fonte: www.gliitaliani.it
Scontri, feriti fra i manifestanti e fra i carabinieri. Carichi in tutto il centro storico. Senato assediato con i senatori chiusi nel palazzo per ore. E poi la guerriglia. Organizzata. Su via del Corso, nelle strade limitrofe. In questo momento, dopo ore di scontri, guerriglia fra lungotevere, Piazzale Flaminio. Mezzi della polizia incendiati, banche assaltate.
E poi i palazzi. Dopo il voto. Con Berlusconi che prima si offre a un bagno di folla nel Transatlantico, poi nella saletta dedicata al governo riceve i vari parlamentari che hanno deciso, all’ultimo momento, di votare per lui. I conti vanno pagati, e subito.
Sebastiano Gulisano, che sta seguendo le manifestazioni, racconta di scontri durissimi. E organizzati. Con bombe carta, sassaiole, sbranghe, attrezzi, bastoni. E di cariche delle forze dell’ordine sempre più discriminate.
E intanto, sugli affari del premier, Wikileaks rilascia altre rivelazione della diplomazia Usa.
Nel dispaccio, pubblicato dallo spagnolo El Pais, intitolato ‘Gli oppositori del decreto sul web dicono che soffoca la libertà di parola e minaccia la democrazià, si analizzano i vari punti del decreto. «Nonostante le reazioni negative dell’opposizione e degli operatori del settore, la questione non ha conquistato le prime pagine dei giornali e quindi non c’è stata una forte reazione dell’opinione pubblica», si legge nel cable siglato dall’ambasciatore Thorne. «Nonostante le ‘protestations’ (proteste) del governo italiano, la legge è preoccupante perchè sembra essere scritta per dare all’esecutivo margine di manovra per bloccare o censurare i contenuti internet». Nel paragrafo conclusivo del dispaccio del febbraio 2010, intitolato ‘Comment’ (Commento), generalmente riservato alle valutazioni dirette dell’estensore del documento, il testo a firma Thorne afferma che «funzionari di Sky ci hanno detto che il viceministro Romani sta guidando gli sforzi all’interno del governo italiano per aiutare Mediaset di Berlusconi e per mettere Sky in svantaggio. Questo è uno schema familiare: Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere di governo in questo modo sin dai tempi di Bettino Craxi».
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