mercoledì 28 settembre 2011

L'uomo che sogna i tuoi risparmi in fumo

di Pino Cabras - Megachip

Una bella faccia italo-persiana, un accento americano, un candore cinico, una fama-lampo che esplode sulle ali della crisi e della fame di risposte. Molti di voi avranno già incrociato sul web Alessio Rastani, il “trader” che ha scandalizzato in diretta, fino ad annichilirli, i giornalisti della BBC. «Sono un trader, a noi non importa salvare l'economia, a noi importa trarre profitto, personalmente io ho sognato questo momento per tre anni e davvero desidero che ci sia un'altra recessione». E noi provinciali stiamo qui a offenderci per Terry De Niccolò, la escort del Caimandrillo che fa l’apologia del vendere la madre per denaro, «e chi è racchia resti a casa», naturalmente.




La Terry De Nicolò globale ha i tratti spacconi di Rastani, che sembra proprio pronto per un prossimo casting di Oliver Stone, “Wall Street III – Sansone e i Filistei”, inclusa la divisa da squalo, con tanto di cravatta rosa.
«Chiunque può approfittare da un crollo di Borsa o dal crollo dell'euro, basta sapere che cosa fare», gigioneggia Astani, intanto che si improvvisa storico e ricorda, senza giri di parole, che «la depressione degli Anni Trenta non era solo un crollo del mercato, ma c’era gente preparata a tale crollo». E aggiunge che non è solo roba per le élite: ancora una volta, po’ di sana e retorica meritocratica delle opportunità non guasta, mentre tutto intorno sta collassando. Peggio per chi non approfitta degli hedge fund e della corsa ai buoni del tesoro. Alessio sorride: «entro un anno milioni di persone perderanno tutto». Terry avrebbe aggiunto: «chi è racchia, ecc.»
Il trader completa il suo pensiero, mischiando fede democratica nelle opportunity e consapevolezze spicciole e concrete sul vero potere: «Lo dico a chiunque ci stia guardando: questa crisi è come un cancro, se state ad aspettate pensando che se ne vada via, crescerà fino a quando sarà troppo tardi. Quel che voglio consigliare a tutti i telespettatori è: preparatevi. Non è il tempo per chimere come l’aspettarsi che i governi risolvano le cose: i governi non governano il mondo, Goldman Sachs governa il mondo. E a Goldman Sachs non importa niente dei pacchetti di salvataggio. Voglio aiutare la gente. Tutti debbono capire come fare soldi da un mercato che va a fondo».
Alessio Astani pronuncia concetti contraddittori, come potete vedere e sentire: incrollabile fede liberista negli strapuntini di massa che regalerà il giro della giostra che crolla, ma altrettanta certezza che sarà una massa sterminata anche quella degli esclusi, quelli che vedranno evaporare tutto e in breve tempo. E soprattutto, consapevolezza nuda e cruda del fatto che il gioco è condotto da pochi soggetti che tutto fanno girare.
Occorrerà difenderci. Quanto ci costerà? Perché Astani ha ragione. Aspettare non ha senso.

Nessun commento: