giovedì 24 febbraio 2011

La condanna di Simone Righi

Simone Righi condannato a 4 anni e 6 mesi in Spagna
 
L’avventura spagnola di Simone Righi e Jo Fiori è finita nel modo peggiore possibile. Il tribunale di Cadice ha emesso il verdetto condannando Simone Righi a 4 anni e sei mesi di carcere, al pagamento di varie multe per danni e alla metà delle spese legali sostenute dal Comune di Cadice.
Dalla lettura della sentenza si evince chiaramente che le testimonianze a suo favore non sono state prese in considerazione mentre sono state acquisite tutte quelle rilasciate dai testimoni a favore del Sindaco di Cadice Teofila Martinez e dalle forze dell’ordine.
La storia inizia il 13 settembre 2007 quando Simone Righi e Jo Fiori, turisti in Spagna, lasciano i loro tre cani in un dog hotel a pagamento di Puerto Real, cittadina della provincia di Cadice così come concordato con il veterinario della struttura, Roberto Alfredo Parodi.
Dopo tre giorni quando vanno a recuperare i loro cani si trovano davanti una situazione inaspettatata e agghiacciante. I loro tre cani sono stati eliminati per errore, due già inceneriti e la terza già uccisa e congelata.
Jo e Simone hanno denunciato i responsabili della struttura per “omicidio volontario continuato” dei tre cani di proprietà con Passaporto Internazionale e iscrizione all’anagrafe canina, membri della famiglia, per “falsa testimonianza” e “falsa documentazione“.


Nonostante le tante denunce fatte precedentemente, il canile lager rimaneva aperto e convenzionato con una quindicina di Comuni per la raccolta dei randagi, soppressi per legge, dopo dieci giorni dall’entrata nel canile. La situazione era quindi già nota alle autorità che non erano però mai intervenute.
L’autopsia su Holly rivelò la presenza di un potente paralizzante muscolare, farmaco illegale per l’eutanasia, che provoca all’animale una morte lenta, per soffocamento, cosciente e agonizzante sino all’ultimo respiro.
La prova schiacciante che mancava da sempre e permise la chiusura del canile, oltre all’imputazione di cinque persone, chiamate a rispondere nel primo processo per omicidio animale che vede imputato il proprietario di canile privato.
Nei giorni successivi, il 07 ottobre 2007una associazione animalista convocava una manifestazione contro i canili lager e, durante la manifestazione, che coincideva con una ricorrenza religiosa della città di Cadice, gli oltre 2000 partecipanti si dirigevano verso la cattedrale della città per ottenere un appoggio dalle autorità presenti alla chiusura del canile.

Quello che è avvenuto poi è ormai tristemente noto: tafferugli tra manifestanti e i consiglieri comunali, insulti verso i politici che con la loro inadempienza e complicità avevano per anni accettato i metodi e le illegalità del canile.
Simone viene identificato come potenziale agressore del Sindaco e arrestato. Dopo tre anni il tribunale ha ritenuto veritiero e dimostrato l’avvenuto tentativo di aggressione da parte dell’accusato Simone Righi nei confronti del Sindaco di Cadice Teofila Martinez, ritenendo non vere e insufficienti tutte le prove e testimonianze apportate dalla difesa che dimostravano l’esatto contrario.



Il processo concluso la settimana scorsa a Cadice aveva alimentato le speranze di Simone Righi per una sentenza di assoluzione, considerando che tutte le testimonianze rese sia dal Sindaco che dalle forze dell’ordine implicate nell’arresto erano incorse in numerose contraddizioni e “non ricordo” nelle loro risposte alle pressanti domande sia della avvocato della accusa che della difesa.
A poco sono servite le testimonianze dei cittadini testimoni a suo favore, tra cui quella di una giornalista del quotidiano “VOZ DE CADIZ” che per motivi professionali seguiva la manifestazione e quindi da molto vicino e con attenzione i movimenti dei due italiani e che, sotto giuramento e senza tentennamenti, dichiarava di non aver visto in nessun momento un atteggiamento aggressivo da parte di Simone Righi né nei confronti del sindaco di Cadice né contro nessun rappresentante dell’ordine pubblico.
A nulla sono servite le azioni intraprese dalle autorità diplomatiche italiane e le 10,103 firme raccolte nelle reti sociali in appoggio alla causa di Simone.
La sentenza di condanna nei dettagli:

