mercoledì 30 giugno 2010

Comune di Roma: guerra agli alberi! VERGOGNA


Si chiama “riqualificazione”. E così vengono abbattuti olmi e acacie che svettavano rigogliosi in via Flaminia Vecchia, e poco prima, gli storici pini di via Salaria. Il Comune di Roma sembra aver dichiarato la guerra agli alberi. Sulla Salaria i pini erano colpevoli di sollevare l’asfalto, anche se i cittadini della zona fanno notare che basterebbe risistemarne il manto stradale, ancora pieno di buche non certo causate dai poveri pini.

A Ponte Milvio gli alberi sono stati dichiarati malati: “Sono state fatte le perizie fitostatiche – ha dichiarato Stefano Erbaggi, assessore ai Lavori pubblici del municipio XX – il risultato è che sono quasi tutte da eliminare, tranne due o tre, perché malate e quindi pericolose per l’incolumità pubblica”. Ma i cittadini smentiscono: “Ho scattato delle foto e gli alberi sono sani – ha dichiarato a Repubblica Maria Rita Barbera, residente della zona – Si vedono tronchi pieni e non marci, tranne in un caso. Vogliamo vedere le perizie e il dossier. Non si può massacrare il verde. Sostituiscono fusti decennali con altri giovani che tra quarant’anni avranno lo stesso problema di oggi perché non vengono curati e innaffiati”.
Molti ricordano i dubbi tagli dei pini di Piazza Venezia, il primo exploit di una giunta dalla sega facile.
E tra i cittadini sorge il dubbio che tra tagli e piantumazioni ci scappino appalti da leccarsi i baffi.

http://forumambientalista.wordpress.com
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Taranto. Indagati vertici Ilva per disastro ambientale

TARANTO - Emilio e Nicola Riva, ripesttivamente maggior azionista e presidente del gruppo siderurgico dell'Ilva di Taranto sono indagati dalla procura di Taranto per disastro ambientale dovuto all'inquinamento da diossina nella zona industriale di Taranto. Il provvedimento riguarderebbe anche due dirigenti dello stesso stabilimento siderurgico: il direttore Luigi Caporosso e il responsabile area dell'agglomerato, Antonio Cavallo.
L'inchiesta era stata avviata dopo l'accertata contaminazione di animali e sostanze alimentari a ridosso della zona industriale di Taranto. La procura, che aveva già compiuto accertamenti, ne ha già disposto di nuovi nella forma dell'incidente probatorio formulando le accuse di disastro ambientale colposo, avvelenamento colposo di sostanze alimentari e getto pericoloso di cose a carico dei quattro inquisiti.

www.dazebao.org

Senza tempo

L’uomo ha percorso un lungo cammino. Nessuno è nuovo su questa terra, siamo tutti antichi pellegrini. Tu hai visto tutta l’evoluzione della consapevolezza umana; ne sei stato parte.

Siamo sempre stati qui – in forme diverse, in corpi diversi, facendo cose diverse, ma eravamo qui. E saremo qui per sempre; non c’è modo per noi di scomparire dall’esistenza. Niente può essere distrutto e niente può essere aggiunto all’esistenza. Essa è sempre esattamente la stessa.

Questa intuizione ti porta al di là del tempo – e andare al di là del tempo vuol dire andare oltre l’infelicità. Conoscere la dimensione senza tempo vuol dire entrare nel mondo dell’estasi. Sei antico, senza tempo, eterno. Non devi preoccuparti delle piccole cose, non devi preoccuparti delle cose ordinarie. Esse vanno e vengono, tu rimani. Ricorda ciò che rimane, che non viene mai e non va mai. Esso è il supremo, ed è dentro di te come è dentro chiunque altro.

OSHO
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Egitto, fuoriuscita di petrolio: disastro nel Mar Rosso

Una perdita di petrolio tenuta nascosta da diversi giorni, sta provocando danni irreparabili in un'area famosa per le formazioni coralline

