Per millenni le società segrete degli
uomini e delle donne di medicina nativo-americani hanno accuratamente
protetto i loro insegnamenti di saggezza, agendo da guardiani della
natura. Questi “Custodi della Terra” sono esistiti in molte nazioni
sotto varie denominazioni; nelle Ande e in Amazzonia, ad esempio, erano
conosciuti come i “Laika”.
Nel 1950 un gruppo di Laika dalle alte
Ande si recò a un raduno annuale di sciamani che si svolgeva ai piedi di
una delle montagne sacre. I nativi del luogo nell’osservare i poncho
indossati dai Laika riconobbero immediatamente i segni distintivi
dell’alto sacerdozio sciamanico. Si resero dunque conto che avevano di
fronte un gruppo di guaritori e guaritrici che tutti ormai ritenevano
scomparsi fin dai tempi della conquista spagnola. Quegli alti sacerdoti
dello sciamanesimo, ben sapendo che l’umanità era sull’orlo di un vasto
sommovimento, erano infine riemersi dal loro isolamento per offrire a
tutti gli esseri umani la conoscenza che ci avrebbe sostenuti attraverso
i mutamenti epocali che stavamo per affrontare e che ci avrebbero
aiutati ad alterare la nostra realtà e a dar vita a un mondo migliore.
I Conquistadores e gli occultamenti
I Custodi della Terra insegnano che
tutto il creato, dalla Terra agli esseri umani, dalle balene alle pietre
e perfino alle stelle, è fatto di vibrazione e di luce. Niente di ciò
che percepiamo in quanto oggetto materiale e reale esiste, se non sotto
forma di sogno che noi stessi proiettiamo sul mondo. Quel sogno
rappresenta una storia e noi crediamo che sia vera… sebbene non lo sia.
Le pratiche e i saperi dei Custodi della Terra ci insegnano a riscrivere
le storie della nostra vita, a fare ciò che gli sciamani chiamano
“porre in essere il mondo attraverso il sogno”.
Questi inestimabili insegnamenti,
conosciuti come le quattro rivelazioni, sono stati tenuti nascosti per
un ottimo motivo. Con l’arrivo dei Conquistadores (i pellegrini e i
migranti europei che prima saccheggiarono e depredarono le Americhe e
che successivamente vi si stabilirono), i Laika furono perseguitati
senza sosta. Le donne in particolare, oltre a molti altri di loro,
furono marchiate come streghe e maghe e furono imprigionate, torturate e
uccise. Le conoscenze che i Laika possedevano erano considerate una
minaccia talmente potente nei confronti della Chiesa cattolica che
ancora oggi, a distanza di due secoli dalla chiusura dell’Inquisizione
spagnola in qualunque altra parte del mondo, ne rimane aperta una sede a
Lima, in Perù. L’Ufficio per lo Sradicamento delle Idolatrie è diretto
dall’ordine domenicano che nel XV secolo dichiarò eretica Giovanna
d’Arco e la condannò al rogo.
I Laika si rendevano conto che questa
conoscenza, incentrata sulla capacità degli esseri umani di manifestare i
loro sogni nella realtà, è estremamente potente, e che gli individui
privi di etica avrebbero potuto abusarne. Quindi tennero nascosto quel
sapere non solo ai conquistatori, ma perfino alla maggior parte dei
propri compaesani.
Nonostante ciò, i Laika erano pronti a
riconoscere che le quattro rivelazioni erano patrimonio di tutti,
quindi, quando incontravano un bianco che non esibisse lo stato mentale
arrogante e ostile del conquistatore, condividevano di buon grado i loro
insegnamenti di saggezza. Per esempio, ben presto dopo la conquista
presero a benvolere un prete cattolico, un gesuita di nome Padre Blas
Valera, che era anche un mestizo (metà indio e metà spagnolo).
