8 miliardi di euro.
Quelle sollevate recentemente dalla Corte dei Conti sono le stesse obiezioni che da sempre noi Verdi poniamo al governo Berlusconi su un'opera costosissima e senza alcuna utilità. In particolare le stime sui flussi del traffico sono quelle rilevate nel 2001 e non oggi. Il governo eviti di buttare letteralmente a mare circa 8 miliardi di euro per il Ponte: le vere priorità dell'Italia e del Mezzogiorno sono altre: il precariato, la disoccupazione crescente, la lotta al dissesto idrogeologico, la realizzazione di collegamenti ferroviari efficienti (la maggior parte dei treni al sud viaggia ancora su binario unico) e la realizzazione di una rete idrica per portare l'acqua in città che ancora sono servite da autobotti.
Il Ponte sullo Stretto di Messina è un'opera inutile perché non sarà volano di sviluppo concreto e duraturo nel tempo, visto che la logistica via terra tra la Sicilia e l'Europa rimarrà comunque problematica e asfittica, mentre le regioni del sud avrebbero tutto da beneficiare da uno sviluppo reale delle autostrade del mare. Si tratterebbe solo di un regalo incartato dal governo Berlusconi a favore delle alle lobbies dei costruttori e del cemento realizzato con i soldi dei contribuenti.
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