Dopo decenni in cui le rivendicazioni dell’ambiente venivano disattese, ora si sta seriamente riflettendo sul fatto che è arrivato il momento di ascoltarle.
L’idea, riferisce Wired, è nata in Bolivia e l’iniziativa si chiama Legge della Madre Terra e sarà discussa mercoledì alle Nazioni Unite sulla base della Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra, che è stata redatta dagli lo scorso anno. Entrambi i documenti sanciscono il diritto all’esistenza dell’ecosistema. Tale iniziativa è stata ampiamente criticata e bollata come una perdita di tempo. Ma molti ci credono.
GIURISPRUDENZA DELLA TERRA - “Deve accadere, prima o poi, che noi si garantisca all’ambiente una tutela dal punto di vista legale.” Ha dichiarato Patricia Siemen, direttore esecutivo del Centro di Giurisprudenza della Terra. “Deve essere un interesse primario per gli uomini, che fanno parte del mondo naturale.” Il primo principio della legge boliviana è che la Madre Terra è “un’unica, indivisibile comunità di esseri viventi collegati tra loro e che dalla terra vengono sostenuti e contenuti e ai quali la terra dà la possibilità di riprodursi”.
TRADIZIONI ANDINE - Che la legge venga dalla Bolivia non sorprende. Come ha osservato il Guardian,la legge è profondamente influenzata dalle tradizioni spirituali andine, che sono molto legate all’idea di un abbraccio quasi mistico nei confronti della natura. Inoltre, a seguito dei cambiamenti climatici, la Bolivia sta vivendo un periodo di siccità. Molte città boliviane, compresa la capitale, rischiano di diventare deserti prima della fine del secolo. Quando il confine tra proteggere la natura e proteggere la vita delle persone si assottiglia il discorso cambia.
CAUSA- Negli Stati Uniti già nel 1972 si parlava di dare diritti alla natura. Il primo a trattare l’argomento era stato Christopher Stone dell’University of Southern California. Il professore aveva scritto: “dire che l’ambiente naturale dovrebbe avere dei diritti non significa dire alcunché di sciocco e non significa affatto affermare che nessuno deve avere il diritto di tagliare un albero.”
Stone proponeva che le persone si facessero custodi della natura. Un’idea che in questi tempi andrebbe rivalutata. I fautori dell’idea di conferire diritti legali alla Madre Terra sanno che ci sarà molto scetticismo e anche un’opposizione a tale iniziativa. È inevitabile, di fronte a qualcosa di nuovo. Certo, di fronte ai fatti che accadono, una considerazione va fatta: meno male che la Madre Terra finora non ha avuto diritti, altrimenti chissà che causa avrebbe già intentato al genere umano.
Non è mai troppo tardi (cfr. A. Manzi)
RispondiEliminaLa nostra madre Terra è stata molto paziente con noi umani. A meno che non ci faccia uno scherzetto inaspettato, possiamo essere ancora in tempo per salvarci la pellaccia.
Personalmente faccio il tifo per i Boscimani e per tutti quelli che, non ciechi, riescono a godersi questo universo meraviglioso.
Un abbraccio a te
Namastè
Paolo tifiamo insieme allora? Sono d'accordo, se da qualche parte esiste la speranza di ricominciare a comprendere il rapporto necessario con Madre Terra esso sta nella sggezza antica che le popolazioni indigene ci possono trasmettere...speriamo che la nostra pseudo civiltà lasci loro il tempo di comunicarcelo :-/
RispondiEliminaAbbraccione
Namastè
Una legge che tutela la natura.. finalmente!
RispondiEliminaCerto non mi stupisco dello scetticismo generale, specialmente da parte di chi non vede l'ora di tagliare un bel po' di boschi per costruirci un centro commerciale!
Sarebbe già un buon passo avanti.
Ciao Aoatea, anche se spesso queste "leggi" sono solo forme di testimonianza, il fatto che questa cosa nasca in Bolivia, sembra essere un superamento di questo limite.
RispondiEliminaCredo nasca da una sensibilità vera e se questa visione contagia il mondo...beh, potrebbe solo fare bene.
Utopia è quello che non è ancora realizzato e non ciò che è impossibile... mi piace pensare che sia così, quindi saluto con gioia vera questa legge :-))
Un abbraccione
Namastè