domenica 28 novembre 2010

L’etologa Jane, i bambini e un mondo da salvare

fonte: ParlamentoEuropeo

Jane Goodall è un’etologa e un’antropologa, ma specialmente è un’appassionata di primati. Oggi, quando è venuta in Parlamento, si è trovata davanti una platea di bambini di 37 nazionalità diverse, provenienti dalle diverse scuole internazionali di Bruxelles. L’abbiamo intervistata subito prima dell’inizio della conferenza.
 
Signora Goodall, è venuta qui in Parlamento, ma invece di trovarsi davanti dei deputati sarà circondata dai bambini. Cosa ne pensa?
Sarebbe importante parlare anche ai deputati, ma oggi mi rivolgerò ai bambini. Il mondo è in un grande caos, gli abbiamo fatto così tanto male che ora dobbiamo lavorare sia sui piani alti che in quelli bassi per rimediare. Ma mi sto impegnando molto per sviluppare il programma Roots & Shoots, pensato per i giovani.


Quali sono i messaggi chiave che vorrebbe far capire ai bambini?
Che sebbene abbiamo già fatto del male al nostro futuro, ci sono ancora molte cose che possiamo fare. E’ venuto il momento di metterci insieme, grandi e bambini, per guarire alcune delle cicatrici che abbiamo inflitto.

Alla conferenza ONU sul cambiamento climatico che si aprirà in Messico a dicembre, la protezione dell’ambiente e la biodiversità saranno i punti principali. Cosa vorrebbe dire ai partecipanti?

Per rallentare il cambiamento climatico nel modo più efficace possibile, dovremmo proteggere le foreste pluviali. Quando le tagliamo produciamo anidride carbonica e bruciandole facciamo ancora più danni.
Un’altra cosa che vorrei sottolineare è quanto l’allevamento intensivo degli animali sia un problema.
Ampie zone della foresta vengono distrutte per ricavare luoghi in cui crescere il grano (NdR: per nutrire gli animali d’allevamento) e sempre più persone mangiano carne e la vogliono comprare a prezzi economici.
Gli animali finiscono così per essere nutriti con cibi totalmente innaturali e producono gas metano che contribuisce a sua volta all’effetto serra. Anche lasciando da parte la sua crudeltà, questo tipo di allevamento sta danneggiando sia l’ambiente sia la salute umana.

Una nostra fan su Facebook, Charlotte Biddle, le chiede quali sono i messaggi più importanti da dare su ambiente e animali selvatici.
L’ambiente è parte del nostro futuro. Se non lo proteggiamo insieme alle nostre risorse naturali, il futuro dei nostri bambini è a rischio. C’è un proverbio: “Non abbiamo ereditato la Terra dai nostri genitori, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli”. E invece noi, gli animali con il cervello più complesso mai apparsi sul pianeta, abbiano distrutto la nostra unica casa.
Si dice che se ciascuno sulla Terra avesse gli stessi standard di vita di un europeo medio, ci vorrebbero da 5 a 6 nuovi pianeti per soddisfare i nostri bisogni. Ma non li abbiamo. Quindi usiamo il nostro complesso cervello per prendere decisioni sagge, pensando a come quello che facciamo oggi influirà sugli uomini di domani e non su noi stessi.

Chiede un altro fan su Facebook, Dinesh Kumar: Cosa possono fare le persone normali per proteggere quella biodiversità che l’Homo Sapiens si è tanto impegnato a distruggere?
Me lo chiedono spesso. I problemi oggi sono così grandi da far sentire le singole persone impotenti. Così smettiamo di agire, affidandoci a politici e scienziati, dicendoci che in fondo è un loro problema. Quello che consiglio invece è di pensare sempre alle conseguenze delle nostre scelte, di quello che compriamo, mangiamo, indossiamo. Alcuni non possono permettersi di scegliere la strada giusta, ma altri milioni di persone possono farlo.

Alcuni delegati africani hanno affermato: “Prima siamo stati privati delle nostre terre in nome di re e imperatori, poi per lo sviluppo dello stato e adesso in nome della conservazione”. Che cosa ne pensa?, chiede la fan su Facebook Danielle Demos?
Sono d’accordo con loro al 100%. Lavoriamo con gli indigeni in diverse aree del mondo. Sono stati privati delle loro terre e maltrattati, ma fortunatamente in molte zone hanno cominciato a ritrovare la propria voce, a alzare la testa. Sono impressionata da questi gruppi che trovano il coraggio di ribellarsi, a rischio della propria vita, nel tentativo di continuare a proteggere le proprie terre dall’avidità rapace del resto del mondo.

Fonte:
Parlamento Europeo, L’etologa Jane, i bambini e un mondo da salvare, 22-11-2010

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