domenica 5 settembre 2010

"Siate semplicemente consapevoli" (Jiddu Krishnamurti)


Da: Sulla mente ed il pensiero (Astrolabio ed.)

Vi prego di prestare ascolto a ciò che sto per dire. Fatelo mentre parlo. Non pensate a farlo, ma fatelo ora. Ecco, siate consapevoli degli alberi, delle palme, del cielo; ecco il corvo che gracchia; guardate la luce sulle foglie, il colore di quel sari, di quel volto, e poi tornate a voi, interiormente. Potete osservare, potete essere consapevoli incondizionatamente delle cose all’esterno, è molto facile. Ma portare l’attenzione a noi stessi ed essere ugualmente consapevoli, senza condannarci, né giustificarci, senza paragonarci a qualcun altro, è molto più difficile. Siate semplicemente consapevoli di ciò che accade dentro di voi, le vostre convinzioni, le paure, i dogmi, le speranze, le frustrazioni, le ambizioni e tutto il resto. Allora lo svelarsi del mondo conscio e inconscio comincia. Non dovete fare nulla.

Siate semplicemente consapevoli; questo è tutto ciò che dovete fare, senza giudizi, senza forzature, senza cercare di cambiare ciò di cui diventate consapevoli. Allora noterete che è come quando sale la marea, non potete impedire a una marea di arrivare; potete costruire un muro, potete fare quello che volete, ma la marea giungerà con la sua energia dirompente. Allo stesso modo, se siete consapevoli in modo incondizionato, l’intero campo della coscienza comincia a schiudersi. E mentre si schiude, dovete seguirlo, e ciò diventa incredibilmente difficile: seguire nel senso di stare con il movimento di ogni pensiero che sorge, di ogni sensazione, di ogni desiderio segreto. Diventa molto difficile nel momento in cui vi opponete, nel momento in cui dite: “Questo è spiacevole”, “questo è bene”, “questo è male”, “tratterrò questo”, “rifiuterò quest’altro”.

Perciò, cominciate con le cose all’esterno e poi muovete dentro di voi. Allora troverete, nell’interiorità, che esterno e interno non sono due cose diverse, che la consapevolezza di ciò che è all’esterno non è differente da quella rivolta all’interno, che entrambe sono la stessa cosa. Allora scoprirete che vivete nel passato; che non c’è mai un momento di vita attuale, presente; solo quando né il passato né il futuro vengono a esistere si è nel momento attuale. Scoprirete che vivete sempre nel passato, nei ricordi: ciò che avete vissuto, ciò che eravate, quanto eravate intelligenti, bravi, cattivi. Questa è la memoria. È per questo che dovete comprendere la memoria, non negarla, sopprimerla, o fuggirla. Se qualcuno ha fatto un voto di celibato, e si ricorda continuamente di quella decisione, quando smette di trattenere quel ricordo, o se ne scorda, si sente in colpa e questo soffoca la sua vita.

Allora voi cominciate a osservare ogni cosa, e per questo motivo diventate molto sensibili. Perciò, nell’ascoltare (cioè nell’osservare non solo il mondo esterno, i gesti esterni, ma anche la mente al suo interno, che vede e che, di conseguenza, sente, prova sensazioni), nell’essere così incondizionatamente consapevoli, allora non si genera alcuno sforzo. E di grande importanza comprenderlo.

tratto da: www.gianfrancobertagni.it

2 commenti:

  1. Vivere il presente, è sempre più difficile perché il tempo ci sfugge.

    RispondiElimina
  2. Ciao Alberto,
    benvenuto nel blog :)
    E' vero il tempo fugge, e questo mondo della vuota forma ci porta ancor di più a sentirlo scorrere e fuggire, ma nel "qui ed ora" sta la risposta ;)

    Sorrisi.
    Namastè

    RispondiElimina

La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.

Grazie.