Vess Savage Garden
bites di libero pensiero
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La liberazione culturale
Mala tempora currunt et peiora parant ... o forse no. Dipende da che
parte stai, economicamente, socialmente e, di questo intendo parlare
oggi, culturalmente. "Cultura" è una parola chimerica. Non si sa bene
che cosa sia o cosa debba essere. La si vede come un privilegio di pochi
professionisti oppure come la vera base della condivisione tra i
popoli. La verità è che il termine non ha un significato univoco ma
equivoco. La cultura in sè non esiste, esistono le culture. Non si
dovrebbe usare il termine al singolare perchè esso non può essere
declinato in tal modo. Per dirla con un certo Wittgenstein, tale termine
al singolare non corrisponde ad un fatto e quindi non esiste. E di ciò
di cui non si può parlare, perchè non esiste, si deve tacere. Invece
della cultura, al singolare, ne parlano molti, ne parlano in troppi.
Perchè? Perchè gli conviene. Quando l'economia della gente è triturata
dal sistema lobbistico della finanza senz'anima, quando la politica
fallisce il suo gioco di prestigio e riesce a prendere per il culo
sempre meno persone, e, soprattutto, sempre meno giovani, ecco che
arrivano i duri della cultura, quelli che dominano negli atenei e
nell'editoria, vecchi tromboni ingessati in pompa magna o presunti guru
incensati dal sistema per continuare ad alimentare le menzogne più
profonde sul sapere e sul suo ruolo. Infine, quando il gioco diventa
davvero pesante e la situazione sociale diventa imprevedibile, ecco che
arrivano i mastini, quelli veri, le superstar della retorica, i maestri
dei maestri, coloro che quando dormono non sognano come tutti gli altri
ma creano mondi alternativi, coloro che non bisbigliano ma sussurrano
poemi, che riempiono di gente le loro conferenze in tutto il mondo, i
titani della comunicazione, i generali della cultura... al singolare,
cioè di qualcosa che non esiste. Ma vediamo perchè e in che cosa
consiste il loro sporco ma remunerativo lavoro.
Ciao rosa proprio un bel post; condivido soprattutto il fatto che ci sono troppi pifferai magici in giro che ci portano dritti nelle fauci del mostro (NWO)
RispondiEliminaNamastè
Sì, una splendida analisi. Apre la mente e l'anima al fluire delle mille influenze delle culture del mondo, contribuisce alla ricerca di linguaggi che possano servire da ponte. Supera l'inganno della cultura alta, unica e condivisa, che dà origine all'unico pensiero "nel migliore dei mondi" (?)... ed espone la necessità di dare respiro alle culture altre, alle voci alternative ed ai pensieri diversi da quelli del potere.
EliminaSì, davvero un bel post!
Un abbraccio.
Namastè