Padre Valera fu iniziato ai misteri dei
Laika e scrisse quattro libri sui loro insegnamenti, ma sfortunatamente
tre di quei tomi scomparvero misteriosamente durante l’Inquisizione (il
quarto rimane ancora oggi a far parte di una collezione privata in
Italia). Padre Valera sosteneva che gli Inca erano altrettanto
civilizzati degli europei, poiché erano in grado di scrivere servendosi
di un complesso sistema di stringhe colorate fornite di nodi, note come
quipus. Quando l’ordine di Padre Valera scoprì cosa stava facendo, ne
dispose l’incarcerazione per sei anni, fino alla sua morte. Perché i
gesuiti chiusero la bocca a uno dei loro sacerdoti? Perché erano così
impauriti dalla conoscenza che egli stava raccogliendo a beneficio di
tutti? E ancora: perché proibirono l’ordinazione di qualunque altro
mestizo o prete indigeno dopo che Padre Valera fu sospeso a divinis?
* * * * *
Io sono stato un altro non-indio accolto
fra i Laika, che mi hanno iniziato alla stirpe dei Custodi della
Conoscenza in Amazzonia, presso la città inca di Cuzco. Tuttavia, non è
mai stata mia intenzione entrare a far parte di tale stirpe; infatti,
come medico antropologo mi interessava solo studiare le pratiche di
guarigione degli sciamani. Ma fortuna o destino vollero che alla fine
incontrassi il mio mentore, don Antonio. Era uno degli ultimi Laika
viventi, mi prese sotto la sua protezione e mi istruì per quasi
venticinque anni. Era un uomo dalle molte vite: durante il giorno era
docente universitario, mentre di sera era un impareggiabile sciamano.
Era nato in un villaggio di alta montagna e si serviva di strumenti e
pratiche risalenti al XV secolo, tuttavia era pratico di metodiche in
uso nel XXI secolo. Sebbene fosse un discendente degli Inca, mi disse
che i Laika sono una stirpe molto più antica, caratterizzata da una
cultura maschilista e militarista. Gli insegnamenti dei Laika risalivano
a un periodo precedente, durante il quale l’aspetto femminile della
divinità era riconosciuto. Una volta gli dissi che mi sentivo fortunato
per averlo trovato e lui mi rispose: «Cosa ti fa pensare di essere tu ad
aver trovato me, visto che la Chiesa non è riuscita a trovarci negli
ultimi cinquecento anni?».
Questo libro rappresenta il frutto del
seme che don Antonio ha piantato in me; oggi, divenuto io stesso un
Custode della Terra, condivido con voi un vastissimo mutamento che fu
predetto dagli antichi, allo scopo di aiutarvi ad affrontare la fase
evolutiva nella quale stiamo facendo il nostro ingresso.
Homo luminoso
Secondo le profezie dei Maya, degli Hopi
e degli Inca, siamo giunti a un punto di svolta della storia umana. I
Maya definirono l’anno 2012 come il culmine di un periodo di grandi
fermenti e sconvolgimenti, in cui si assiste alla nascita di una nuova
specie di essere umano. Stiamo per fare un salto quantico verso ciò in
cui ci stiamo evolvendo, a partire dall’Homo sapiens per approdare
all’Homo luminoso, e ciò vale a dire diventando esseri dotati della
capacità di percepire la vibrazione e la luce di cui è costituito il
mondo fisico a un livello molto più elevato. Per la prima volta tutta
l’umanità sarà in grado di evolvere non tanto da una generazione
all’altra, quanto durante la stessa generazione, il che contraddice le
nostre credenze su come opera l’evoluzione. Faremo dunque un salto
quantico a livello biologico nell’arco della nostra vita attuale;
inoltre, i tratti fisici, emotivi e spirituali che acquisiremo verranno
trasmessi ai nostri figli e nipoti.
Se vi sembra difficile da credere,
tenete conto del fatto che voi create una nuova copia del vostro corpo
ogni otto mesi circa, poiché le vostre cellule si rinnovano. Seguendo le
quattro rivelazioni contenute in questo libro e mettendo in atto le
pratiche che esse vi presentano, potrete manifestare un corpo fisico
libero dalla tirannia dei geni che avete ereditato dai vostri genitori e
dalle malattie cliniche che questi vi provocano. Ma, cosa ancor più
importante, potrete svincolarvi dalle storie limitanti di tipo emotivo e
spirituale che avete ereditato o alle quali avete creduto nel corso
della vostra vita.
