Il Governo ieri ha deciso: più golf per tutti. Verrà promossa la costruzione dei campi e delle “strutture ricettive turistico-alberghiere” allegate.
Non è ancora on line il testo del provvedimento adottato su proposta del ministro del Turismo, Vittoria Brambilla, e dunque non è dato di sapere se una botta di buonsenso ha dissuaso i ministri dall’incentivare la costruzione dei campi e delle annesse strutture turistiche anche nei parchi nazionali e nelle aree protette, come prevedeva l’iniziale formulazione informale.
Comunque, un paio di cose mi sembrano totalmente assodate. Primo, l’Italia ha bisogno di tantissime cose ma non di ulteriori colate di cemento, “turistiche” o meno.
Secondo, il golf anche se si gioca su un green (cioè su un tappeto erboso) è un autentico schiaffo al paesaggio e all’ecologia. Non ci credete?
Un campo da golf di solito occupa una cinquantina di ettari, in cui il terreno perde il suo andamento naturale per essere rimodellato in base alle esigenze del gioco. E altri ettari di territorio verranno sacrificati alle strutture turistiche collegate ai campi.
Non è ancora on line il testo del provvedimento adottato su proposta del ministro del Turismo, Vittoria Brambilla, e dunque non è dato di sapere se una botta di buonsenso ha dissuaso i ministri dall’incentivare la costruzione dei campi e delle annesse strutture turistiche anche nei parchi nazionali e nelle aree protette, come prevedeva l’iniziale formulazione informale.
Comunque, un paio di cose mi sembrano totalmente assodate. Primo, l’Italia ha bisogno di tantissime cose ma non di ulteriori colate di cemento, “turistiche” o meno.
Secondo, il golf anche se si gioca su un green (cioè su un tappeto erboso) è un autentico schiaffo al paesaggio e all’ecologia. Non ci credete?
Un campo da golf di solito occupa una cinquantina di ettari, in cui il terreno perde il suo andamento naturale per essere rimodellato in base alle esigenze del gioco. E altri ettari di territorio verranno sacrificati alle strutture turistiche collegate ai campi.
ll blog Petrolio descrive una sbirciatina nel cantiere per l’allestimento di un campo da golf nei pressi di Castiglion del Bosco, “un piccolo borgo della campagna senese, circondato da meravigliose colline decorate da vigneti, ulivi e cipressi”. Sentite.
“Non avevo mai visto un campo da golf in costruzione. Un campo da golf già strutturato, ma senza il prato: ebbene, è una visione assolutamente scioccante. Sembra di vedere le colline di Mordor“.
“Una distesa di colli finti, progettati a tavolino, interamente cosparsi di un liscio fango marrone, con sopra disegni di riquadri e cerchi a mò di misteriosi simboli. Dopo aver goduto dei meravigliosi panorami collinari tra boschi, uliveti e vigne, un simile scempio appare una violenza inaudita perpetrata su decine di ettari di terra buona e produttiva (oltre che bella). Sono rimasta senza fiato”.
Aggiungo un paio di cosette. L’erba del “green” non ha nulla a che vedere con la flora spontanea: vanno bene soltanto determinate graminacee, e generose dosi di diserbanti stroncano qualsiasi altra cosa che si azzardi a germogliare lì sopra.
In Giappone sui campi da golf si usa una quantità di pesticidi otto volte superiore a quella impiegata sulle risaie. negli Stati Uniti la metà: “solo” quattro volte più che su una risaia.
Per irrigare il tappeto erboso ci vogliono in media 2.000 metri cubi di acqua al giorno. Ovvero la stessa quantità d’acqua consumata da un paese da 8.000 persone.
Sul sito di Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri di ieri: approvato un disegno di legge per promuovere la costruzione di campi da golf e strutture turistiche collegate
Su Petrolio addio Castiglion del Bosco. Un campo da golf in costruzione
Foto Flickr
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