Una fuoriuscita di petrolio sta devastando un paradiso ecologico e turistico della costa egiziana, noto come British Hurghada, sul Mar Rosso. Il bilancio è di centinaia di tartarughe, pesci e delfini morti o in agonia. Le immagini drammatiche rimandano a quelle viste recentemente nel Golfo del Messico. Le prime voci parlano di una perdita da una piattaforma petrolifera situata presso Geisum, uno spuntone roccioso a 35 chilometri dalla costa, gestita dalla Geisum Oil Company, una sussidiaria della Egyptian General Petroelum Corporation, la compagnia statale. Ed il governo, infatti, ha tenuto la notizia nascosta finché ha potuto. Una prima macchia in mare era stata avvistata già il 19 giugno ma l'allarme è scattato solo quando si è allargata fino ad arrivare sotto costa. Il ministro del Petrolio, Sameh Fahmy, ha detto che la fonte della perdita non è stata individuata ma le prime analisi eseguite da organizzazioni ambientaliste sostengono che i campioni prelevati in mare e quelli raccolti sulla spiaggia sono identici e che quindi non si tratterebbe di due incidenti diversi. La stessa reticenza l'ha dimostrata il Primo ministro Ahmed Nazif, che non ha rilasciato nessun commento. D'altronde l'Egitto ha già dei precedenti per quanto riguarda la copertura di disastri ambientali riconducibili ad imprese di stato. In questo caso, poi, pesa la paura che un eventuale allarme su larga scala potrebbe portare a cancellazioni di massa delle prenotazioni e al naufragio della stagione turistica, sulla quale si regge l'economia dell'area. Intanto le operazioni di contenimento e assorbimento sono partite e si sono estese fino ad El Gouna, 50 chilometri più a sud.

fonte : PeaceReporter

Una nuova Koko? Scoperto traffico di rifiuti pericolosi verso la Nigeria


di P.O.

Per chi si occupa da anni di ecomafie e traffici internazionali di rifiuti pericolosi la Nigeria rappresenta uno dei punti partenza per capire il fenomeno. La vicenda delle cosiddette navi dei veleni (la Karin B, la Jolly Rosso, la Deep Sea Carrier e soprattutto la Zanoobia) emersero proprio in Nigeria, con la scoperta della discarica di Koko nella seconda metà degli anni ’80.

Oggi la notizia che ancora di Nigeria si parla. Anzi, che la Nigeria è tornata ad essere uno dei terminali dei traffici internazionali. Una vera e propria organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) realizzato tra la Provincia di Torino e la Nigeria è stata scoperta dagli agenti del Corpo forestale dello Stato nell’ambito dell’ “Operazione Freon”. L’operazione ha preso il nome dal gas presente in rifiuti speciali pericolosi quali frigoriferi e congelatori dismessi che, insieme a ingenti quantitativi di elettrodomestici, apparecchiature elettroniche e parti di veicoli, venivano stipati a Torino in container da nave pronti per essere trasportati dal porto di Genova fino in Nigeria. I carichi certificati nelle bolle di accompagnamento come “masserizie” venivano inviati a Genova per essere imbarcati e inviati nel paese africano.

Questo il risultato di 6 mesi di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, e condotte dai Forestali del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Torino, e che hanno portato al sequestro di centinaia di tonnellate di rifiuti e all’iscrizione sul registro degli indagati di 14 persone tra rifornitori, trasportatori e gestori dei rifiuti, tutti di nazionalità italiana o nigeriana ma residenti nella provincia del capoluogo piemontese. Traffico illecito di rifiuti e violazioni della Convenzione di Basilea sui movimenti internazionali e sull’eliminazione di rifiuti pericolosi: ad oggi sono questi i capi d’accusa formulati.

I rifiuti venivano forniti prevalentemente da uno stabilimento di Beinasco (TO) e da centri di raccolta del pinerolese, venivano poi trasportati a Torino e depositati su un’area di diverse migliaia di metri quadri, ora posta sotto sequestro.

Si stima che il traffico abbia generato un volume di affari di oltre 500.000 euro l’anno considerando anche il conseguente risparmio dei costi necessari per lo smaltimento regolare dei rifiuti.

A distanza di più di vent’anni la storia sembra ripetersi con navi che partono dal porto di Genova e trasportano nel già devastato Paese africano le scorie della nostra civilità.

nella foto un’immagine d’epoca della discarica di Koko

fonte : www.gliitaliani.it
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Preparatevi ad una False Flag e all'Amero


di J. Wales

Da una false flag all'amero.
Richard Russell, che ha pubblicato le Dow Theory Letters per oltre 50 anni, ha rilasciato di recente una dichiarazione agghiacciante:
"Entro fine 2010 gli Stati Uniti saranno un paese irriconoscibile."

Ha anche consigliato ai suoi clienti di uscire completamente dal mercato azionario e sedersi in panchina con i contanti in mano. Quando gli è stato domandato quale sia la differenza tra l'oro rispetto ai contanti, Russell ha affermato: "L'oro sarà la nuova "valuta" di scambio."

E di oro vi sarà certamente bisogno per sopravvivere finanziariamente durante i giorni terribili che i poteri forti hanno predisposto dopo che una operazione di false flag ci proietterà a capofitto nell'amero.

La sessione di chiusura.

