articolo di Massimo Mazzucco
Diverse testate hanno riportato ieri la notizia di una ricerca scientifica, condotta dai professori Zimmermann e David dell’Università di Manchester, secondo la quale non si trovano tracce di cancro, nella storia dell’umanità, prima dell’era industriale.
Fatta eccezione per alcuni rarissimi casi, un approfondito esame di tutti i dati storici disponibili, sommati ai reperti fossili – umani ed animali – avrebbe rivelato l’assenza praticamente assoluta del cancro sul nostro pianeta fino agli ultimi 200 anni.
Fatta eccezione per alcuni rarissimi casi, un approfondito esame di tutti i dati storici disponibili, sommati ai reperti fossili – umani ed animali – avrebbe rivelato l’assenza praticamente assoluta del cancro sul nostro pianeta fino agli ultimi 200 anni.
Una analisi sistematica delle centinaia di fossili risalenti al periodo del Neanderthal, ad esempio, avrebbe rivelato un solo caso di possibile cancro.
Zimmermann e David hanno voluto estendere l’esperimento fino alle mummie egizie, ed hanno messo a punto un metodo di re-idratazione ed analisi dei tessuti che avrebbe dovuto rivelare eventuali casi di tumore. Trattandosi di una civiltà nella quale la chirurgia non esisteva - sostengono i due ricercatori - i tumori avrebbero dovuto essere conservati almeno quanto il resto dei tessuti, se non meglio. Ebbene, pare che una sola mummia, su centinaia di casi analizzati, abbia mostrato i segni residui di un potenziale tumore.
In realtà, la cosa non stupisce più di tanto: visto che agli inizi del ‘900 ...
... si ammalava di cancro una persona su 20, negli anni ’70 una persona su 10, ed oggi una persona su 3, non ci vuole molto a proiettare la curva all’indietro, per capire che più ci si allontana nel tempo più il cancro scompare dalla vita dell’uomo.
A sua volta, soltanto i più recalcitranti riescono a non attribuire questa spaventosa impennata nella diffusione del cancro alla cosiddetta “civiltà moderna”, ovvero agli effetti combinati di stress, di inquinamento (prima atmosferico, ora anche elettronico) e di una alimentazione sempre più lontana dai processi naturali su cui dovrebbe basarsi.
Ma la ricerca scientifica di Zimmerman e David pone per la prima volta l’oncologia mondiale di fronte al paradosso che essa stessa ha creato: se è vero che il cancro prima dell’era industriale non esisteva, vuol dire che la sua origine non può essere di tipo genetico. Se ne andrebbero quindi al diavolo tutte le famose teorie di “tipo molecolare” che tengono oggi in piedi un baraccone della ricerca sul cancro da svariati miliardi di dollari, mentre acquistano ancora più credibilità tutte le teorie, come ad esempio la Terapia Gerson, che basano il benessere e la salute dell’individuo principalmente su una dieta sana e naturale.
Per chi ha già capito certe cose, non c’è realmente nulla di nuovo sotto il sole. Per chi ancora non le ha capite – o comunque si rifiuta di accettarle – si tratta solamente di un grattacapo in più. Un’altro studio scientifico da “debunkare”, oppure semplicemente da ignorare.
Quanto ci vorrà, a furia di “grattare”, prima che l’intero palazzo venga giù?
Massimo Mazzucco
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