Una lettera di una mamma al Fatto Quotidiano: mancano i soldi per l’assistenza alle gare sportive
Sulla storia dell’esclusione dei bambini disabili dai Giochi della Gioventù interviene oggi sul Fatto Quotidiano Valentina Rinaldi, madre di un ragazzo cieco, con una lettera aperta al ministro Mariastella Gelmini:
Mio figlio frequenta una scuola pubblica dove ogni giorno si confronta con bambini della sua età e ogni minuto rinnova la consapevolezza della sua diversa abilità, che diventa poi una risorsa quando riesce faticosamente a fare le cose insieme a loro. Ho sempre pensato che la sua diversa normalità non fosse un limite ma la capacità di fare le cose in altro modo, ho sempre creduto che il confronto con gli altri bambini fosse per entrambi fonte di arricchimento e di conoscenza. Ho sempre creduto che il sapere, il conoscere chi è diverso permette di sconfiggere l’ignoranza, il pregiudizio, l’emarginazione .
Oggi scopro che gli studenti diversamente abili non possono correre, giocare e divertirsi ai Giochi della Gioventù, come tutti gli altri, ma devono restare a guardare, fare da spettatori di una vita normale che è degli altri e non la loro. Perchè non ci sono i fondi necessari a garantire la loro assistenza. Oggi apprendo che essere diversamente abile è un ostacolo non a se stessi, alle proprie capacità di fare le cose, ma agli altri, alla loro normalità e alla loro possibilità di arrivare primi o ultimi. Oggi scopro che mio figlio è meno studente, meno cittadino, meno importante degli altri. Non era questo il mondo che io ho immaginato per lui, non era questo il futuro che speravo per lui e le assicuro che pensare al domani di questi bambini non è fonte di tranquillità. Soprattutto quando la discriminazione arriva da chi dovrebbe prendersi cura di loro. Le auguro di divertirsi ai Giochi della Gioventù, ma le auguro anche che tutte le persone che rifiutano la discriminazione disertino questa manifestazione, lasciandola sola a guardare nel vuoto. Perché è questo, il vuoto, che lei ha lasciato dentro di me.
All’accaduto Chiara Paolin del Fatto Quotidiano dedica un articolo:
a Nove, vicino Vicenza, si disputavano le finali della corsa campestre per i Giochi della Gioventù edizione 2010-11, ma i ragazzi con disabilità sono rimasti a casa. Mancavano i moduli per iscriverli alla gara, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini non li ha mandati alle scuole, c’erano solo quelli per i normodotati. Perché oltre a Valentina e suo figlio (la cui storia potete leggere in prima pagina), sono tanti quelli lasciati fuori dal gioco quest’anno.
L’articolo prosegue riportando le dichiarazioni dell’onorevole Ghizzoni del Pd, già raccontate qui, e spiega com’è l’attuale situazione:
“Macché politica, qui il problema vero sono i soldi – ribatte Simona Zucchet di Equality Italia, organizzazione per la difesa dei diritti civili –. A Vicenza è successa una cosa semplicissima: c’erano troppi pochi iscritti per organizzare il sostegno necessario agli atleti disabili. Se un ragazzo cieco deve affrontare la gara occorrono particolari accorgimenti, servono più persone al lavoro, più ore di servizio. Ma se arrivano al Coni poche richieste per quel tipo di competizione da classi con atleti disabili, la soluzione più ovvia è limitare la partecipazione a chi non ha problemi”
La situazione ha trovato una prima soluzione:
A maggio si terranno a Roma le finali nazionali delle altre specialità atletiche, e il Cip si è impegnato a far partecipare i disabili almeno alle prove su pista. Peccato che il senso dei Giochi studenteschi sia l’esatto opposto, ovvero promuovere la scambio tra tutti i ragazzi e favorire l’inclu – sione predisponendo agevolazioni particolari proprio per chi non avrebbe tutti i numeri per tutte le discipline.
http://www.giornalettismo.com/archives/118668/mio-figlio-disabile-non-puo-partecipare-ai-giochi-della-gioventu-e-la-gelmini-che-dice/
è una vergogna!!!
RispondiEliminaUno Stato non può parlare di costi in queste situazioni, quando poi di contro si sentono di tanti sprechi di soldi.
RispondiEliminaHai ragione Galatea lo è, soprattutto se consideriamo gli inutili sprechi di danaro di questo paese :-/
RispondiEliminaUn abbraccio cara
Namastè
Già Paòlo, da tempo la strada intrapresa sembra essere quella del dimenticarsi dei deboli...dei portatori di handicap e degli invalidi...adducendo a pretesto della "dimenticanza" il loro costo...quando poi si finanziano guerre...così tanto per dirne una...:-|
RispondiEliminaAbbraccio
Namastè
non si puo andarre avanti cosi
RispondiEliminaNo Marco, così non può continuare...hai ragione :-D
RispondiEliminaNamastè
scusate la volgarità ma è vero quello che si dice
RispondiEliminaquella ha saputo solo fare gran pompini al presidente che l'ha messa li. non si vergogna di cio che ha fatto come nn si vergogna di cio che fa e dice per conto dell italia
I lunatici sono fuori operano uccidono la dignità
RispondiEliminaUn attentato alla fantasia.Distruggono il futuro.
Egill
Vabbè Racing, per questa volta vedremo di perdonarti, :-D... avrei espresso il concetto in modo meno colorito, ma è indubbio che la Ministra non sia esattamente competente è stato stigmatizzato a più riprese, purtroppo...senza che nulla cambiasse :-(
RispondiEliminaBuona serata
Namastè
eh sì egill...tarpano le ali ad ogni sogno, ogni prospettiva di futuro, riducendo tutto quanto a numeri, conti e tornaconti...
RispondiEliminaAbbraccio
Namastè
Solo il Fatto Quotidiano poteva dare voce alla madre di un ragazzo disabile, l'UNICO giornale autofinanziato in Italia, che non riceve soldi dalle istituzioni.
RispondiElimina@ Isola nella Rete:
RispondiEliminaciao e benvenuto :-) hai ragione ed è proprio da questo che deriva la sua forza...
grazie della visita e del commento :-)
Namastè