fonte: Promiseland
di Mirco Ciotta
Nel mondo vegetariano/vegano, oltre alle suddivisioni appartenenti al tipo di alimentazione esistono delle divisioni ideologiche non facilmente aggirabili.
Una volta chiesi a un Lama buddhista del Tibet se secondo lui il precetto di non mangiar carne dato espressamente dal Buddha dovesse essere maggiormente promulgato. Con estesa placidità d’animo, come solo un grande Guru che ha ottenuto dei risultati spirituali sa fare, mi sorrise e mi disse: “molto vero quello che dici, ma ricorda che ogni fenomeno è interdipendente. Se tu mangi anche solo la verdura, non sai se qualche animale è stato ferito o ucciso per la raccolta, e poi i soldi con cui paghi il tuo cibo nutriranno il contadino che magari mangia carne”. Lì per lì mi dissi “vuole difendere il suo stile di vita”. Poi aggiunse “Un vero buddhista cerca di aiutare un essere che soffre e se può si astiene dal fargli del male. Limitare la possibilità di sofferenza è un grande atto, rivoluzionario, riuscirci è un’impresa. Vivi secondo le tue possibilità e arreca meno danno possibile agli altri, così troverai la felicità”.
Una volta chiesi a un Lama buddhista del Tibet se secondo lui il precetto di non mangiar carne dato espressamente dal Buddha dovesse essere maggiormente promulgato. Con estesa placidità d’animo, come solo un grande Guru che ha ottenuto dei risultati spirituali sa fare, mi sorrise e mi disse: “molto vero quello che dici, ma ricorda che ogni fenomeno è interdipendente. Se tu mangi anche solo la verdura, non sai se qualche animale è stato ferito o ucciso per la raccolta, e poi i soldi con cui paghi il tuo cibo nutriranno il contadino che magari mangia carne”. Lì per lì mi dissi “vuole difendere il suo stile di vita”. Poi aggiunse “Un vero buddhista cerca di aiutare un essere che soffre e se può si astiene dal fargli del male. Limitare la possibilità di sofferenza è un grande atto, rivoluzionario, riuscirci è un’impresa. Vivi secondo le tue possibilità e arreca meno danno possibile agli altri, così troverai la felicità”.
Mi resi conto che quel discorso filava ma su due piedi non mi diceva tutto quello che volevo sapere. o meglio non ero in grado di coglierlo. Così presi il mio taccuino e mi appuntai le sue parole per continuare a rifletterci su. Non passò molto tempo prima di ricevere qualche chiarimento dalla vita. Tornando a casa trovai due pastori venuti a Milano per manifestare contro le quote latte e stavano discutendo di quale tipo di carne piacesse loro di più. Ebbi un brivido lungo la schiena.
Mi sentii un po’ come il protagonista della “profezia di Celestino” alla prima illuminazione. Mi resi conto che, effettivamente, anche con un’alimentazione vegan avrei limitato solamente l’uccisione degli animali per mio personale uso, ma avrei in altro modo contribuito all’uccisione per conto di altri.
Cosa fare? Assumersi le proprie responsabilità. Consumo critico vuol dire anche questo. Io posso controllare il mio solo agire, sapendone anche le conseguenze. Dover fare un compromesso con la vita è una cosa che deve fare chiunque con se stesso, anche il più puro dei vegan, o se dicente tale. Non esiste nessuno che possa sentirsi libero dal legame con il resto del mondo, tutti noi siamo responsabili dell’agire comune.
Non di rado sento dire, e vedo, vegan che puntano il dito contro altri vegan perché il comportamento di uno è poco in linea con il pensiero di un altro. Attenzione a fare simili giochetti perchè nessuno può tirarsi fuori. Quanti vegan lavorano nei negozi biologici nei quali ci forniamo? Pochi. Agli altri paghiamo il loro stipendio e di conseguenza il loro nutrirsi di crudeltà. Dobbiamo auspicare che esista un negozio di soli vegan per vegan? Impossibile. Proviamo invece a rilassarci, a lasciare che gli altri facciano il proprio percorso. Noi dal canto nostro, cerchiamo di astenerci dal fare male agli altri direttamente, e parliamo serenamente con chi non la pensa come noi, è solo ad un altro punto di un percorso personale. Dividersi fra vegan è un atteggiamento poco produttivo per la causa vegan, e assolutamente controproducente. Per cui non posso che chiudere con le parole di Lama Thamtog Rinpoce:
“Vivi secondo le tue possibilità e arreca meno danno possibile agli altri così troverai la felicità”
Ecco una bella lezione contro ogni integralismo.
RispondiEliminaSissì Alberto, è vero! Sarebbe opportuno e necessario rispettare sempre le opinioni e le relative scelte altrui.
RispondiEliminaAccettando il fatto che ogni individuo compia il proprio percorso.
Davvero una bella lezione questa.
Abbraccio ;-)
Namastè