Grazie alle scoperte della fisica
quantistica siamo arrivati a comprendere che tutta la materia è
abbondantemente costituita di luce. Ma i Laika sono a conoscenza della
natura luminosa della realtà da millenni, sanno cioè che la vibrazione e
la luce si possono organizzare in base a migliaia di fogge e forme
diverse. In primo luogo, esiste una matrix di luce; successivamente,
questa matrice dà luogo alla vita. Vibrazione e luce girano
vorticosamente e si condensano intorno alla matrice luminosa dando vita,
per esempio, a una balena, dopodiché le balene possono dar vita ad
altre balene.
Anche il corpo umano ha una sua matrix
luminosa: siamo racchiusi in un campo energetico luminoso (o LEF,
Luminous Energy Field) che manifesta la forma e la salute del corpo. Il
LEF organizza il corpo allo stesso modo in cui i campi energetici di una
calamita fanno distribuire la limatura di ferro sulla superficie di una
lastra di vetro. Proprio come nel caso delle balene, anche gli esseri
umani possono dare la luce ad altri esseri umani, tuttavia un nuovo tipo
di essere umano deve prendere origine a partire da una nuova matrice
luminosa. Nell’arco dei millenni i Laika impararono ad accedere al
modello biologico della luce e ad assistere lo Spirito nel disvelamento
della creazione. Impararono anche a guarire la malattia e a creare stati
di salute straordinari, oltre che a dar forma e dimensione ai loro
destini personali, modificando il campo energetico luminoso.
Possiamo concepire il campo energetico
luminoso alla stregua di un software che dà istruzioni al DNA, dove
quest’ultimo rappresenta l’hardware che fabbrica il corpo. La padronanza
delle rivelazioni ci permette di accedere alla versione più aggiornata
del software, consentendo a ciascuno di noi di creare un nuovo corpo che
invecchia, guarisce e muore diversamente. Senza la capacità di
riprogrammare il campo energetico luminoso restiamo intrappolati nelle
storie che abbiamo ereditato, e cioè invecchiamo, guariamo, viviamo e
moriamo alla stessa maniera dei nostri genitori e dei nostri nonni,
riproducendo le loro malattie a livello fisico e le loro sofferenze a
livello emotivo. Le quattro rivelazioni contenute in queste pagine ci
permettono di liberarci dalla tirannia dei nostri anatemi familiari,
costituiti dalle storie che hanno perseguitato i nostri avi.
La padronanza delle rivelazioni ha
perfino permesso ai Laika di creare nuova vita sulla Terra, per esempio
facendo comparire una nuova specie di farfalla in Amazzonia. Ha
consentito loro di trascinare gigantesche rocce lungo i fianchi delle
montagne, come richiedeva la costruzione delle città inca in alto fra le
nuvole. La Bibbia ci dice che la nostra fede può muovere le montagne,
ma noi abbiamo dimenticato di avere la capacità di farlo. Le quattro
rivelazioni ci insegnano che la prima montagna che dobbiamo spostare è
proprio quella che blocca la percezione della nostra natura luminosa.
Divenendo Homo luminoso rinunceremo alle
vie dei conquistatori e respingeremo la teologia maschile che
attribuisce valore al comando, al controllo e al dominio sulla natura,
una teologia tale da giustificare lo sfruttamento dei fiumi e delle
foreste terrestri, poiché sono concepiti solo in termini di risorse a
disposizione del consumo umano. Al suo posto accoglieremo una mitologia
più antica, andata perduta per molti esseri umani: una teologia al
femminile, basata sulla cooperazione e la sostenibilità.
Rivendicare l’aspetto femminile della divinità
Dio li benedisse e disse loro: «Siate
fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate
sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente
che striscia sulla terra»*.
Genesi 1:28
Nelle tradizioni religiose che si
rifanno a una divinità maschile il divino è visto come una forza che
risiede nei cieli, lontano da noi. In Occidente siamo giunti a credere
che per essere vicini a Dio si debba lavorare duramente al rapporto che
si intrattiene con Lui, pregando e facendo sacrifici. Sentiamo di
doverci guadagnare l’amore e l’attenzione del nostro Creatore, che ci ha
cacciati dal paradiso per aver osato gustare il frutto della conoscenza
del bene e del male. Secondo l’antica narrazione avremmo dovuto restare
come bambini, e pertanto, assaporando il frutto che ci era stato
proibito da Dio abbiamo dimostrato la nostra indipendenza, evocando la
Sua ira e condannandoci a vivere una vita fatta di duro lavoro e
sofferenza, alleviata soltanto dalla grazia divina.
