A Manerbio, in provincia di Brescia, si sta progettando quello che dovrebbe diventare il macello di maiali più grande d'Europa. Le conseguenze ambientali e sanitarie saranno enormi, eppure il sindaco del comune bresciano sostiene che la priorità resta il lavoro e, in nome di questo, il mattatoio deve essere realizzato.
di Paolo Ermani - Il Cambiamento
A Manerbio (Brescia) si sta progettando l’ennesimo olocausto animale con la pianificazione di un immenso macello di maiali che dovrebbe diventare il più grande d’Europa.
I
numeri sono spaventosi da ogni punto di vista: ambientale, sanitario e
morale. Una mattanza animale che prevede 2,5 milioni di uccisioni
all’anno, decine di migliaia di maiali alla settimana portati al
macello da file interminabili di camion, 100 mila metri quadrati di
terreno agricolo cementificati, 85 litri di acqua prelevati al secondo,
consumi energetici altissimi per la mega struttura che ospiterà e
'lavorerà' gli animali.
Come non tenere conto poi, di
liquami e dell’uso di medicinali vari e antibiotici che si riverseranno a
fiumi nelle falde e della possibilità di aumento di malattie dovute alla promiscuità e quantità di animali.
Gli
stessi industriali della carne citano il dato che l’ultima epidemia di
malattia vescicolare del suino in Lombardia ha provocato danni per la collettività per 37,5 milioni di euro, pagati ovviamente con soldi pubblici.
E cosa dire delle persone che lavoreranno nel lager animale?
Un lavoro durissimo che, come sappiamo da macelli analoghi, provoca
malattie muscolo scheletriche a mani e braccia creando danni permanenti.
Ma
di tutto ciò non dobbiamo preoccuparci perché il Sindaco di Manerbio,
Cesare Meletti ci rassicura e risponde a coloro che criticano questa
operazione ribadendo che non bisogna lanciare messaggi pericolosi
adducendo problemi come inquinamento, caporalato, problemi di traffico,
perché la vera priorità è il lavoro.
Si ribadisce che per i posti di lavoro tutto il resto è secondario, tutto si può fare, tutto si può calpestare: animali, ambiente, salute
Se il vero problema è il lavoro,
scommettiamo che con un programma capillare di ristrutturazione
edilizia energetica, di risparmio energetico, di uso delle energie
rinnovabili, di coltivazione biologica per il mercato locale dei 100
mila metri quadrati cementificati, arriviamo ad avere anche più dei
posti di lavoro di quelli preventivati dal lager e ovviamente senza
tutte le nefaste conseguenze che ha un progetto del genere?
Comunque siamo alle solite, non solo si programmano uccisioni animali di massa senza scrupolo alcuno ma si ribadisce che per i posti di lavoro,
tutto il resto è secondario, tutto si può fare, tutto si può
calpestare: animali, ambiente, salute, perché l’importante è dare
lavoro, non importa il prezzo, non importa come, l’importante è
lavorare.
Di fronte a questa logica forse la famosa etica
del lavoro va rinfrescata. Il lavoro, si diceva una volta, nobilita
l’uomo. In cosa viene nobilitato con una operazione del genere? L’uomo
che lavora in laghi di sangue, l’uomo che perde ogni senso di ciò che
sta facendo, l’uomo che con le conseguenze del suo lavoro mette in
pericolo i suoi simili non ha niente di nobile e paradossalmente l’unica
creatura nobile in tutta questa assurdità è il maiale.
Bisogna vedere se anche come "investimento" funzionerà o meno. Mi pare che forse la strada di una produzione etica, possa essere una delle poche percorribili per uscire dalla crisi.
RispondiEliminaDa vegana, non riesco giustificare storie come questa.
EliminaComunque sì, credo che la strada giusta sarebbe quella di una produzione etica, anche se dubito fortemente che il macello, comunque, effettuato possa mai esserlo.
