A proposito di rifiuti, ieri l’Italia si è presa una duplice sonora scoppola dall’Unione Europea.
Prima scoppola: la Commissione Europea ha detto all’Italia che, se non si sbriga ad adottare piani corretti per la gestione dei rifiuti, verrà deferita alla Corte Europea e dovrà pagare la conseguente multa. Coi soldi di noi contribuenti, ovvio.
Seconda scoppola: la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha approvato la relazione della commissione d’inchiesta sbarcata a Napoli e in Campania in seguito alle ripetute richieste della gente alle prese con l’emergenza rifiuti.
La relazione e le raccomandazioni conseguenti sono semplicemente devastanti per l’Italia e per il modo in cui viene gestita l’emergenza.
Ma andiamo con ordine. Parto dal caldo sollecito ad adottare piani corretti in tutto il Paese per la gestione della monnezza. La seconda puntata, quella sulla commissione d’inchiesta a Napoli, arriverà fra poco.
Ieri la Commissione Europea ha sollecitato l’Italia ad ottemperare ad una sentenza pronunciata dalla Corte Europea nel 2007 (!) Essa accertava che l’Italia non aveva adottato i piani di gestione dei rifiuti previsti dalla direttiva quadro sui rifiuti e dalla direttiva sui rifiuti pericolosi, oppure che i piani esistenti non avevano attuato correttamente le direttive in alcune regioni e province italiane.
Ieri la Commissione Europea ha constatato che, dal 2007 in poi, l’Italia ha partorito “i piani per il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, Bolzano e Rimini. Tuttavia, il piano programmatico esistente nel Lazio non è ancora conforme alla legislazione dell’UE”.
Di conseguenza la Commissione ha stabilito che l’Italia, se non intraprenderà le azioni necessarie per mettersi in regola, potrà essere nuovamente deferita alla Corte Europea. E condannata a pagare una multa.
Ovvero. Paghiamo la cattiva gestione della monnezza a peso d’oro attraverso la bolletta dei rifiuti, e pagheremo di nuovo perchè le autorità italiane la gestiscono male.
Il commissario europeo per l’Ambiente Janez Potočnik ha commentato la decisione della Commissione Europea dicendo che i cittadini dell’Unione Europea “hanno diritto a vivere in un ambiente pulito e sano”. Egli pertanto sollecita l’Italia “a garantire l’approvazione di una normativa efficace per quanto riguarda i rifiuti su tutto il territorio”.
Dobbiamo sentircelo dire da Bruxelles.
Il comunicato stampa: la Commissione Europea sollecita l’Italia ad adottare una corretta gestione dei rifiuti
La sentenza che ha condannato l’Italia nel 2007 per la cattiva gestione dei rifiuti
Prima scoppola: la Commissione Europea ha detto all’Italia che, se non si sbriga ad adottare piani corretti per la gestione dei rifiuti, verrà deferita alla Corte Europea e dovrà pagare la conseguente multa. Coi soldi di noi contribuenti, ovvio.
Seconda scoppola: la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha approvato la relazione della commissione d’inchiesta sbarcata a Napoli e in Campania in seguito alle ripetute richieste della gente alle prese con l’emergenza rifiuti.
La relazione e le raccomandazioni conseguenti sono semplicemente devastanti per l’Italia e per il modo in cui viene gestita l’emergenza.
Ma andiamo con ordine. Parto dal caldo sollecito ad adottare piani corretti in tutto il Paese per la gestione della monnezza. La seconda puntata, quella sulla commissione d’inchiesta a Napoli, arriverà fra poco.
Ieri la Commissione Europea ha sollecitato l’Italia ad ottemperare ad una sentenza pronunciata dalla Corte Europea nel 2007 (!) Essa accertava che l’Italia non aveva adottato i piani di gestione dei rifiuti previsti dalla direttiva quadro sui rifiuti e dalla direttiva sui rifiuti pericolosi, oppure che i piani esistenti non avevano attuato correttamente le direttive in alcune regioni e province italiane.
Ieri la Commissione Europea ha constatato che, dal 2007 in poi, l’Italia ha partorito “i piani per il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, Bolzano e Rimini. Tuttavia, il piano programmatico esistente nel Lazio non è ancora conforme alla legislazione dell’UE”.
Di conseguenza la Commissione ha stabilito che l’Italia, se non intraprenderà le azioni necessarie per mettersi in regola, potrà essere nuovamente deferita alla Corte Europea. E condannata a pagare una multa.
Ovvero. Paghiamo la cattiva gestione della monnezza a peso d’oro attraverso la bolletta dei rifiuti, e pagheremo di nuovo perchè le autorità italiane la gestiscono male.
Il commissario europeo per l’Ambiente Janez Potočnik ha commentato la decisione della Commissione Europea dicendo che i cittadini dell’Unione Europea “hanno diritto a vivere in un ambiente pulito e sano”. Egli pertanto sollecita l’Italia “a garantire l’approvazione di una normativa efficace per quanto riguarda i rifiuti su tutto il territorio”.
Dobbiamo sentircelo dire da Bruxelles.
Il comunicato stampa: la Commissione Europea sollecita l’Italia ad adottare una corretta gestione dei rifiuti
La sentenza che ha condannato l’Italia nel 2007 per la cattiva gestione dei rifiuti
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