Tuttavia, secondo le teologie femminili,
più antiche di questa, non siamo mai stati cacciati dal Giardino
dell’Eden né separati da Dio. (Per esempio, gli Aborigeni australiani
non sono stati cacciati dall’Eden, e nemmeno lo sono stati gli Africani
subsahariani o gli Indiani d’America.) Al contrario, ci è stato donato
il giardino affinché fossimo suoi protettori e custodi. Secondo queste
credenze più antiche, la divinità infonde la sua forza vitale femminile
nei semi che deponiamo nella terra ricca e fertile. Quanto a noi,
esprimiamo quel potenziale espandendoci con la divinità mentre rechiamo i
frutti che nutrono tutta l’umanità. I Laika, che si rifanno a
quell’antica teologia femminile, direbbero: «Siamo qui non solo per
coltivare il granturco, ma anche per coltivare degli dei». In altre
parole, partecipiamo realmente alla cocreazione divina del nostro
universo. Riconosciamo che tutto, nel nostro mondo, è sacro, noi
inclusi, e che il nostro compito è quello di favorire la più piena
espressione di quella divinità.
Una teologia resa manifesta
Nel corso della storia queste due
teologie tanto dissimili hanno esercitato effetti molto diversi sul modo
in cui gli esseri umani hanno interagito fra loro e col mondo. Per
esempio, quando gli europei giunsero nelle Americhe, credevano di avere
scoperto una terra vasta e spopolata, ricca di fiumi cristallini e di
selvaggina, e pensavano che il divino avesse donato loro tanta
abbondanza affinché ne facessero l’uso che ritenevano più opportuno. In
verità, su quella terra erano stanziati più di cento milioni di nativi
che vivevano in armonia con l’ambiente. I nativi si affidavano alle
teologie femminili e confidavano che, finché fossero vissuti in pace con
la terra, la Grande Madre avrebbe provveduto ai loro bisogni.
I primi abitanti delle Americhe non
avevano mai temuto di spostarsi su lunghe distanze, dall’Asia al Nord
America, e infine al Sud America, poiché credevano che ovunque fossero
andati avrebbero trovato abbondante cibo e riparo. Quindi divennero
cacciatori e raccoglitori e impararono a coltivare la terra. I Custodi
della Terra portarono con loro questi saperi migliaia di anni fa,
durante la loro grande traversata dello Stretto di Bering e quando si
stabilirono nelle Americhe, a partire dal punto più a nord dell’Alaska
fino a all’estremo sud della Patagonia. La loro antica saggezza
proveniva dai santuari posti fra le cime dell’Himalaya e fu portata
nelle Americhe da quegli audaci viaggiatori.
Quando, al sorgere delle prime città
costruite sui villaggi, iniziò la comparsa delle teologie maschili,
cominciò ad affermarsi il dominio di una nuova visione delle cose.
Anziché farsi bastare le risorse disponibili, gli abitanti cominciarono
ad attaccare i popoli vicini nella speranza di accaparrarsi più terre e
ricchezze. Non erano più disposti ad accettare ciò che sarebbe stato
sufficiente a sostenerli, poiché l’avidità aveva cominciato a prendere
il sopravvento. Credevano che tutto il cibo del mondo appartenesse a
loro, pensavano di essere in cima alla catena alimentare, anziché di
esserne i custodi.
Queste idee approdarono in Europa
seimila anni fa, veicolate dai popoli indo-europei dell’Asia centrale.
Essi ritenevano di essere investiti di un diritto divino nelle loro
invasioni e conquiste (infatti, le spade che usavano per sbaragliare gli
avversari in seguito sarebbero state capovolte per essere trasformate
nella croce, che fu un simbolo delle Crociate). Gli invasori ritenevano
di poter accampare un sacro diritto alle risorse, poiché adoravano il
Dio “giusto”, e sostenevano perfino di onorare il loro Creatore
uccidendo i nemici infedeli che rifiutavano di convertirsi al loro
sistema di credenze.