4 ANNI E SEI MESI DI PRIGIONE COME AUTORE DI UN “DELITTO DI ATTENTATO” E UNA MULTA DI 6 EURO GIORNALIERI PER 6 MESI.
6 MESI DI PRIGIONE PER “RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE”.
4 PENE CON MULTA DI 30 GIORNI A 6 EURO GIORNALIERI CON ARRESTO SOSTITUTIVO IN CASO DI NON PAGAMENTO PER “LESIONI VOLONTARIE”.
INDENNIZZI PER LESIONI VOLONTARIE: 500€ PER L’AGENTE 105.793, 48€ ALL’AGENTE 11.173, 84€ ALL’AGENTE 11.626
PAGAMENTO DELLA META’ DEI COSTI DEL TRIBUNALE, INCLUSI QUELLI DELL’AVVOCATO DELL’ACCUSA.

Il capo di imputazione per “DELITTO DI ATTENTATO” sul vicesindaco Ignacio Romaní è stato cassato in quanto si trovava nella traiettoria di Simone Righi quando, secondo il tribunale, cercava di aggredire il Sindaco Teofila Martinez.
Resta sconvolgente l’accanimento del Comune di Cadice, impegnato nel voler distruggere la vita di chi a suo tempo fece la cosa giusta, ovvero schierarsi contro un mattatoio a cielo aperto camuffato da Associazione Animalista, colpevole dell’omicidio dei loro tre cani e migliaia di altri innocenti senza famiglia.



8 commenti:

  1. La giustizia degli uomini è solo l'ombra della vera giustizia ... in un mondo giusto posti come quel canile nemmeno esisterebbero.
    la giustizia degli uomini è una delle più grandi illusioni della nostra società ... i tribunali non cambieranno mai il sistema perchè ne fanno parte e chi non lo vuole capire è solo un povero illuso. Solo una società orizzontale, o meglio circolare, può portare ad una vera giustizia dove la legge è uguale per tutti.
    Lo so che è una utopia ma per fortuna i sogni sono ancora gratis. Complimenti per l'ottimo lavoro di informazione. Buone cose.

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  2. @ Anonimo:
    Il potere difende sè stesso anche quando si traveste da potere gentile e gli uomini restano terribili...sempre.
    Avremmo ormai dovuto imparare quanto gli esseri umani restino uguali a sè stessi, sotto ogni bandiera...perchè è una questione di premesse...e non di forma. Questo fatto avvenuto proprio nella Spagna pseudo-libertaria, ci dovrebbe far capire quanto quel che dici nel tuo commento sia vero...e quanto sia importante che la volontà di cambiamento implichi un livello spirituale...senza il quale nulla sarà veramente nuovo o diverso.

    Grazie per la visita e per i complimenti :-)
    Buona vita. Namastè

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  3. Non conoscevo questa vicenda, dire ingiustizia è davvero poco.

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  4. Paòlo, non la conoscevo neppure io...e trovo che sia a dir poco agghiacciante :-|

    Namastè

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  5. La nausea! E quando ho letto come sono morti i cani, un colpo al cuore!

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  6. Giuditta, è stato un colpo anche per me!
    Una inutile crudeltà, la condanna poi di Simone è pura follia :-(

    Ti abbraccio e buona serata ^_^
    Namastè

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  7. assurdo: povere bestie...
    ma la sentenza per Simone è definitiva? sembra quasi una punizione perché li ha fatti vergognare! non si può più fare nulla?

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  8. Angie, è davvero una storia assurda, questa!
    Quando ieri, ho appreso della notizia ho cercato di saperne di più.
    So che si è svolta una manimestazione tre giorni fa' il 22 febbraio, davanti a Montecitorio, per sensibilizzare il governo alla vicenda di Simone Righi, per ora non so altro.
    Qui la news della manifestazione: http://dailymotion.virgilio.it/video/xh5lod_narducci-pd-la-vicenda-di-simone-righi_news

    Spero davvero si possa fare di più per risolvere questa bruttissima vicenda di Simone.
    Ti abbraccio, Namastè

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