MOBILITAZIONE. Il leader del Sole che ride Angelo Bonelli da Boscoreale promette «proposte alternative a quelle di Bertolaso». Poi attacca il ministro Maroni: «Non si azzardi a caricare i papà e le mamme».
Ieri il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, è tornato a Terzigno, stavolta assieme al comico napoletano Giobbe Covatta. Entrambi sono stati ben accolti dalla folla di manifestanti. «Presenteremo nei prossimi giorni proposte alternative al piano unilaterale di Bertolaso», ha promesso Bonelli ai cittadini. Il presidente dei Verdi per la Costituente ecologista ha poi lanciato un monito al ministro dell’Interno: «Maroni non si azzardi a far caricare i papà e le mamme di Terzigno che stanno lottando pacificamente per la propria salute: quella di Terzigno è una protesta di cittadini a cui la politica, colpevolmente, non ha saputo o non ha voluto dare risposte». Giobbe Covatta ha invece urlato «siamo tutti Terzignesi e Boschesi», riuscendo anche a strappare qualche sorriso ad una popolazione che ne aveva davvero bisogno, dopo settimane di tensioni. Il comico, rivolgendosi ad una bambina di 6 anni, ha ironizzato: «Ecco, siamo in presenza di una pericolosa camorrista».
Anche stavolta applausi da parte dei cittadini. Intanto, da due giorni la tensione sembra scesa, l’atmosfera più tranquilla. La scorsa notte, per la prima volta da giorni, non si sono verificati scontri tra polizia e dimostranti. Anche se per strada continuano ad esserci barricate di immondizia e carcasse di camion dati alle fiamme dai facinorosi e dai violenti che nulla hanno a che fare con la protesta pacifica portata avanti da anni dai cittadini Boschesi e Terzignesi. I sindaci non hanno firmato il documento d’intesa con la Protezione Civile: la gente chiede la cancellazione della legge che prevede l’apertura nel cuore del Parco nazionale del Vesuvio della discarica più grande d’Europa, la cava Vitiello. Un corteo di manifestanti capitanato dal sindaco di Boscoreale Gennaro Langella è partito ieri dalla Rotonda dei Passanti - teatro nelle scorse notti degli scontri più cruenti - per raggiungere via Panoramica: circa tremila persone, con tanto di carro funebre alla spalle (sul quale erano presenti dei bambini con le mascherine) hanno tentato di raggiungere la “superstrada della munnezza”, la via di recente costruzione che conduce i camion alla discarica.
Fuori l’ingresso della Sari le “mamme vulcaniche” hanno deposto una corona mortuaria con scritto «così muore il Parco del Vesuvio». Da registrare la presenza pacifica e solidale di vari abitanti della provincia di Napoli, accorsi a Terzigno per dare manforte ai manifestanti. Intanto è stato bloccato il conferimento di immondizia a Terzigno per tre giorni: «La puzza che si sente - dice Langella - è colpa dei camion che non possono scaricare il terreno sui rifiuti». Il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, ormai assediato all’interno della propria abitazione continua a lanciare messaggi per placare gli animi: «Confido nelle istituzioni ma continueremo a dare battaglia.
Basta con le violenze, serve senso civile». Langella, invece, continua a fare appello ai suoi cittadini affinché isolino i facinorosi e i violenti che provocano scontri con le forze dell’ordine. Secondo Andrea De Martino, Prefetto di Napoli, la protesta ha assunto una piega violenta per colpa di infiltrati di matrice non identificata. Resta da capire l’interesse dei misteriosi personaggi che per giorni hanno intimato la chiusura dei negozi ai commercianti di San Giuseppe Vesuviano. Insomma, il clima generale di sfiducia nel governo sta portando i cittadini, stanchi delle continue chiacchiere e delle promesse mai mantenute, a non mollare la presa.
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