dal blog SU LA TESTA di Gianni Lannes
di Franco Giusto*
Medico : una professione meravigliosa. Ma per esserlo deve evolversi nella giusta direzione e cioè quella di imparare a riconoscere la vera natura della persona. Qualunque sia la specialità, dal medico di famiglia al neurochirurgo, il paziente deve essere considerato nella sua realtà fisica, mentale e spirituale, strettamente connesse fra loro e non solo in distretti corporei. Curare le malattie è indispensabile ma senza ridursi a sterili dispensatori di farmaci o atti chirurgici senza entrare in empatia col paziente.
So che indubbiamente ci sono persone pronte a farmi l'elenco di medici che non vivono questa realtà. Ho scritto come dovrebbe essere il vero medico sperando che qualche collega possa leggerlo e sapere se è d'accordo. Non che io sia migliore degli altri, per carità, abbiamo tutti bisogno di riconoscere e migliorare i propri limiti, la nostra umanità, ma la professione che abbiamo scelto non può esimere da quanto scritto. Purtroppo l'università di medicina non insegna nulla di tutto questo, anzi gli esempi inducono solo nell'arrivismo, nella competizione, a considerare il paziente un mezzo per fare esperienza e denaro, molti medici non vedono oltre la punta delle proprie scarpe. Tutto questo è vero. I livelli apicali nelle cliniche universitarie e negli ospedali sono al 99 per cento controllati dai partiti politici e dalla massoneria che vi pongono i propri adepti. Anche i medici più sani moralmente e inizialmente volenterosi, inseriti in questi ambienti sanitari così deteriorati, ne rimangono a loro spese coinvolti e sconvolti perdendo per strada l'entusiasmo per la professione. Concorsi di cui si sa già all'inizio chi vincerà, corruzione da parte delle case farmaceutiche, problemi economici, mancanza di aggiornamento, caos organizzativi secondari ai tagli della sanità, e tanto altro inducono a svalorizzare i principi di questa professione, che dovrebbe essere al servizio della salute non solo fisica del paziente. Comunque, so per vissuto certo e conosco medici che ancora vivono appieno i sentimenti originali della professione , che pensano prima ai pazienti che a se stessi, medici che fanno volontariato di tasca propria, medici che hanno sani principi e non un salvadanaio al posto del cuore . Ci sono, sono pochi, ma resistono. Anch'essi fanno parte di quella piccola porzione di umanità che va controcorrente e cerca di mantenere accesa la fiamma del bene per non finire inghiottiti nel buio totale di questo mondo.
*medico-chirurgo in pensione
Il naturale, l'ovvio, è diventato eccezione ed il medico, pardon, il dottore in medicina, non ha giurato su alcun un testo d'Ippocrate perchè è stato abolito. Non so quanto ne sappia di etica ma di mestiere, quello di prescrittore di esami clinici e medicine, ne sa parecchio.
RispondiEliminaSoprattutto oggi, che la sanità pubblica non risponde alle esigenze dei cittadini, i dottori si rimandano i malati, costretti al privato, da uno all'altro creando di fatto sistemi per fare denaro. Immoralmente.
Ciao Sari, purtroppo è così ed anche peggio, in sistema che vuole eternamente malaticci o "parzialmente sani", ottimi clienti per case farmaceutiche e sanità privata, ma sinchè la salute sara business non potrà che andare avanti così. Oggi le major del Farmaco sono fra i padroni assoluti del mondo ... e la società che ne deriva è quella che, "guardando", tutti possiamo vedere.
EliminaIn un paese in degrado l'etica è negletta, e anche la professione delle professioni subisce danni irreparabili. Come giustamente lamenta il medico che ha scritto l'articolo, anche chi vorrebbe esercitare al meglio la professione viene fagocitato e accantonato dalla massa di rampanti arrivisti super raccomandati dalla politica. E i risultati si vedono e si toccano con mano. Per esperienza personale abbiamo dovuto consultare tre neurologi per scoprire che mia figlia non era affetta da epilessia, ma di un'anomalia cardiaca: il "forame ovale pervio" (PFO), curabile con un semplice intervento chirurgico.
