fonte: www.rassegna.it
L’allarme lanciato a Parigi dal filosofo Bernard-Henri Levy. La donna iraniana rischia di essere giustiziata per adulterio alla fine del Ramadan. L’appello del figlio: fate di più, “qui capiscono soltanto i rapporti di forza”
Sakineh “rischia di essere lapidata venerdì prossimo, di sera, alla fine del Ramadan”. Lo ha detto all'Ansa il filosofo Bernard-Henri Levy, a Parigi, lanciando l'allarme nel corso di una conferenza stampa.
La petizione raccolta dal filosofo contro la lapidazione della donna iraniana ha già raccolto 80 mila firme. Ma evidentemente serve molto di più.
L’ha confermato, rivolgendosi agli italiani, il figlio di Sakineh, Sajjad Mohammadi Ashtiani, che parlando sempre con l’Ansa ha detto:
“Grazie Italia, grazie di cuore a tutti quelli che si sono mobilitati. Ma serve di più, perché qui capiscono soltanto i rapporti di forza”.
“Le dichiarazioni del governo italiano sono importanti – ha continuato - ma servono passi più formali, solenni, come la convocazione dell'ambasciatore a Roma. Penso anche al rafforzamento delle sanzioni, l’unico linguaggio che capiscono a Teheran”.
L’allarme lanciato a Parigi dal filosofo Bernard-Henri Levy. La donna iraniana rischia di essere giustiziata per adulterio alla fine del Ramadan. L’appello del figlio: fate di più, “qui capiscono soltanto i rapporti di forza”
Sakineh “rischia di essere lapidata venerdì prossimo, di sera, alla fine del Ramadan”. Lo ha detto all'Ansa il filosofo Bernard-Henri Levy, a Parigi, lanciando l'allarme nel corso di una conferenza stampa.
La petizione raccolta dal filosofo contro la lapidazione della donna iraniana ha già raccolto 80 mila firme. Ma evidentemente serve molto di più.
L’ha confermato, rivolgendosi agli italiani, il figlio di Sakineh, Sajjad Mohammadi Ashtiani, che parlando sempre con l’Ansa ha detto:
“Grazie Italia, grazie di cuore a tutti quelli che si sono mobilitati. Ma serve di più, perché qui capiscono soltanto i rapporti di forza”.
“Le dichiarazioni del governo italiano sono importanti – ha continuato - ma servono passi più formali, solenni, come la convocazione dell'ambasciatore a Roma. Penso anche al rafforzamento delle sanzioni, l’unico linguaggio che capiscono a Teheran”.
Speriamo non succeda mai...
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