A prima vista, queste parole mi sembrano provocatorie ma, non lo sono. Una volta gli esseri asociali si notavano nella massa, oggi no !! Lo siamo diventati tutti. Nessuno si fida più dell'altro, ci chiudiamo in noi stessi o al massimo dialogando con lo " SMARTPHONE ".Utilizzo spesso il treno, una volta mi piaceva tanto, mi dava la possibilità di parlare con tanta gente, anche perché sono molto logorroico e non mi è difficile intrecciare una conversazione. Bene, provateci adesso, è praticamente impossibile. Più ci si chiude in se stessi o meglio "essere asociali" è la pratica più devastante che possa esistere. Questo ci riporta indietro nell'evoluzione umana e non è detto che ti metta al riparo dai cattivi incontri. Secondo me, escludendo gli altri, magari selezionando solo quelli fidati, ti impoverisce. Con questo modo d'agire, perdi l'occasione di capire il pensiero altrui, quindi crescere. Per come la vedo, chi è asociale non ha imparato nulla..... Anzi! Antonio
Innanzi tutto mi scuso per il tremendo ritardo con cui rispondo, ma un guasto mi ha fortemente ostacolato in questa attività. L'essere asociali non è sempre negativo, certo, ma l'uomo resta, comunque un animale sociale ... se però ci riuniamo per combinare le nefandezze che stiamo combinando, beh permettimi di avere qualche dubbio sulla socialità. Per me la solitudine non è un nemico ma un importante rifugio che mi aiuta a mantenermi sana ed a crescere. Spesso preferisco ascoltare che parlare.
Ciao amica mia, è da tanto che non ti scrivo ... a dir la verità potevo anche non scriverti più tanto avevo toccato il fondo e pensato al "salto del drago" ... per amore dei miei figli sono ancora qui e finché avrò forza lotterò ancora nonostante sembri un lotta contro i mulini a vento. Sento dentro che come i nodi sono arrivati nella mia vita arriveranno anche i nodi per la nostra attuale società e per le sue "pecore cieche" ... comunque sono certo che non c'è solo questa vita per cui è arrivato il momento di scegliere da che parte stare e per che cosa vivere. Purtroppo non credo più nella "rete" come via per la libertà anzi la ritengo la più raffinata delle prigioni fino ad oggi inventate. Volevo comunque ringraziare te e le persone come te che con cuore ed intento puro continuano a provare a far aprire il cuore delle persone ... dei veri e propri guerrieri di luce. Ti abbraccio forte e ti auguro che sia ogni giorno una "vera" vita e ti lascio con questa piccola poesia: TROPPE PAROLE ... TROPPE IDEE ... TROPPE BUGIE ... TROPPE ILLUSIONI. LA SEMPLICITA' E'LA VIA. LA COLLABORAZIONE E' L'UTOPIA. L'AGAPE LA CHIMERA. Namastè
Amico mio, quanta tristezza, quanta consapevolezza che non trova sbocco. Amico mio mi spiace davvero rispondere con tanto ritardo, ma un inghippo tecnico mi ha occultato i commenti e li ho visti solo ora. Chiedo scusa! E' vero purtroppo, e lo abbiamo detto tante volte, che spesso l'orizzonte si chiude, ma siamo qui per percorrere la nostra strada sino in fondo. Ti capisco, è fatica, è dolore, è confusione, ma è nostro compito esistere. La nostra sola esistenza fa da peso sulla stadera, prova a pensarci e non togliere il tuo peso da questa parte della bilancia. Un forte abbraccio. Namastè
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A prima vista, queste parole mi sembrano provocatorie ma, non lo sono. Una volta gli esseri asociali si notavano nella massa, oggi no !! Lo siamo diventati tutti. Nessuno si fida più dell'altro, ci chiudiamo in noi stessi o al massimo dialogando con lo " SMARTPHONE ".Utilizzo spesso il treno, una volta mi piaceva tanto, mi dava la possibilità di parlare con tanta gente, anche perché sono molto logorroico e non mi è difficile intrecciare una conversazione. Bene, provateci adesso, è praticamente impossibile. Più ci si chiude in se stessi o meglio "essere asociali" è la pratica più devastante che possa esistere. Questo ci riporta indietro nell'evoluzione umana e non è detto che ti metta al riparo dai cattivi incontri. Secondo me, escludendo gli altri, magari selezionando solo quelli fidati, ti impoverisce. Con questo modo d'agire, perdi l'occasione di capire il pensiero altrui, quindi crescere. Per come la vedo, chi è asociale non ha imparato nulla..... Anzi! Antonio
RispondiEliminaInnanzi tutto mi scuso per il tremendo ritardo con cui rispondo, ma un guasto mi ha fortemente ostacolato in questa attività.
EliminaL'essere asociali non è sempre negativo, certo, ma l'uomo resta, comunque un animale sociale ... se però ci riuniamo per combinare le nefandezze che stiamo combinando, beh permettimi di avere qualche dubbio sulla socialità. Per me la solitudine non è un nemico ma un importante rifugio che mi aiuta a mantenermi sana ed a crescere. Spesso preferisco ascoltare che parlare.
Ciao amica mia, è da tanto che non ti scrivo ... a dir la verità potevo anche non scriverti più tanto avevo toccato il fondo e pensato al "salto del drago" ... per amore dei miei figli sono ancora qui e finché avrò forza lotterò ancora nonostante sembri un lotta contro i mulini a vento. Sento dentro che come i nodi sono arrivati nella mia vita arriveranno anche i nodi per la nostra attuale società e per le sue "pecore cieche" ... comunque sono certo che non c'è solo questa vita per cui è arrivato il momento di scegliere da che parte stare e per che cosa vivere.
RispondiEliminaPurtroppo non credo più nella "rete" come via per la libertà anzi la ritengo la più raffinata delle prigioni fino ad oggi inventate. Volevo comunque ringraziare te e le persone come te che con cuore ed intento puro continuano a provare a far aprire il cuore delle persone ... dei veri e propri guerrieri di luce.
Ti abbraccio forte e ti auguro che sia ogni giorno una "vera" vita e ti lascio con questa piccola poesia:
TROPPE PAROLE ... TROPPE IDEE ... TROPPE BUGIE ... TROPPE ILLUSIONI. LA SEMPLICITA' E'LA VIA. LA COLLABORAZIONE E' L'UTOPIA. L'AGAPE LA CHIMERA.
Namastè
Amico mio, quanta tristezza, quanta consapevolezza che non trova sbocco. Amico mio mi spiace davvero rispondere con tanto ritardo, ma un inghippo tecnico mi ha occultato i commenti e li ho visti solo ora. Chiedo scusa!
EliminaE' vero purtroppo, e lo abbiamo detto tante volte, che spesso l'orizzonte si chiude, ma siamo qui per percorrere la nostra strada sino in fondo. Ti capisco, è fatica, è dolore, è confusione, ma è nostro compito esistere. La nostra sola esistenza fa da peso sulla stadera, prova a pensarci e non togliere il tuo peso da questa parte della bilancia.
Un forte abbraccio.
Namastè