Questa vicenda richiama la nostra attenzione sul peso infinito in termini energetici, sociali, morali e di compatibiltà della scelta carnivora, ma prescindendo, persino una analisi parziale e non vegana dovrebbe portarci ad affrorntare con cautela centri di questo tipo e, soprattutto per il nostro bene, non dovremmo permettere di giustificare con il lavoro qualsiasi scelta demenziale e poco sostenibile...
Il pianeta non può continuare a subire affronti.
Un abbraccione.
Namastè
Perdonami, Rosa... non sono riuscita a leggere fino in fondo.
RispondiEliminaE' inutile dire che se fossimo disumani metteremmo altri al posto dei maiali.
Con la stima di sempre t'abbraccio forte.
Mary
Ciao Mary, che piacere rileggerti qui!
EliminaNon siamo disumani noi, siamo solo molto stupidi a volte, e ci facciamo ingannare da parole roboanti come lavoro, crescita, ricchezza, PIL...che i pochi poi trasformano nella propria ricchezza, in questo caso costruita sul sangue e sul cemento.
Ricambio la stima e l'abbraccio cara!
Namastè
Non sarei vegetariano, ma dopo questa lettura una bella crisi di coscienza ce l'ho di sicuro!
RispondiEliminaUn articoletto che nvita alla riflessione vero?
EliminaUn abbraccio.
Namastè
Fortunatamente non mangio carne. Gli allevatori d maiali francesi non mangiano i loro prodotti. Queste povere bestie vivono in 50 cm uno sull'altro e per evitare che si divorino hanno la coda tagliata e sono stati privati dei denti. Poi dai lager vanno a morire in osceni luoghi della morte.
RispondiEliminaMi chiedo come si possa mangiare carne!
Ciao cara Rosa
Sì, oggi più che mai, la filiera dalla carne è terribile ed orrenda...Se anche non bastasse il fatto di mangiare morte e dolore, sempre di più l'allevamento e la macellazione sono tremendamente pesanti dl punto di vista della sostenibilità.
EliminaAnche io, sempre meno capisco, come ci si possa nutrire di morte.
Un abbraccio e buona serata cara I am!
Namastè
Pur essendo un carnivoro. Non credo proprio che il lavoro possa aumentare, anzi può diminuire: tanti macellai locali vengono sostituiti da pochi macellai centralizzati. Gli animali prima di essere uccisi subiranno la tortura di lunghi viaggi in condizioni mostruose. Non c'è solo la scelta di cibarsi di carne, c'è anche la scelta di un sistema di allevamento crudele. L'allevamento di animali destinati alla macellazione non deve avere aspetti di crudeltà, la carne costerà un po' di più, ma mangiandone di meno sicuramente è meglio per la salute dell'uomo e per la vita degli animali.
RispondiEliminanamastè
L'operazione di Manerbio è antieconomica e falsamente premiante dal punto di vista dell'occupazione, a prescindere dal fatto che chi la osservi sia carnivoro sì/ carnivoro no...e lo dico nonostante sia vegana ed abbia una posizione piuttosto radicale e non veda di buon occhio alcun tipo di allevamento.
EliminaMa anche senza essere "talebani" il suo costo in termini di erosione del territorio, di inquinamento, di problematiche legate alla salute sarà molto più pesante di quanto non possa mai rendere, esso è funzionale solo calcolando a zero tutte queste implicazioni oltre quelle che tu fai giustamente rilevare.
Un abbraccio Francesco e buona serata!
Namastè
E noi ci riteniamo esseri superiori e progrediti?? scusami Rosa quando leggo articoli come questo mi sale un groppo alla gola che non ti dico.
RispondiEliminaDobbiamo smettere di nutrirci sulla sofferenza altrui, allora saremo sulla strada dell'illuminazione.
Buona serata amica mia
Sono d'accordo e qui si tratta, fra l'altro, di una scelta demenziale anche dal punto di vista di chi è carnivoro, ma quella che tu proponi è la visione più alta della problematica.
EliminaSì, sinché sceglieremo di basare il nostro sostentamento sulla morte, sul dolore e la sofferenza, come potremo definirci civili?
Un abbraccio carissimo Zak e buona serata anche a te!
Namastè