Bloccata nella notte l'azione di protesta sui binari, con lo sgombero ed un migliaio di arresti. Ma la grande manifestazione antinuclearista ha trascinato con sé l'opinione pubblica. Imbarazzo politico per le scorie atomiche. Il deposito potrebbe non essere adatto.
Dopo anni di appannamento, torna forte in Germania la protesta dei movimenti anti-nuclearisti. Nel finesettimana circa 35 mila persone si erano posizionate sulle rotaie per protestare contro il trasporto di rifiuti nucleari nel sito di Gorleben. Un movimento antinuclearista pacifico e nonviolento, il più grande della storia tedesca degli ultimi decenni. La polizia questa notte è intervenuta in modo duro, rimuovendo con la forza i manifestanti, con circa un migliaio in stato di arresto temporaneo. Il treno delle scorie è potuto ripartire fino alla vicina stazione di Dannenberg stamattina alle 9. Ma le proteste non sono destinate ad esaurirsi e si trascinano fino dentro alle stanze della politica.
Le scorie radioattive tedesche, dopo essere state trattate in Francia, sono state spedite in un lungo e accidentato viaggio su rotaia verso Gorleben, un piccolo paesino della Bassa Sassonia stretto tra la brughiera di Lüneburg e il parco naturale dell’Elba. In questo luogo è stata individuata come sito di stoccaggio definitivo, una vecchia miniera di sale, la cui sicurezza però è ancora al vaglio delle analisi di una speciale commissione del Bundestag. Scienziati e ambientalisti non lo ritengono non adatto alla conservazione a lungo termine della spazzatura radioattiva.
La Tageszeitung, in un lungo e dettagliato articolo dal taglio scientifico, ha descritto i fattori di rischio geologico che si nascondono nella cava di sale, da quello dell’infiltrazione d’acqua al sottile spessore della crosta salina.
E nel frattempo cresce l'opposizione alla decisione del governo liberale-democristiano di prolungare l'attività delle centrali atomiche esistenti.
La mobilitazione è dovuta alla recente decisione del governo di Berlino di prolungare l’attività delle centrali atomiche, superando così il limite del 2020 imposto da una legge del governo rosso-verde di Gerhard Schröder: otto anni per le centrali più vecchie, 14 per quelle di più recente costruzione. Una scelta che ha riacceso il confronto e che ha mobilitato, già nelle settimane scorse davanti al Bundestag, tanti manifestanti come non si vedeva da anni.
Il treno speciale, che è costato ai contribuenti tedeschi 50 milioni di euro, trasporta quest’anno 123 tonnellate di spazzatura altamente radioattiva, una concentrazione doppia rispetto alla radioattività emessa nella catastrofe di Chernobyl.
Per i Verdi tedeschi, la mobilitazione rappresenta una rinascita dal cuore della protesta antinuclearista, che in Germania rappresenta il punto di partenza storico della militanza di base ecologista.
Le scorie radioattive tedesche, dopo essere state trattate in Francia, sono state spedite in un lungo e accidentato viaggio su rotaia verso Gorleben, un piccolo paesino della Bassa Sassonia stretto tra la brughiera di Lüneburg e il parco naturale dell’Elba. In questo luogo è stata individuata come sito di stoccaggio definitivo, una vecchia miniera di sale, la cui sicurezza però è ancora al vaglio delle analisi di una speciale commissione del Bundestag. Scienziati e ambientalisti non lo ritengono non adatto alla conservazione a lungo termine della spazzatura radioattiva.
La Tageszeitung, in un lungo e dettagliato articolo dal taglio scientifico, ha descritto i fattori di rischio geologico che si nascondono nella cava di sale, da quello dell’infiltrazione d’acqua al sottile spessore della crosta salina.
E nel frattempo cresce l'opposizione alla decisione del governo liberale-democristiano di prolungare l'attività delle centrali atomiche esistenti.
La mobilitazione è dovuta alla recente decisione del governo di Berlino di prolungare l’attività delle centrali atomiche, superando così il limite del 2020 imposto da una legge del governo rosso-verde di Gerhard Schröder: otto anni per le centrali più vecchie, 14 per quelle di più recente costruzione. Una scelta che ha riacceso il confronto e che ha mobilitato, già nelle settimane scorse davanti al Bundestag, tanti manifestanti come non si vedeva da anni.
Il treno speciale, che è costato ai contribuenti tedeschi 50 milioni di euro, trasporta quest’anno 123 tonnellate di spazzatura altamente radioattiva, una concentrazione doppia rispetto alla radioattività emessa nella catastrofe di Chernobyl.
Per i Verdi tedeschi, la mobilitazione rappresenta una rinascita dal cuore della protesta antinuclearista, che in Germania rappresenta il punto di partenza storico della militanza di base ecologista.
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