fonte: PeaceReporter
Tre adolescenti fuggite lo hanno raccontato a un giornale che ha pubblicato la loro storia. In Russia lo scorso anno 100 mila bambini sono stati vittime di abusi, duemila sono morti per le violenze e settecentomila risultano abbandonati e senza tutele
Decine di cinghiate. Orari di lavoro estenuanti. Punizioni continue, fino a 16 giorni a pane e acqua. Sono questi alcuni dei gravi particolari del racconto di tre adolescenti fuggite da un orfanotrofio di un monastero di suore nel Vladimir, a 200 chilometri da Mosca e che, giunte nella capitale, hanno affidato il loro sfogo a uno dei dei giornali più diffusi, il quotidiano Isvetsia. L'ennesima tragica storia di maltrattamenti, in paese dove la violenza contro i bambini e l'altissimo numero di orfani con limitate possibilità di assistenza sono una piaga senza rimedio. Grazie alle drammatiche testimonianze, che hanno scosso l'opinione pubblica russa, le autorità hanno fatto scattare dei controlli che hanno portato, ieri sera, alla drammatica conferma. Secondo quanto appurato, le ragazzine venivano regolarmente vessate dalle suore che le costringevano a lavorare nei campi dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Ogni piccola disobbedienza veniva punita con 12, 50 o 70 cinghiate. Spesso le ragazze venivano costrette a leggere salmi ad alta voce anche fino a tarda notte, mentre la mattina seguente venivano svegliate anche alle cinque del mattino per lavorare.
I media russi riportano che le prime denunce erano state avanzate già lo scorso anno, ma dopo verifiche non si era avuto alcun riscontro e la vicenda era stata lasciata cadere. Fino alla fuga la scorsa settimana delle tre ragazze. Alcune delle suore interpellate dalle autorità, e anche dalla diocesi della regione di Vladimir che è intervenuta, hanno riconosciuto di aver praticato varie punizioni sulle orfane accolte nell'istituto, ma non hanno ammesso i maltrattamenti, nemmeno sotto giuramento. Le attività dell'istituto restano sospese. In Russia lo scorso anno sono stati segnalati circa 100 mila casi di bambini vittime di abusi, fino a 2.000 sono morti a causa di violenze e maltrattamenti, mentre si contano circa 700 mila minori abbandonati, senza tutela, più di quanti erano alla fine della seconda guerra mondiale. Ma l'incubo non finisce qui per gli orfani russi: circa un terzo di quelli adottati negli ultimi tre anni sono stati restituiti agli orfanotrofi russi, anche a causa della crisi finanziaria che ha ritardato il versamento dei fondi statali.
I media russi riportano che le prime denunce erano state avanzate già lo scorso anno, ma dopo verifiche non si era avuto alcun riscontro e la vicenda era stata lasciata cadere. Fino alla fuga la scorsa settimana delle tre ragazze. Alcune delle suore interpellate dalle autorità, e anche dalla diocesi della regione di Vladimir che è intervenuta, hanno riconosciuto di aver praticato varie punizioni sulle orfane accolte nell'istituto, ma non hanno ammesso i maltrattamenti, nemmeno sotto giuramento. Le attività dell'istituto restano sospese. In Russia lo scorso anno sono stati segnalati circa 100 mila casi di bambini vittime di abusi, fino a 2.000 sono morti a causa di violenze e maltrattamenti, mentre si contano circa 700 mila minori abbandonati, senza tutela, più di quanti erano alla fine della seconda guerra mondiale. Ma l'incubo non finisce qui per gli orfani russi: circa un terzo di quelli adottati negli ultimi tre anni sono stati restituiti agli orfanotrofi russi, anche a causa della crisi finanziaria che ha ritardato il versamento dei fondi statali.
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