Per arrivare ad una comprensione più completa della dichiarazione scioccante di Russell, dobbiamo prendere in considerazione un evento poco conosciuto che ha avuto luogo il 13 marzo 2008 in una sessione a porte chiuse del Congresso. In tutta la storia dello stato americano è successo solo quattro volte, che si tenesse una simile sessione. L'ordine del giorno di discutere "Nuove disposizioni di vigilanza", fu solo una sorta di depistaggio. L'effettivo ordine del giorno, secondo quanto riportato dai mezi di informazione alternativi, concerneva i seguenti problemi:

1. L'imminente collasso dell'economia degli Stati Uniti entro settembre 2008.
2. L'imminente collasso delle finanze del governo federale entro febbraio 2009.
3. La possibilità di guerra civile a causa dei crolli economici.
4. Operazioni di retata preventive allo scopo di assicurare dissidenti e ribelli in campi di concentramento.
5. Il volo di funzionari governativi in "posti sicuri" (città sotterranee negli USA)
6. Formazione del superstato Unione Nord Americana (NAU) formato da Messico, Stati Uniti e Canada.
7. L'emissione della nuova moneta, amero, per sostituire il dollaro.

Anche se non c'è modo di dimostrare che questi siano stati i temi discussi nel corso della riunione, tutto ciò che dobbiamo fare è esaminare la cronologia degli eventi accaduti da allora. L' intento del governo appare evidente: mettere in allerta il proprio popolo riguardo ciò che sta arrivando, e assicurarsi una via di fuga quando giungeranno disordini e distruzione, lasciandoci tutti in balia degli eventi.

Cronologia degli eventi.

Il primo problema discusso è stato il collasso dell'economia USA nel settembre 2008, evento verificatosi esattamente come da programma. All'inizio di settembre 2008, il governo ha dovuto sostenere con 5.600 miliardi di dollari i mutui Fannie Mae e Freddie Mac, e ora non ci è rimasta alcuna economia.

La seconda questione è stata il crollo del sistema bancario americano entro il febbraio 2009. Che non è accaduto perché il governo e Wall Street hanno sostenuto tutte le banche "troppo grandi per fallire." Il fatto che la maggior parte delle 8.000 banche in questo paese siano insolventi è ormai un dato accertato. Il crollo ufficiale del sistema bancario giungerà entro breve.

Quando infine le banche giungeranno al collasso si scateneranno disordini e guerre civili; sarà introdotta la legge marziale, i rivoltosi saranno confinati nei campi di concentramento, i funzionari di governo ed i potenti si rifugeranno in ricoveri di emergenza sotterranei, mentre il resto di noi sarà intrappolato in superficie nel bel mezzo di questo spargimento di sangue.

continua a leggere su : www.anticorpi.it
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Intercettazioni, il Garante della Privacy: “C’è allarme libertà”

Lo dice l’Autorità per la Protezione dei dati personali, nella sua annuale relazione alla Camera dei Deputati: la legge è “oggettivamente” pericolosa, l’allarme è “giustificato”.

Anche l’autorità indipendente che ha come missione istituzionale la tutela della privacy e la protezione dei dati personali contro tutte le intrusioni boccia il DDL Intercettazioni in discussione al Parlamento: nel progetto di legge, spiega Giuseppe Pizzetti alla Camera dei Deputati, presente il Presidente Gianfranco Fini, c’è uno spostamento “oggettivo” del “confine fra libertà di stampa e riservatezza” a favore di quest’ultima, mettendo così “in pericolo” la libertà di stampa stessa: l’allarme che si alza in questi giorni è dunque “giustificato”.

LEGGE ANTIDEMOCRATICA – Sebbene dunque la pubblicazione delle intercettazioni presenti un qualche “eccesso” da parte dei giornalisti, il provvedimento pensato dal governo attenta alla libertà dei cittadini. E il Garante fa sue anche le preoccupazioni degli editori, poichè le multe previste sulle loro spalle “comportano necessariamente un loro maggiore intervento rispetto alla pubblicazione delle notizie”. Un provvedimento così formulato, continua Pizzetti, costituisce una discontinuità significativa rispetto ad altri paesi di consolidata tradizione occidentale e democratica, che vedono la libertà di stampa “come un diritto e un dovere degli editori non meno che dei direttori e dei giornalisti”. Infatti, chiude Pizzetti, la Costituzione democratica italiana “ha consapevolmente distinto la responsabilità e il ruolo dell’editore da quello del direttore, mettendo i direttori al riparo da ogni condizionamento diretto da parte dell’editore, anche in ragione del fatto che questi, nel nostro Paese, ben raramente sono editori puri”.

