martedì 10 gennaio 2012

I saldi, la crisi e il mese senza acquisti

 Lo vado ripetendo in continuazione: decrescere inizia dai comportamenti e, fortunatamente per noi e per questo pianeta, alcuni giovani li stanno elaborando. 

Questo post l'ho preso dal blog di mia figlia: Le (eco) idee tascabili
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scritto da Tascabile (Tatiana)

Che proprio in questo periodo in cui ho deciso di non effettuare acquisti, ci siano i saldi, è abbastanza ironico. Pare che io l’abbia fatto apposta, ma in realtà ho scoperto di essere nel mese dedicato alle spese folli da minimo e ho goduto molto nell’immaginare tutta quella gente accampata a Serravalle mentre io mi crogiolo nella mia disintossicazione da shopping compulsivo. Leggendo il post di minimo mi sono venute in mente una serie di domande. Quella che le riassume tutte è: perché?
Perché in un momento di crisi come questa, la gente prende d’assalto gli Outlet, come se la priorità in questo periodo fosse essere alla moda?
Dato che sono da sempre un po’ marzulliana, mi sono data anche una risposta: la gente non vuole ammettere che siamo tutti – chi più chi meno – con le pezze al culo. Ci sono le loro scarpe a dimostrarlo, i loro pantaloni griffati, le loro macchine che finiranno di pagare a crisi finita (cioè fra moltissimo tempo), i loro ipad, ipod et similia: i loro status symbol ci dicono chiaramente che con le pezze al culo saremo noi, non loro, che possono ancora permettersi lo stile di vita di prima.

In realtà questa crisi esiste da almeno dieci anni; io probabilmente l’ho percepita subito perché entravo nel mondo del lavoro proprio mentre lei faceva capolino nelle nostre vite. Già dieci anni fa trovare un lavoro in regola era un terno al lotto e non per nulla sono precaria da sempre. Questo ha determinato il non-acquisto di una casa, le non-rate della macchina, le non vacanze se non posso permettermele, il non-abbigliamento di marca nemmeno in saldo. Ha significato, per me, fare solo ciò che potevo permettermi, perché non è mai stato possibile accendere un mutuo, chiedere un finanziamento o avere una carta di credito. Non ho mai avuto vergogna di ammettere che sono una persona umile o, se preferite, povera.
Quando ero più giovane non era così facile, invidiavo parecchio i miei coetanei che potevano permettersi l’università, l’auto, la settimana bianca, le vacanze al mare, il tutto senza lavorare. Nel frattempo io mandavo avanti il mio piccolo bilocale nella bassa padana con settecento euro al mese di cui quattrocento se ne andavano per l’affitto. Oggi le cose sono cambiate? Sì, sono cambiata io, ho iniziato a vedere le mie carenze economiche come una risorsa, ho imparato ad adattarmi, a reiventarmi ogni giorno, a mettermi in gioco e a non vivere le difficoltà economiche con frustrazione e angoscia. Ora la crisi non c’è solo per me, c’è per tutti. Quindi mi domando seriamente perché ora che è possibile fare mal comune mezzo gaudio, la stragrande maggioranza delle persone non voglia ammettere che la propria vita si è modificata, che le esigenze sono cambiate, che le aspettative si sono abbassate e che è ora di cambiare stile di vita, di decrescere. Non è più tempo di dimostrare niente a nessuno, non è più il momento di sprecare tempo a fare la fila all’Outlet, non ce n’è più per nessuno, è ora di rivedere i propri valori. Sembrerò una predicatrice, ma credo davvero che in tempi come questi, l’unica cosa da fare sia tornare indietro, perché abbiamo decisamente sbagliato strada e la crisi economica e quella ambientale sono lì a dimostrarcelo.

PS: l’immagine è presa da internet, ma non sono riuscita a trovare la fonte originale.

14 commenti:

  1. Concordo, anche se per saldi son andato anch'io, come del resto vado alla ricerca di tutto ciò che possa far risparmiare nell'arco dell'anno, perchè in definitiva per ora è l'unico modo per convivere con il sistema. Fra un pò, il prima possibile, provero la coltivazione diretta di un piccolo terreno e magari potrò "elevarmi" ad un'altro livello. Vorrei far una chiosa su di un particolare, un conto è comprare qualcosa per necessità risparmiando, un conto è soddisfare le proprie carenze di personalità sopperendo con acquisti griffati.
    Buonavita :-)

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  2. Ciao Mark, ciascuno di noi, qualche volta è andato per saldi, credo...e fin qui tutto bene.
    Però è diverso entrare in un negozio normale del tuo paese e comprare d'occasione, piuttosto che campeggiare all'Outlet di Serravalle o in qualsiasi altro per acquistare un, comunque costosissimo, saldo griffato.
    Personalmente capisco ed approvo anche le prese di posizione "radicali" come quelle di Tatiana, perchè i saldi fanno comunque parte di una logica consumistica e commerciale e finiscono con l'essere una grande fiera del consumo compulsivo.
    Un abbraccione :)
    Namastè

    P.s ottima iniziativa quella coltivare la terra. Bravo Mark!

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  3. è proprio con i saldi che ti fregano...prima non compri il paio di scarpe da 100 euro, costano troppo dici, poi con i saldi ne compri due paia a 100 euro quando in effetti te ne serviva uno solo...compra, consuma, crepa.

