tratto da: www.giornalettismo.com
“Un atto vergognoso”, recita oggi il comunicato congiunto di Hillary Clinton e del ministro della salute americano: ma non è ancora previsto nessun risarcimento a favore delle vittime.
Negli anni ‘40 gli Stati Uniti D’America cercavano un vaccino per debellare le malattie sessualmente trasmissibili. Gonorrea e sifilide erano un problema: allora pensarono bene di prendere un’intero paese in qualità di cavia umana.
INFEZIONE DI MASSA – Il fortunato prescelto fu il Guatemala che, in due anni, venne infettato in massa con la gonorrea perchè i medici statunitensi potessero testare il funzionamento della penicillina sulla patologia. “I medici usavano prostitute con la sifilide per infettare i pazienti, oppure usavano direttamente l’inoculazione del virus”, scrive la BBC: centinaia di guatemaltechi così contagiati da una malattia devastante, che può portare a “problemi cardiaci, cecità, insanità mentale e perfino alla morte”. Non si sa neanche quante di queste 700 “cavie” siano sopravvissute, sebbene ognuna di esse sia stata medicalmente curata.
TANTE SCUSE – Lo scandalo è stato scoperto da un professore dell’università locale. Oggi gli Stati Uniti chiedono ufficialmente scusa: con un comunicato congiunto, il segretario di Stato Hillary Clinton e il ministro della Salute Kathleen Sebelius scrivono che “sebbene tutto questo sia avvenuto più di 60 anni fa, ci fa orrore che una talmente criticabile sia potuta avvenire con la scusa della sanità pubblica. Siamo profondamente spiaciute che tutto ciò sia avvenuto”, continuano i due ministri, “e chiediamo scusa a tutti gli individui coinvolti in tali abominevoli pratiche di ricerca“. Sta per partire un’inchiesta governativa: ma per ora nessuno ha promesso alcun tipo di risarcimento, fanno notare i media inglesi.
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