domenica 28 novembre 2010

Una finanziaria alternativa a quella del goveno

di Paolo Borrello

E’ stato presentato il 23 novembre a Roma l’11° Rapporto della campagna Sbilanciamoci! che – come ogni anno- presenta il punto di vista e le controproposte della società civile in occasione della discussione del Bilancio dello Stato e della Legge di Stabilità. La manovra di Sbilanciamoci! prevede entrate dalla tassa patrimoniale (10 miliardi e 500 milioni), dalla riduzione delle spese militari (oltre 5 miliardi), dalla cancellazione dei finanziamenti al Ponte sullo stretto e alle grandi opere (più di 1 miliardo e 500 milioni) e da un’altra serie di interventi (abolizione dei sussidi alle scuole private, introduzione dell’open source nella Pubblica Amministrazione, ecc.). Nel contempo la proposta di Sbilanciamoci! è di investire le risorse recuperate nella difesa del potere d’acquisto dei redditi, nelle politiche sociali, nella scuola e nell’università, nelle ‘piccole opere’ (mobilità sostenibile, riassetto idrogeologico, messa in sicurezza nelle scuole) di cui il paese ha drammaticamente bisogno. Inoltre servono investimenti nelle energie rinnovabili e nelle produzioni e consumi della ‘green economy. Si ricorda che Sbilanciamoci! è costituito, prevalentemente, da un gruppo di economisti che intendono analizzare l’economia in modo alternativo a quello tradizionale, o quanto meno oggi più diffuso, e gestiscono un sito www.sbilanciamoci.info in cui è contenuto il rapporto completo. Una sintesi viene presa in esame in questo comunicato dell’ agenzia Dire (www.dire.it), fonte “Redattore sociale”:

“Uno stanziamento straordinario di 1 miliardo di euro per l’avvio di almeno 3.000 asili nido. E’ questa la prima proposta in materia di welfare contenuta nel Rapporto 2011 di Sbilanciamoci, che ogni anno analizza criticamente la finanziaria (oggi legge di stabilità) e i provvedimenti economici e finanziari del governo approvati in Parlamento e lancia le proposte delle organizzazioni della società civile in materia di spesa pubblica. Sbilanciamoci propone poi lo stanziamento, su base capitaria, di 2 miliardi di euro per il finanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e l’introduzione dei Liveas (livelli essenziali di assistenza), previsti dalla legge 328 del 2000. E ancora, il ripristino dei 400 milioni di euro (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) per le politiche pubbliche per la non autosufficienza. Per il 5 per mille, Sbilanciamoci chiede 400 milioni aggiuntivi destinati alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni.
La parte dedicata alla casa prevede uno stanziamento di almeno 200 milioni per il sostegno sociale all’affitto per le classi a basso reddito. E per il canone agevolato, 300 milioni di euro aggiuntivi per il ‘Fondo Nazionale di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione’ per le famiglie a basso reddito. Per quanto riguarda le pari opportunità, il rapporto propone lo stanziamento di 50 milioni di euro per la costruzione di 100 nuovi centri antiviolenza in tutte le regioni.
Per la giustizia fiscale Sbilanciamoci propone una tassa patrimoniale del 5 per 1000 sui patrimoni oltre i 3 milioni di euro. Entrate: 10 miliardi e 500 milioni di euro. Aliquota del 45% per i redditi al di sopra dei 70 mila euro e al 49% l’aliquota oltre i 200 mila euro. Entrate: 1 miliardo e 200 milioni. Infine, portare la tassazione di tutte le rendite al 23%, una soglia che ancora resta allineata con i grandi paesi europei (2 miliardi di euro).
Sì anche alla tassa sulle transazioni finanziarie che rappresenta uno strumento di straordinaria efficacia per frenare la speculazione senza impattare l’economia reale. La dimensione della finanza è tale per cui anche un’imposta dello 0,05% permetterebbe di generare un gettito di centinaia di miliardi di dollari l’anno su scala internazionale, da destinare al welfare, alla cooperazione allo sviluppo, alla lotta ai cambiamenti climatici”.

 
Le proposte di “Sbilanciamoci” sono estremamente interessanti soprattutto perchè esse costituiscono effettivamente una manovra realmente alternativa rispetto a quella contenuta nella legge finanziaria o di stabilità, come adesso si chiama, in fase di approvazione in Parlamento. Spesso si avanzano critiche, anche giuste, alle finanziarie del governo, ma le critiche quasi sempre sono generiche e non accompagnate da numeri precisi. Si richiede di aumentare le spese in determinati settori ma non si individua con precisione come finanziare queste spese aggiuntive. Il rapporto “Sbilanciamoci” invece è diverso e per questo molto originale e credo che sia le formazioni politiche di sinistra che i sindacati dei lavoratori dipendenti dovrebbero prendere esempio da quanto ormai da più di 10 anni il gruppo di “Sbilanciamoci” si sforza di fare.

link http://www.gliitaliani.it/2010/11/una-finanziaria-alternativa-a-quella-del-governo/

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