Gli europei migliorarono la tecnologia
bellica a tal punto che nel XVI secolo, quando Francisco Pizarro e
Hernán Cortés giunsero nel Nuovo Mondo, riuscirono a far crollare
l’impero degli Inca e degli Aztechi con l’ausilio di soli quattrocento
uomini provvisti di fucili, acciaio, cavalli… e germi. I Laika si
rifugiarono sulle montagne, dove mantennero ben nascosta l’antica
teologia femminile, sapendo che un giorno sarebbero dovuti ridiscendere a
valle per ricordare alla gente l’esistenza di un antico stile di vita
sostenibile.
I devastanti risultati di questa
mitologia al maschile oggi sono davanti agli occhi di tutti. La Terra
sta subendo un rapido processo di deforestazione, le nostre acque sono
inquinate, l’aria che respiriamo è contaminata e lo strato di terreno
arabile terrestre è eroso. Il nostro clima sta subendo mutamenti a causa
del riscaldamento globale, il che ha provocato il peggioramento dei
fenomeni di siccità in Africa; gli uragani sono diventati più violenti,
mentre ogni anno sulla Terra si stanno estinguendo da cento a mille
volte più specie di piante e animali di quanto non accadesse cinquecento
anni fa.
Secondo i Laika in tempi remoti il
nostro pianeta era un luogo tossico per gli esseri umani, ma la Madre
Terra seppellì quelle tossine nel profondo delle sue viscere, affinché
la superficie terrestre divenisse un accogliente paradiso verde-blu. In
base alle loro antiche tradizioni, i conquistatori un giorno si
sarebbero liberati di quei veleni, facendo diventare la Terra una landa
desolata e nociva, mentre noi esseri umani saremmo stati incapaci di
contenere tali sostanze tossiche. Sarebbe stato compito della Natura
stessa riappropriarsi lentamente del proprio equilibrio.
La scienza moderna ci conferma tale
predizione. Duecentocinquanta milioni di anni fa l’atmosfera terrestre
consisteva principalmente di anidride carbonica (CO2), sostanza letale
per gli esseri umani. Poi, con la comparsa della vita vegetale, le
piante cominciarono a convertire l’anidride carbonica in ossigeno.
Questo fece sì che gran parte dell’anidride atmosferica restasse
intrappolata nella vegetazione, la quale finì per decomporsi nel
sottosuolo per poi dar luogo ai carburanti fossili, sepolti negli strati
molto profondi della Terra. Oggi preleviamo quei combustibili fossili
dai grandi pozzi sepolti nelle profondità terrestri e li bruciamo,
rilasciando idrocarburi velenosi nell’atmosfera. Stiamo avviandoci a
creare lo stesso tipo di ambiente che un tempo rendeva impossibile la
sopravvivenza della maggior parte delle creature terrestri, ma stiamo
facendo ben poco per capovolgere questa tragica situazione. Infatti,
mentre il riscaldamento globale sta facendo sciogliere le calotte
polari, molti non vedono l’ora di poter cominciare a estrarre il
petrolio anche da quei luoghi.
Fortunatamente esiste un movimento per
riportare in auge le antiche usanze e gli antichi valori femminili. Per
esempio, molti stanno opponendosi alla catena di comando piramidale che
costituisce il perno centrale delle teologie maschili, rappresentata
dall’aspettativa che si debba rispondere ai sacerdoti, che a loro volta
rispondono agli alti sacerdoti, i quali rispondono ai papi, che
rispondono a Dio. Molti rifiutano anche di accettare la credenza
promulgata dagli scienziati secondo la quale tutto ciò che non può
essere misurato, percepito e controllato mediante i cinque sensi umani
non è né reale né vero. Queste persone non hanno più incertezze
nell’animo e non sentono di dover riporre la loro fiducia nel dogma o
nell’interpretazione che altri danno del sacro. Stanno cioè cominciando a
cercare una guida all’interno di se stesse e della natura.
