Alessandro Grandi
La Marina Usa continua a far esplodere bombe e a bruciare vegetazione. La popolazione protesta "Inquinamento provoca tumori"
La Marina Militare Usa se ne è andata il 1 maggio 2003 ma la situazione a Vieques, splendida isola caraibica a poco più di 8 miglia dalle coste dell'isola di Portorico, non è mai migliorata.
Due terzi dell'isola sono stati utilizzati per decenni dai militari Usa per effettuare manovre militari, provare armi, preparare invasioni, come vi abbiamo raccontatto nel numero di giugno di E-Il Mensile. Oggi a otto anni di distanza la popolazione soffre ancora per i danni causati dagli agenti chimici contenuti nelle bombe esplose per 'prova' ed ha conquistato il triste primato di area con un'altissima incidenza di tumori e leucemie. La conferma arriva da Ismael Guadalupe, uno dei leader delle proteste isolane che culminarono con la cacciata dell'esercito.
"La contaminazione continua a esistere e le malattie come il cancro dilagano.La Marina "continua a riversare agenti tossici, avvelenando acqua mare e terra. La contaminazione uccide la nostra gente mentre altri stanno in silenzio, come il governo"
Secondo quanto raccontato da Guadalupe le attività della Marina nelle ultime settimane si sarebbero intensificate. Certo, non ci sono più le manovre, ma le attività nell'area proseguono. Come il disboscamento delle aree ex Marina per scoprire bombe inesplose e farle detonare. E sono recenti le foto mostrate da Guadalupe che ritraggono un fungo, figlio dell'esplosione di alcuni ordigni. "Da molti anni l'organizzazione in difesa del territorio rifiuta con energia qualsiasi tipo di esplosione aperta" ma a poco sembra servito.
Nel frattempo, la situazione sta degenerando. E poco sembra importare se le autorità Usa hanno già stabilito che e riconosciuto che le attività della Marina, che ha utilizzato anche uranio impoverito, hanno causato seri danni alla salute della popolazione.
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