RispondiEliminaCiao Cetta, la scuola e l'università sono preda del sistema, primo luogo d'allevamento di una classe dirigente indegna e vergognosa ... non a caso. Le scelte sempre più si orientano verso una scuola che produca una casta di "telecomandati" avvezzi a servire ed accettare questo stato di cose, Medicina non fa eccezione. I giovani medici che accettino il ruolo dell'eretico sono pochi ed ancor meno coloro che producano pensiero originale e vera innovazione. La medicina ha il suo indirizzo, le scelte culturali sono a monte, ben celate nel cuore dell'èlite di potere, che crea una classe medica a sua immagine e somiglianza che sappia apprezzare il potere, che ami il denaro più di se stessa, che sappia dove e quando profondere, veramente, la propria scienza.
EliminaCiao Rosa amica mia, è un vero piacere leggere di nuovo il tuo "limpido" pensiero, quello di un vero spirito libero ,,,,, purtroppo il nostro mondo è una prigione da così tanto tempo che i suoi abitanti non sanno più cos'è la vera libertà (che secondo me è vivere in simbiosi con il prossimo e con l'ambiente) e la confondono con la ricchezza o la notorietà (in altre parole vivono cercando inutilmente l'immortalità) .... la triste realtà e che quasi ogni nostra azione (come scrivere questo commento) è comunque utile al six-tema tranne gli atti di "puro amore" che per fortuna ancora esistono ... sono sincero, guardandomi intorno, non vedo alcuna possibilità di un risveglio di massa necessario per cambiare il paradigma della nostra società (dal primeggiare al collaborare): troppe sono le droghe in circolazione e per tutti i tipi di persona (denaro fama lavoro alcol cibo sostanze stupefacenti varie religioni ideologie dogmi scientifici ... fino ad arrivare alla più subdola la ricerca della verità in quanto sembra una ricerca infinita). Non sopporto più nulla di questa nostra "civile" società anche se purtroppo "sento dentro" che stanno per arrivare grossi cambiamenti non molto positivi ... tutto sembra inevitabile come scritto sulle/dalle stelle (in proposito ho letto un libro interessante "il segreto delle ere"),
RispondiEliminaComunque sia, il mio sogno rimane una società circolare gilanica e fino a che ci saranno persone come te rimane anche una speranza anche se sottile come un "filo rosso".
Un caloroso abbraccio.
Namastè
E' un piacere per me rileggerti, amico mio! Come suole, interpreti il mio pensiero e lo amplifichi rendendomi molto difficile il risponderti senza dirti semplicemente "hai ragione". Anche io ho perso le speranze di un cambiamento epocale di paradigma, non in questa vita, non su questo pianeta, preparo il mio spirito per altre vite, per altri pianeti e coltivo, come te, la certezza che un mondo migliore sarebbe possibile, basterebbe volerlo. Ed è forse questo il problema... che nessuno o molto pochi lo vogliono davvero, gli altri, i molti, amano il proprio giogo e giocano con il ceppo delle loro stesse catene, convinti ch'esse siano lì per aiutarli, che nessun altra scelta sia possibile, perchè questo è il migliore dei mondi. Come controbattere se l'ipnosi li rende sordi ad ogni altra voce? Come reagire se l'alternativa pare essere l'isolamento e l'esclusione. L'amore è la risposta, per quel che si può, per quel che c'è, per quello che sappiamo e possiamo. Mantieni quel filo rosso, prezioso amico... fai sì che non si rompa, potrebbe essere l'ancora che ti salverà nella tempesta.
EliminaUn forte abbraccio a te!
Namastè
P.s. ho cercato e trovato il libro che citi: credo proprio che lo leggerò! Grazie sempre!