Una conoscenza esperienziale
Poi l’Eterno Iddio disse: «Ecco,
l’uomo è diventato come uno di noi quanto a conoscenza del bene e dei
male. Guardiamo ch’egli non stenda la mano e prenda anche del frutto
dell’albero della vita, e ne mangi, e viva in perpetuo». Perciò l’Eterno
Iddio mandò via l’uomo dal giardino d’Eden, perché lavorasse la terra
donde era stato tratto.
Genesi 3:22-23
In una teologia al femminile il sentiero
verso l’illuminazione riveste un carattere individuale. Ci si aspetta
da noi che abbiamo fiducia nelle nostre esperienze, consapevolezze e
interpretazioni. Sebbene i Laika diano altrettanto valore al sentiero
della preghiera e della meditazione di quanto gliene assegna chi crede
in una teologia al maschile, riconoscono anche l’esistenza di una terza
via verso la spiritualità: la via della conoscenza diretta. I Laika non
sono depositari di un grande mito riguardante la punizione inflitta da
Dio agli esseri umani per aver mangiato il frutto dell’albero della
conoscenza del bene e del male. Credono piuttosto che la conoscenza si
debba acquisire, e che il nostro sbaglio sia stato proprio quello di non
gustare una maggiore quantità di quel frutto!
Nell’era dell’informazione non
accogliamo la conoscenza che va al di là dei semplici fatti e della loro
struttura logica. Siamo dotati di religioni e di innumerevoli devoti di
diverse fedi, ma troppo spesso notiamo che l’essenza spirituale di
quegli insegnamenti è andata perduta. Impariamo interpretazioni di altre
interpretazioni delle grandi verità, e analizziamo e sezioniamo quei
concetti, ma non ci viene certo in mente di recarci nel deserto per
quaranta giorni, come fece Gesù, o di sederci a meditare sotto l’albero
del Bodhi, come fece Buddha. È come passare il tempo a consultare
centinaia di libri di cucina pieni di ricette complicate, discutendo nei
minimi dettagli il valore nutrizionale di taluni alimenti e diete, ma
senza mai assaggiare niente. Molti hanno perso la consapevolezza del
valore che risiede nello sperimentare il sacro in prima persona… ma per
nostra fortuna, seguire le pratiche delle quattro rivelazioni ci
consente di fare proprio questo.
Le quattro rivelazioni
La conoscenza dei Laika consiste in
quattro rivelazioni, ciascuna delle quali prevede quattro pratiche che
ci consentono di andare oltre la semplice comprensione, portandoci a
sperimentare dei cambiamenti di percezione, vale a dire aiutandoci a
trasformare noi stessi e la nostra realtà. Le rivelazioni e le
rispettive pratiche sono elencate qui di seguito.
• Prima rivelazione: la via dell’eroe Pratiche: il non giudizio, il non soffrire, il non attaccamento, la bellezza.
• Seconda rivelazione: la via del guerriero di luce Pratiche: la mancanza di paura, il non fare, la certezza, il non coinvolgimento.
• Terza rivelazione: la via del veggente Pratiche: la mente del principiante, il vivere con coerenza, la trasparenza, l’integrità.
• Quarta rivelazione: la via del saggio Pratiche: la padronanza del tempo, la padronanza delle proiezioni, il vuoto mentale, l’alchimia indigena.
Ho appreso le quattro rivelazioni mentre
mi trovavo sotto la tutela di don Antonio. Partimmo insieme dal lago
Titicaca, il “mare sulla vetta del mondo”, procedendo attraverso
l’Amazzonia e giungendo fino alle rovine dei regni desertici del Perù.
Egli riteneva, come me, che i nuovi Custodi della Terra giungeranno dal
territorio dell’aquila, vale a dire dall’America e dall’Europa. Ora è
giunto il tempo di svelare completamente le rivelazioni. Credo che don
Antonio mi abbia istruito per fare di me un ponte, capace di portare nel
XXI secolo gli insegnamenti di saggezza degli antichi Laika.
Negli ultimi venti anni ho insegnato ai
miei studenti a servirsi delle rivelazioni a fini di guarigione
personale e per aiutare gli altri operando sul modello luminoso del
corpo fisico. Molti di loro hanno raggiunto risultati straordinari,
guarendosi e trasformando le proprie vite e quelle degli altri. Le
rivelazioni hanno consentito loro di diventare persone dotate di potere e
di grazia, oltre che di percorrere il sentiero del servizio dei Custodi
della Terra.
