mercoledì 20 giugno 2012

Taranto inquinata: un secchio di petrolio, e l'effetto Syriza

Un video sconvolgente mostra il mare color petrolio davanti a Taranto. Eppure, la città aveva avuto un'occasione per dare un segnale: finito in niente, come in Grecia.


Sta facendo il giro della Rete questo terribile video, che potete vedere in fondo al post. E' stato girato appena ieri: alcuni attivisti sono andati a "pescare" il fondale davanti all'ILVA di Taranto, e ne hanno tratto secchiate di olio denso e catramoso. Il mare di quella zona è così.
L'amico Angelo Bonelli, Presidente dei Verdi, è stato candidato da un gruppo di attivisti e liste civiche (lo hanno letteralmente supplicato) alle recenti elezioni comunali a Taranto. Angelo, malgrado sia un "politico" di lungo corso, non è il tipo da Casta e si è occupato dei problemi di quella sfortunata città per molto tempo. La sua proposta era quella di chiudere una buona volta l'ILVA -se ne parla da secoli- e dare una ripulita ad una città che detiene il record italiano di tumori.

Risultato: 12% di voti. Ha vinto il candidato del centrosinistra, che porta la pistola e ha avuto anche l'aperto appoggio dell'ILVA in campagna elettorale.
Questa storia mi ricorda un po' l'"effetto Syriza", ovvero quando i cittadini vengono terrorizzati di chissà quali conseguenze se non votano in un certo modo, e finiscono col votare contro i propri interessi e a favore di quelli altrui. Taranto ha avuto una piccola occasione per dare un segnale: l'ILVA non avrebbe chiuso il giorno dopo, né i tarantini sarebbero finiti all'elemosina nel giro di una settimana, così come i greci non sarebbero tornati alla dracma né ora né mai se avesse vinto Syriza.
Ma le cose sono andate così come volevano i cosiddetti "poteri forti", sia al di qua che al di là dell'Adriatico. Ora i greci si prendono i rimproveri della Merkel e gli inviti a sputare in fretta ancora più sangue, così come i tarantini si ritrovano ancora con il mare inquinato -e anche il cielo- e i record di tumori.
C'è da chiedersi a che diamine servano più le elezioni.


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