da Lifegate.it
Oltre 150 persone che fanno capo alle quattro principali tribù
della foresta amazzonica hanno occupato una delle aree dove sono in
corso i lavori per la costruzione della diga di Belo Monte, in Brasile.
"Chiedono il riconoscimento dei confini
delle terre appartenenti agli indigeni, l'allontanamento degli occupanti
e il miglioramento delle condizioni di salute e della qualità
dell'acqua". Sono le parole pronunciate dal portavoce dei manifestanti, Cleanton Ribeiro, e riportate dall'agenzia Afp.
Le popolazioni "non credono più alle promesse fatte dalla Norte Energia
(la compagnia elettrica impegnata nei lavori) e – ha aggiunto – non
smetteranno di protestare fino a quando non verranno fatti concreti
passi avanti".
L'impianto idroelettrico, la cui costruzione è cominciata lo scorso
anno, è destinato a diventare il terzo più grande al mondo con i suoi
11.200 MW e sorgerà lungo le rive del fiume Xingu. Per raggiungere tale
portata, è stata prevista l'inondazione di un'area di 500 chilometri
quadrati dove vivono 16mila persone, costringendole ad abbandonare le
loro terre. Secondo alcune organizzazioni non governative saranno
addirittura 40mila (France 24).
Per fortuna un giudice federale ha respinto la richiesta di
sgombrare i manifestanti con la forza avanzata dai costruttori, ma allo
stesso tempo non ha ordinato alcun blocco dei lavori nelle aree non
coinvolte nella protesta.
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