Se desiderate cominciare a vivere
diversamente la vostra vita e a percepire le vostre esperienze con occhi
nuovi, è importante andare oltre la semplice comprensione delle
rivelazioni e seguirne concretamente le pratiche. Questo vi permetterà
di modificare il fulcro dell’architettura del vostro campo energetico
luminoso. Se non seguirete le pratiche, le rivelazioni potranno darvi
ispirazione, ma non sarete in grado di trasformare realmente voi stessi.
Acquisire la padronanza delle pratiche energetiche annesse alle
rivelazioni vi libererà dai confini della storia che la vostra cultura e
i vostri geni hanno scritto per voi: il racconto di come vivrete la
vostra vita, di come reagirete al mondo che vi circonda e di come
morirete. Potete diventare i cantastorie della vostra vita personale,
sfidando i vecchi concetti di causa ed effetto e le limitazioni
temporali.
Nei capitoli a seguire studierete i
quattro livelli attraverso i quali la vibrazione e la luce creano tutta
la vita: quello del serpente, del giaguaro, del colibrì e dell’aquila.
Per di più, acquisirete strumenti concreti che vi aiuteranno a
manifestare attraverso il sogno un mondo sano, ricco e gioioso per voi
stessi, per i vostri cari e per ogni altra persona e creatura vivente.
Questo farà di voi dei Custodi della Terra.
Grazie!
RispondiEliminaNamasté :)
interessantissima segnalazione, grazie.... ;)
RispondiEliminaGrazie a voi amici miei... EpiNeo e theyogi!
RispondiEliminaVi abbraccio :))
Namastè
molto interessante, prenderò il libro per aggiungere altre conoscense adatte alla mia ascensione.
RispondiEliminaeheh...io l'ho già ordinato!
EliminaNamastè
Ciao carissima Rosa! Bell'argomento, letto solo in parte ( è molto lungo!!) Ma è l'argomento da me preferito. Ho fatto tantissime letture sull'argomento.
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto conoscere questo libro. Buona Domenica.
Ciao cara Galadriel,anche a me questo argomento sta moltissimo a cuore e ne ho letto molto, ma non vedo l'ora di leggere anche questo libro.
RispondiEliminaGrazie a te Galadriel serena domenica :))
Namastè
Ciao Rosa EVVIVA funziona !!! (Laura faccino da Leone)
RispondiEliminanon ricordo le esatte parole scritte ieri, ricomincio :
sono felice di incontrare persone che condividono i miei pensieri su cosa potremmo essere e dove dovremmo andare .. condizionale d'obbligo perchè vivere così non è per nulla facile visto anche l'epoca in cui viviamo !!!
I popoli antichi "chiamati primitivi" da chi crede di essere civile, sanno cose bellissime e sono i Veri detentori del "Sapere Universale" !!!
Macrolibrarsi è, da anni, la mia "libreria personale" perchè lì trovo libri che difficilmente si trovano nei negozi in quanto non sono "libri commerciali" come i romanzi !!!
Hai mai letto nulla sul popolo degli Esseni ?
Sembra (non ci sono prove scientifiche) siano i più antichi abitanti del pianeta e siano coloro che hanno insegnato il "Sapere Universale" ai popoli antichi .. argomento affascinante !!!
Questo libro mi è "scappato" ma provvedo subito !!!
Grazie Rosa Serena giornata Namastè
Eccoci qua, cara Laura, BENVENUTA!!! :)))
EliminaAnche io acquisto spesso su Macrolibrarsi, effettivamente è una "libreria" particolarissima e molto ricca di spunti interessanti.
Sono assolutamente d'accordo con te sulla ricchezza sapienziale dei popoli "antichi", mi piace la tua definizione. Rispetto agli Esseni li ho sempre considerati un gruppo di Israele, che racconta una storia diversa su Cristo e sugli anni che lo hanno preceduto, so che il Battista era probabilmente un esseno. Ma se ci si inoltra nelle "foreste della sapienza e del'iniziazione" si scoprono cose molto interessanti. Sono attenta a queste "scoperte".
Un abbraccio forte e bella giornata anche a te!
Namastè