fonte: www.greenreport.it
FIRENZE. Dopo Greenpeace France è Greenpeace Italia a protestare contro la Bnp Paribas, oggi gli attivisti ambientalisti hanno manifestato in tutta Italia per chiedere alla multinazionale bancaria francese, che in Italia controlla Bnl, di bloccare i suoi "investimenti radioattivi". In particolare quello del reattore pre-Chernobyl di Angra3 in Brasile, che Greenpeace Italia definisce «Nucleare obsoleto, illegale e pericoloso».
Le filiali della Bnl sono state oggetto di blitz in 29 città - tra cui Firenze, Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo, i volontari hanno distribuito volantini informativi ai passanti e delimitato l'ingresso alle banche con nastri segnaletici e la scritta "Stop agli investimenti radioattivi".
Greenpeace ha spiegato che «Bnp è il principale finanziatore di progetti nel settore nucleare a livello mondiale e sta decidendo di finanziare, assieme ad altre banche francesi, la costruzione del controverso reattore Angra3, a soli 150 chilometri da Rio de Janeiro, per un valore complessivo 1,1 miliardi di euro».
Per gli ambientalisti non ci sono dubbi: «Angra3 deve essere fermato. Quell'impianto usa tecnologie così vecchie, addirittura precedenti al disastro nucleare di Chernobyl del 1987, che non potrebbe essere costruito in Europa perché non a norma. Nessun miglioramento o intervento progettuale potrebbe portare quest'impianto nemmeno vicino ai livelli di sicurezza declamati per il progetto Epr. Perché una banca europea come Bnp/Bnl dovrebbe adottare un doppio standard motivando il suo investimento nell'Epr proprio con la presunta sicurezza del progetto e investendo poi in una catapecchia nucleare? Nessuna analisi dei rischi è stata condotta dai proprietari dell'impianto ed esiste una sola strada di collegamento, peraltro soggetta frequentemente a frane. E poi anche per l'impianto di Angra3, come per tutti gli impianti esistenti, non è ancora stato risolto il problema delle scorie, la cui letale radioattività permane per millenni».
La camnpagna internazionale di Greenpeace contro i finanziamenti radioattivi di Bnp Paribas è partita in Francia il 16 ottobre e da allora io volontari in tutta Europa hanno attaccato adesivi innanzi alle filiali del gruppo bancario francese con un messaggio per i clienti della banca: "Sapete cosa fa la vostra banca con il vostro denaro?".
Greenpeace Italia sottolinea che «I clienti del Gruppo Bnp, e in Italia di Bnl, hanno il diritto di sapere come la banca utilizza il denaro depositato e di chiedere di fermare gli investimenti nel settore nucleare. Il Brasile, come l'Italia, non ha bisogno dell'elettricità prodotta dal nucleare, disponendo di abbondanti risorse rinnovabili come il vento, l'idroelettrico e le biomasse, tutte meno costose e infinitamente più sicure».
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