L’Ente Nazionale Protezione Animali, dopo anni di silenzio, affronta il delicato e controverso tema “agnelli” lanciando la nuovissima e provocatoria campagna
Ideata e realizzata gratuitamente dall’agenzia Itaca Comunicazione, trova le sue radici nell’inconsapevolezza di ciò che si ha nel piatto.
La maggior parte delle persone, ormai, acquista carne direttamente al supermercato, dove la sterile e asettica confezione non lascia trasparire nulla su ciò che era prima quel pezzetto di carne.
Obiettivo è stimolare la relazione emotiva con il pensiero di un neonato, strappato alla mamma prima ancora di poter correre libero nei prati e provare l’emozione di brucare un po’ d’erba.
Non è semplice affrontare questo tema senza cadere nel fanatismo, ma con questa campagna ENPA lancia un invito alla riflessione con la speranza che quest’anno, sulle tavole degli italiani, il menù possa essere diverso dal classico “neonato al forno”.
Link campagna ENPA:
Tra le tante crudeltà, questa la trovo letteralmente schifosa. Non ho mai mangiato e mai mangerò carne d'agnello. Figurati di quelli appena nati!
RispondiEliminaQuesto dà l'esatta misura della follia collettiva del genere umano.
ciao Rosa.
Gianni, non ho mai compreso questa follia neppure quando ero cannibale O_o...figurati ora!!!
RispondiEliminaBuona domenica caro amico ;-)
Namastè
Sono un "cannibale", ma questa tradizione dell'agnello non la comprendo, come tante altre stupide tradizioni. A Pasqua mangiatevi una lasagna.
RispondiEliminaE' un argomento che tocca il cuore.
RispondiEliminaMai mangerò agnellini.
Ciao Rosa, grazie e buona domenica!
Lara
Ciao Paòlo, ovviamente il post non vuole essere una accusa nei confronti dei "cannibali" ;-D
RispondiEliminama un invito alla riflessione.
In fondo esiste una grande varietà ed abbondanza di cibo no?
Buona domenica e un abbraccio
Namastè
Cara Lara, sì tocca il cuore e risveglia le sensibilità...
RispondiEliminae ogni tanto ci vuole no? ;-))
Una buonissima domenica anche a te e un abbraccio forte
Namastè
Sono d'accordo con Paolo, meglio una lasagna
RispondiEliminaCiao Soffio! Ovviamente sono d'accordo anche io!
RispondiEliminaPerò credo che opterò per lasagne vegetariane, magari con ragù di seitan...oppure con crema di broccoli o di asparagi :-DDD
Un abbraccione caro ^_^
Namastè
Secondo me il problema non è l'agnellino pasquale, ma tutte le altre vittime della nostra tavola. Non ricadiamo nelle solite IPOCRISIE programmate...diciamo le cose come stanno davvero.
RispondiEliminaCi vorrebbe una bella guerra per farci riscoprire il vero sapore della tavola italiana, che non è mai stato basato sul consumo di carni, che anticamente erano un alimento raro e molto meno accessibile a chiunque.
L'anima della cucina italiana è la cucina povera e sana alla contadina.
Il sapore delle salsicce, della mortadella e dei suoi amichetti carnosi sarà anche buono, non lo metto in dubbio, ma francamente a molti individui fa più male che bene...dato che gli animali di allevamento o di batteria di oggi sono dei sottoprodotti dell'industria, sono molto poco genuini.
Un animale schiavizzato e triste perchè conduce una vita di m***a in un allevamento intensivo di m***a, avrà così tante tossine nei suoi tessuti che...che ve lo dico a fare.
Senza considerare che anche gli animali hanno un'anima, andrebbero trattati con più rispetto.
Scusate lo sclero ma odio l'ipocrisia, e l'Italia è un paese di ipocriti, ogni tanto è giusto ricordarcelo, se vogliamo cambiare davvero.
ciao A TUTTI
Ciao Cyberaler, hai ragione, il problema non risiede nell'agnellino, non solo anche se il neonato in questione sviluppa moltissima tenerezza, il problema è il rapporto con tutti gli anima-li, il cui nome stesso li definisce come portatori di anima e quindi parte dell'Uno. Nonostante questo e pur essendo io felicemente vegetariana con tendenze vegane, non voglio contrapporre il moralismo all'ipocrisia e penso che ognuno debba seguire il proprio Karma.
RispondiEliminaE' profondamente vero che in qualsiasi prodotto di origine animale c'è la medesima violenza e sofferenza che nell'agnello pasquale, un tempo la carne era un episodio nella vita degli uomini oggi un'abitudine giornaliera, assolutamente non sana, fra l'altro dovrebbe bastare il principio di attenzione per limitarne il consumo, invece, purtroppo questo non succede...
P.s. nessun problema per lo sclero :-)...lo capisco, anche io non sopporto l'ipocrisia e ogni tanto è, non solo giusto, ma doveroso ricordarcelo...
Un abbraccio forte
Namastè
Brava rosa, mi piace un sacco come la pensi
RispondiEliminarinnovo i miei saluti
Grazie Cyberaler ^________^
RispondiEliminaNamastè