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  4. "è diverso entrare in un negozio normale del tuo paese e comprare d'occasione, piuttosto che campeggiare all'Outlet di Serravalle o in qualsiasi altro per acquistare un, comunque costosissimo, saldo griffato"
    esattamente!

    aggiungo, per chi volesse davvero risparmiare, che aldilà del mio "mese senza acquisti" anch'io in questi giorni ho fatto degli affari, ottenendo in baratto su zerorelativo.it capi d'abbigliamento nuovi e di ottima qualità liberandomi tra l'altro di varie cianfrusaglie che non utilizzavo e il tutto comodamente da casa. meglio di così...!

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  5. Esatto Cirano! Come quelli che fanno tonnellate di spesa perchè c'è il 3x2, o che comprano tonnellate di cose inutili perchè "tanto sono scontate..."
    E' importante secondo me, capire che tantissime cose di cui abbiamo necessità le possiamo autoprodurre e quelle che non possiamo autoprodurre, semplicemente, possiamo farne a meno!
    Un cambio di mentalità, di impostazione, quindi queste azioni, questi comportamenti "netti" e "duri" divengono molto importanti.
    Un abbraccio.
    Namastè

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  6. @Tascabile
    Un abbraccione bimba mia! ^__^
    Namastè

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  7. Così bisogna fare, senza soldi si paralizzano i nostri parassiti, è che purtroppo ne hanno fatto a valanghe di denaro, ci siamo svegliati tardi, ahimè!
    Il grande incubo americano è piombato su di noi?
    Eppure di cretini ne trovi sempre, vero?

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  8. Sì Dioniso, forse ci siamo svegliati tardi, forse siamo ancora pochi ad avere capito questo, ma intanto ci siamo, e stiamo agendo anzichè chiacchierando.
    Stiamo elaborando comportamenti e modi di porci ed io credo che che il contagio possa allargarsi...e forse non è mai troppo tardi.
    Buona serata carissimo, un abbraccio!
    Namastè

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  9. splendido post, anch'io come tua figlia ho cominiciato ad "introdurmi" nel mondo del lavoro mentre si accendeva la crisi, è vero, la prima reazione è di invidia per non poter "ostentare" gli stessi valori, ma poi quando si capisce la vanità, vacuità di tali valori non si rimpiange niente, certo la sicurezza di essere in grado di avere un tetto sulla testa come conquista a lungo termine pesa, certo non fare a meno dell'ennesima sciarpa anche se presa a prezzo stracciato...

    Un salutone
    Barbara

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  10. Condivido l'idea che occorre cambiare stile di vita e che occorre "decrescere" dall'idea di sentirsi i padroni incontrastati del mondo. Chissà se questa crisi,alla fine, possa invece diventare un'opportunità per "crescere" e "capire" gli errori che fino ad oggi tutti abbiamo commesso.

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  11. Ciao Barbara, tutta la mia solidarietà...innanzi tutto. Credo che la capacità di pensare e di iniziare a praticare un mondo diverso venga, in qualche modo, stimolata dal bisogno, chi non prova la povertà, difficilmente riuscirà a comprendere l'inelluttabilità della decrescita...se non facendo uno sforzo spirituale.
    La povertà ti libera dalla paura assurda di perdere qualche cosa, ti insegna che l'unica cosa che davvero potresti perdere risiede in te.
    Hai ragione esiste una prima reazione di rabbia e di invidia, ma poi capisci che i veri prigionieri, i veri poveri, i veri disperati sono loro pur con tutta la loro ostentazione.
    Non sto ovviamente augurando la povertà a tutti, ma poter comprendere cosa sia realmente necessario e su cosa si debba fondare una società...una comunità, ritengo sia importante.
    La creatività, la solidarietà, la capacità di auto produrre gran parte delle proprie esigenze, l'autonomia, la spiritualità, l'infinita ricchezza del nostro rapporto con Gaia...cose vere! Che non si possono acquistare all'outlet e che nessuno potrà mai firmare.
    Un abbraccio cara Barbara, buona giornata :)
    Namastè

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  12. Sì Max è vero, in effetti, che questa "crisi" potesse essere una opportunità, è stato detto e ripetuto. Senza alcun dubbio la crisi del "capitalismo" è irreversibile e situazioni come quella che stiamo attraversando permetterebbero, in teoria, di renderci conto dei nostri errori e d'iniziare a pensare altro che non questo assurdo sistema.
    Peccato però, che di questo si è accorto anche il potere, che sa benissimo che il giochino sin qui proposto si è rotto, quindi sta brigando per rimanere là dove da millenni si è collocato.
    Quindi non siamo i soli a pensare che questa crisi sia un'occasione...e siamo molto meno potenti.
    Buona giornata, Un abbraccio!
    Namastè

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  13. è bellissimo il post di tua figlia (in realtà lo sono tutti) e lo condivido....io oramai sono disintossicata dagli acquisti da anni...da quando ho scoperto che c'è un sacco da fare nel mondo che perdersi nei negozi!!! Un abbraccio cara Rosa: fortissimo.

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  14. Grazie Lo, anche a nome di mia figlia :)
    Sì hai ragione credo anch'io che rendersi conto che c'è un mondo intero attorno a noi, e che, volendolo, c'è qualche cosa da fare che non sia unicamente consumare, è un buon modo per evitare lo shopping compulsivo :)
    Ti abbraccio anch'io e buona serata cara amica!
    Namastè

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