fonte: www.caffe.ch
SIMONETTA CARATTI
È l'ultimo erede di un'antica generazione di "curanderos" andini, conosce i segreti della medicina dell'anima e del corpo, insegna le vie per risvegliare energie potenti, che ogni uomo e donna naturalmente possiede, ma non sa usare: eredità delle antiche tradizioni spirituali che in Perù si tramandano fin dai tempi della civiltà inca. Una società femminile che propugnava in egual misura lo sviluppo di valori materiali e spirituali, guidata da un gruppo di donne sagge, che garantivano l'equilibrio e il rispetto della natura. Una società in armonia, spazzata via dall'invasione spagnola, ma depositaria di antiche profezie, come la nascita di un nuovo mondo di pace, ma solo se l'uomo saprà fermare la distruzione di se stesso e della terra, la "Pachamama", così è chiamata dagli indios del Sud America la madre natura. Questo il monito del professor Hernàn Huaranche Mamani, profondo conoscitore della cultura andina, economista e docente universitario a Lima e Arequipa, ma soprattutto uomo di medicina e scrittore di successo.
Tra i suoi romanzi, tradotti in diverse lingue, è con la "Profezia della curandera" che spiega perché le conoscenze andine sull'universo femminile possono aiutare l'uomo moderno a ritrovare la via per una società in armonia: "Mentre parlo la Terra rischia di venire distrutta da un gruppo di governanti smaniosi di arricchirsi, che non si curano dei danni causati all'ambiente.
È l'ultimo erede di un'antica generazione di "curanderos" andini, conosce i segreti della medicina dell'anima e del corpo, insegna le vie per risvegliare energie potenti, che ogni uomo e donna naturalmente possiede, ma non sa usare: eredità delle antiche tradizioni spirituali che in Perù si tramandano fin dai tempi della civiltà inca. Una società femminile che propugnava in egual misura lo sviluppo di valori materiali e spirituali, guidata da un gruppo di donne sagge, che garantivano l'equilibrio e il rispetto della natura. Una società in armonia, spazzata via dall'invasione spagnola, ma depositaria di antiche profezie, come la nascita di un nuovo mondo di pace, ma solo se l'uomo saprà fermare la distruzione di se stesso e della terra, la "Pachamama", così è chiamata dagli indios del Sud America la madre natura. Questo il monito del professor Hernàn Huaranche Mamani, profondo conoscitore della cultura andina, economista e docente universitario a Lima e Arequipa, ma soprattutto uomo di medicina e scrittore di successo.
Tra i suoi romanzi, tradotti in diverse lingue, è con la "Profezia della curandera" che spiega perché le conoscenze andine sull'universo femminile possono aiutare l'uomo moderno a ritrovare la via per una società in armonia: "Mentre parlo la Terra rischia di venire distrutta da un gruppo di governanti smaniosi di arricchirsi, che non si curano dei danni causati all'ambiente.
Vivo tra la Svizzera e il Perù per diffondere la cultura inca, per ricollegare l'uomo alla dimensione spirituale e sacrale dell'esistenza che fa percepire la terra come un organismo vivente, di cui siamo parte". È un po' come tirare il freno a mano ad un treno lanciato a gran velocità verso un burrone. Quel treno siamo noi. "Stiamo spingendo l'acceleratore sulla tecnologia, sullo sfruttamento. Non siamo qui per distruggere o sporcare il pianeta, ma per fare esperienza di vita e crescita. L'uomo si è allontanato troppo dalla natura, la sfrutta, non dà nulla in cambio". Con risultati che sono sotto gli occhi di tutti: vagonate di detriti chimici e radioattivi che vanno su e già per l'Europa, petrolio e rifiuti che avvelenano i mari, decine di specie animali e botaniche che scompaiono, aree verdi in via di desertificazione.
"O prevale l'egoismo di una minoranza o vince la saggezza e la consapevolezza di una maggioranza di esseri umani". Che troppo spesso, secondo Mamani, voltano lo sguardo altrove, troppo impegnati a correre dal lavoro all'asilo dei figli, oppressi da tristezza e solitudine, ma anche insoddisfatti e impauriti in una società individualista dove a regnare è il culto della paura. Timore di nuove pandemie, di crisi economiche, del diverso, dello straniero: "O cambiamo il nostro modo di pensare e vivere oppure il genere umano è destinato a sparire dalla faccia della terra" dice.
Non ha mezzi termini Mamani, il suo sguardo è severo e al tempo stesso amorevole, i suoi occhi piccoli e attenti sembrano scrutarti dentro. Seduto su una panchina, nel parco davanti al laghetto di Origlio, è nel suo elemento, la natura. Soppesando ogni parola spiega che questa società deve fare un salto di qualità: "Ci vuole un'educazione che completi quella già esistente puntando su creatività e spiritualità. Una scuola per formare l'aspetto femminile dell'umanità".
