lunedì 5 dicembre 2011

Nuovo stile, stesso ombrello

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vignetta di Altan
fonte:  il manifesto
Alessandro Robecchi

Si parla di stile quando non si può parlare di sostanza. Quindi fino ad oggi il governo Monti è stato descritto con i toni elegiaci tipici di chi si sveglia da una lunga seduta di ipnosi e torna alla vita reale. Il confronto è impietoso e i grandi giornali fanno a gara per farlo notare: al confronto dell’ Alvaro Vitali che avevamo prima a capo del governo, ora abbiamo Shakespeare. Quello usava l’aereo di Stato per andare dal salotto alla piscina, questo prende il treno. Quello di prima mentiva come un venditore di tappeti, questo parla a stento con le frasi secche di un bancomat: «È possibile effettuare una nuova operazione».
Quello di prima si circondava di ceffi degni di un film sulla mafia marsigliese, questo parla alla pari con i banchieri di mezzo mondo, non guarda il culo alle deputate finlandesi, non fa cucù alla Merkel, non frequenta professioniste dell’amore e non viaggia con la scorta di avvocati. Quello di prima, tra capelli magicamente ricomparsi e cerone, sembrava un laboratorio di chirurgia estetica, quello di adesso è un signore elegante e posato. La forma è salva, anche se il salto è vertiginoso e potrebbe creare qualche trauma.

Da domani, però, la forma conterà un po’ meno e si guarderà più alla sostanza. I tagli alle pensioni. I tagli alla sanità. Le tasse per i soliti che già le pagano. Le consultazioni invece delle trattative. Il Parlamento chiamato a dire signorsì. Quello di prima regalava nuove frequenze alle sue stesse tivù con una gara di dubbia correttezza (valore: oltre una decina di miliardi), quello di adesso conferma il regalo. Quello di prima spendeva come Creso in armamenti, bombardieri, caccia (oltre una quindicina di miliardi, ma probabilmente chi legge altri giornali e non questo non lo sa), quello di adesso non intende risparmiare un euro su quello spreco assurdo (ma probabilmente chi legge altri giornali e non questo non lo sa). Quello di prima andava a “Porta a Porta”, questo andrà a “Porta a Porta”. È il solito ombrello, direbbe Altan. Ma vuoi mettere lo stile?

6 commenti:

  1. E' meglio che si ride... va'!
    Un abbraccio grande quanto una casa... (ma con un occhio all'ICI... però!)
    Mary

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  2. Sì infatti Mary, proviamo a ridere, anche se in realtà ci sarebbe da piangere ;)
    Un abbraccione forte anche a te!
    Namastè

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  3. Fra Alvaro Vitali e Shakespeare ci vorrebbe forse una via di mezzo? Mi sa di si, ma insomma distruggere di punto in bianco un sistema, non è semplice e non è certo lo scopo di Monti, questo è bene tenerlo a mente. Aspettiamo che le parti sociali facciano sentire la loro voce in modo da rendere questa manovra più digeribile.
    Un caro saluto, Rosa
    Namastè

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  4. Sì sì, aspettiamo pure wiska, visto che in questo paese non riusciamo fare altro che aspettare!
    Ti dirò io non mi stupisco più di nulla, l'attuale morsa non fa che confemare quel che pensavo...ed è solo l'inizio ahinoi!
    Un abbraccio caro wiska :)
    Namastè

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  5. Sai cos'è Rosa, dall'alto di un balcone si può cercare di parlare alla gente che passa, oppure buttarsi di sotto, oppure aspettare che qualcuno venga ad aprirci la porta per rientrare in casa.
    Buon fine settimana
    Namastè

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  6. Sai wiska, oppure si può espatriare...ed è quello che ho, sempre più, voglia di fare, perchè è impossibile parlare a gente sorda, o peggio, che non vuol sentire!!!
    Buon fine settimana a te.
    Namastè

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