tratto da: Promiseland
Nel periodo da luglio a settembre 2010 il movimento francese “Générations futures” ha fatto degli acquisti in diversi supermercati di due regioni francesi (Oise e Ile de France), ha comprato prodotti alimentari non biologici scegliendo quelli che rientrano nella dieta-tipo di un bambino francese di circa dieci anni di età.
Sono stati esaminati quattro pasti e una merenda, senza dimenticare la raccomandazione delle cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, tre porzioni di latticini (!) e un litro e mezzo di acqua.
Diversi laboratori hanno eseguito le analisi e sono stati incaricati di cercare alcune sostanze fra le più pericolose: bisfenolo A (BPA), ftalati, ritardatori di fiamma PBDE, diossine, furani, PCB e altri inquinanti organici persistenti (POPs), pesticidi e metalli pesanti.
Dai risultati delle analisi ci si rende conto che un bambino, nell’arco di 24 ore, entra in contatto con un grande numero di molecole chimiche e questo semplicemente ingerendole con la sua alimentazione. Queste molecole sono riconosciute, o sospettate, da diversi isituti sanitari europei e americani come cancerogene o perturbatrici endocrine!
Sono 128 i residui chimici che vengono introdotti, composti da 81 sostanze chimiche diverse. La categoria più presente è quella dei pesticidi: 36 tipi diversi in un solo giorno di alimentazione; le sostanze cancerogene rilevate sono 47 e i perturbatori del sistema endocrino 37.
(Foto jek in the box su Flickr)
Assasini
RispondiEliminaC'è veramente poca informazione,ma quello che mi lascia perplesso,sono le non informazioni date dagli organi competenti ai genitori dei bambini,come scuole e pediatrie.Un ciao a presto
RispondiElimina@ Erborista: per quanto riguarda il cibo le omissioni sono molteplici.Questo francese è solo uno degli esempi possibili, ma credo che se ci guardassimo nel piatto potremmo davvero spaventarci.
RispondiEliminaNessuno ci informa compiutamente su questo, soprattutto sui metalli pesanti ed i pesticidi.
Un abbraccio
Namastè
@ Anonimo: :-((
RispondiEliminaNamastè