Un progetto ambizioso già avviato in Perù con le prime classi di quella che nel futuro diventerà l'università della Vita e della Pace, dove si insegnerà la medicina olistica rispettando le tradizioni dei popoli, l'uso razionale delle energie per preservare l'ambiente, la scienza agricola nel rispetto della concatenazione ecologica, l'educazione alimentare, la meditazione come strumento per la crescita spirituale, l'arte per favorire la creatività, l'ingegneria ecologica per risolvere i problemi di inquinamento...
Da Chivay, un piccolo villaggio della cordigliera della Ande, il professor Mamani ha portato questo seme a germogliare in Europa e in Svizzera: "Per formare il popolo di domani, per curare i mali della società. Le materie che insegneremo saranno: pratica della meditazione, relazioni umane, economia non profit, scienza e tecnologia ecologica, tecnologia di riciclaggio, scienza e arte dell'alimentazione, è una vergogna che non esista una dieta secondo la natura del singolo". Formare l'aspetto femminile dell'umanità potrebbe voler dire scontrarsi contro le lobby dei medici, della farmaceutica, dell'industria ... Sarà una strada in salita. "Facciamo questa scuola per mettere a disposizione di ogni uomo le conoscenze antiche del nostro popolo. Per chi vuole imparare a vedere l'essere umano in modo diverso, la conoscenza non ha limiti. È un sogno, ma vorrei diventasse una realtà".
Intanto Mamani tiene seminari itineranti, i suoi corsi sono molto seguiti, come i suoi romanzi. Ad Origlio trova la pace per scrivere. La sua storia, come la racconta nel libro "Negli occhi dello sciamano", è un percorso ad ostacoli: economista a Lima, si ammala gravemente, decide di tornare al suo villaggio natale per morire, saranno erbe e massaggi a salvarlo da morte certa. La sua guarigione è solo l'inizio di un lungo viaggio di rinascita, di studio delle sue radici, che l'ha successivamente portato in Europa, dove diffonde un patrimonio di antichi saperi magici, rimedi medici e scientifici dei popoli andini precolombiani. "Con la malattia, il corpo esprime un disagio - precisa-, una direzione sbagliata. Ed è il curandero ad aiutare a capire cosa cambiare per guarire". Talvolta il cambiamento di uno stile di vita è alla base di quelle che vengono definite guarigioni miracolose. "Della medicina classica va preso ciò che è positivo, ma l'essere umano non è una semplice macchina, bensì un'unità tra corpo, mente e spirito". E i medici sono spesso i primi a ricorrere alla medicina dolce: "Diversi si rendono conto che c'è una realtà dell'uomo che viene trascurata nelle università".
Nei suoi libri un tema ricorrente è la paura, che tiene l'uomo prigioniero, nei suoi corsi insegna a superarla: "Occorre viverla in modo graduale, così da affrontarla, senza subire un trauma. Finchè esiste la paura l'essere umano non può amare, accettarsi senza sensi di colpa".
Un primo passo, secondo la cultura andina, è riscoprire il piacere del tatto, una via privilegiata per la conoscenza: "Nella cultura occidentale il tatto è vietato, ma è fondamentale per conoscere se stessi e gli altri. Toccare il proprio corpo, un'altra persona, essere toccati. Sono tre esperienze diverse. Le carezze tra madre e figlio, ad esempio, sono importanti, trasmettono un messaggio che il corpo capisce. Chi non le riceve è insicuro, nervoso, irrequieto, tende alla violenza".
La pemanenza in Europa lo ha aiutato a focalizzare i pro e contro della varie culture. "La cultura occidentale ha l'abitudine di dividere, analizzare ogni pezzetto; noi guardando la natura cogliamo la visione di insieme. Ad esempio, l'acqua nasce sulle montagne diventa fiume va verso il mare, nulla la potrà fermare. Così è per l'uomo, nascita e morte, un ciclo inarrestabile. Pochi si interrogano sul proprio cammino. Ognuno ha un compito da svolgere, deve imparare a conoscersi". Mentre Mamani parla un'ape si appoggia sulla sua gamba, non ne vuole sapere di spostarsi, lui serafico non fa nulla per allontanarla. Gli chiedo perchè ha scelto Origlio. "È la Svizzera che ha scelto me. Qui ho trovato una scuola valida per mio figlio, secondo il metodo Steiner. Qui avete molti valori: puntualità, precisione, rispetto verso gli altri, sicurezza, amate la pace. Ma navigate nell'abbondanza, date troppo ai vostri figli, stimolate poco la loro creatività, creando così persone con un carattere debole, di chi non ha faticato per conquistarsi una meta".
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