mercoledì 15 giugno 2011

Afghanistan, falsi successi

da PeaceReporter
Enrico Piovesana

Migliaia di 'talebani' catturati nei raid notturni dalle forze speciali Usa, secondo il generale Petraues. Ora si scopre che oltre il 90 per cento erano civili innocenti

Allo scopo di far credere all'opinione pubblica mondiale che la strategia militare americana in Afganistan è efficace e vincente, il generale David Petraues e i comandi Usa hanno deliberatamente mentito alla stampa, lasciando credere che i contestati blitz notturni delle forze speciali abbiano portato alla cattura di migliaia di talebani, quando invece oltre il 90 per cento dei detenuti sono civili innocenti.
La scoperta è stata fatta dallo storico giornalista investigativo americano Gareth Porter - famoso per le sue corrispondenze durante la guerra in Vietnam, da anni all'agenzia Inter Press Service (Ips) - grazie a documenti militari declassificati di cui è entrato in possesso.

Documenti della Task Force 435, il comando americano delle operazioni detentive, che dimostrano come solo una minima percentuale degli afgani fatti prigionieri dalle forze speciali Usa lo scorso anno fosse in realtà composta da 'Agf' (forze anti-governative), come vengono chiamati i talebani in gergo militare.


Lo scorso dicembre il generale Petraeus dichiarò alla stampa che nella seconda metà del 2010 erano stati catturati 4.100 'talebani', dimenticandosi di dire che 3.410 di questi erano stati rilasciati pochi giorni dopo la cattura in quanto civili, e altri 345 erano stati successivamente scarcerati dalla prigione militare di Bagram per mancanza di qualsiasi prova di 'militanza' a loro carico.

In conclusione, secondo le tabelle consultate da Porter, solo solo l'8,4 per cento dei 'talebani' catturati secondo Petraeus erano realmente appartenenti alle 'Agf'. Gli altri erano tutti civili innocenti, completamente estranei alla guerriglia, arbitrariamente sottoposti a settimane di prigionia e duri interrogatori.
Chissà quanti di loro, traumatizzati da questo immeritato trattamento e mossi da sentimenti di vendetta, hanno poi deciso di entrare veramente nella resistenza talebana. Magari dopo aver visto uccidere qualche loro familiare nel corso dello stesso blitz in cui erano stati fatti prigionieri.

Tenuto conto che il generalissimo, nella stessa conferenza stampa dello scorso dicembre, aveva parlato anche di circa 2.000 'talebani' uccisi nei raid delle forze speciali, sorge spontanea la domanda: quanti di loro erano in realtà civili innocenti?

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