STIPENDI RAI – Il garante boccia inoltre l’ipotesi di trasmettere gli stipendi dei conduttori Rai in coda ai programmi. Si alla pubblicità dei compensi, continua Pizzetti, ma “solo attraverso la pubblicazione sul sito dell’azienda”, poichè questo sarebbe l’unico metodo “permesso dalla legge”. “L’Autorità”, continua il Garante, “ha sempre detto che la protezione dei dati non è di ostacolo alla conoscibilità dei dati aziendali relativi all’uso delle risorse pubbliche“. Tuttavia la posizione dell’authority era chiara da tempo: no alla pubblicazione in coda, per evitare gogne pubbliche – il controllo globale di tutti su tutti, dice il Garante, è “il sogno di ogni dittatura”. Ora, con la riapertura del caso, il garante annuncia che esaminerà “nuovamente con attenzione il tema, anche se non sembrano esservi state innovazioni normative che impongano di cambiare orientamento”.

di Tommaso Caldarelli

www.giornalettismo.com
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Carne esotica illegale

30/6/2010 - fonte : ansa.it

Ogni anno almeno 270 tonnellate di carne di animali selvatici vengono importate clandestinamente in Europa attraverso uno degli aeroporti piu' trafficati del continente, il Charles De Gaulle di Parigi.

La cifra si basa su una stima fatta da un gruppo di ricercatori provenienti da Francia, Cambogia e Regno Unito in seguito ai sequestri effettuati per 17 giorni presso l'aeroporto francese.

I risultati di quello che il team di scienziati definisce il ''primo studio sistematico delle dimensioni e della natura di questo commercio internazionale'', sono apparsi sulla rivista Conservation Letters. I ricercatori si sono detti sorpresi dall'entita' dei sequestri, che secondo loro da' le dimensioni di un commercio illecito che potrebbe rappresentare un rischio per la salute umana e animale o di aumentare la domanda di carni di specie minacciate.

''Stimiamo - sostengono - che ogni settimana passino circa cinque tonnellate di carne di animali selvatici di contrabbando nel bagaglio personale attraverso l'aeroporto Parigi Roissy-Charles de Gaulle, per un totale di 273 l'anno''. Durante i 17 giorni dello studio, sono stati perquisiti 134 passeggeri provenienti su 29 voli da 14 Paesi africani. Nove persone sono state trovate in possesso di carne di animali selvatici, per una massa complessiva di 188 kg. Nascoste nei bagagli sono stati trovate carni di 11 specie di animali, tra cui due tipi di primati, due tipi di coccodrilli e tre specie di roditori. E quattro erano specie protette.

''Si tratta di un commercio molto lucroso'', ha detto alla BBC Marcus Rowcliffe dalla Societa' Zoologica di Londra (ZSL), co-autore dello studio, spiegando che quattro chilogrammi di carne di scimmia puo' arrivare a costare 100 euro in Europa contro i 4 euro in Camerun. ''Le multe per l'importazione di carne di animali selvatici sono basse e raramente vengono comminate, mentre i ricavi per questo di commercio sono potenzialmente molto alti''. Per questo il gruppo di ricercatori, che condurra' presto nuove ricerche su scala maggiore, ha suggerito l'inasprimento delle sanzioni per l'importazione illegale di questo tipo di carni e la realizzazione di campagne informative.(ANSA).

wwww.ansa.it

Iran: USA, Israele e il nodo scorsoio

Sanzioni, blocco navale, embargo, distruzione degli impianti nucleari - Il prezzo caro è per l'Europa

Tito Pulsinelli


L’effetto ipnotico indotto dal Mondiale sudafricano di calcio agisce come fattore di distrazione di massa e il Pentagono sta utilizzandolo contro l’Iran; così come durante l’Olimpiade di Pechino mossero infruttuosamente i valvassini della Georgia contro la Russia. Ora completano il dispiegamento bellico aereo-navale nel golfo Persico e nel Mar Caspio, per stringere il nodo scorsoio attorno all'Iran.

Gli Stati Uniti ed Israele non erano affatto contenti delle sanzioni approvate nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, in versione molto attenuata per evitare che la Russia e la Cina si defilassero. Erano troppo light, inadatte per ottenere risultati immediati.

A distanza di una sola settimana, infatti, Stati Uniti ed Europa si sono affrettati a varare un pacchetto aggiuntivo di sanzioni e divieti contro Teheran che riguardano non solo le forniture militari, ma pure i prodotti farmaceutici, chimica, banche, veicoli di trasporto, beni di consumo. Prendono di mira anche i prodotti energetici come petrolio, gas liquido e derivati, colpendo gli interessi di molte piccole e medie aziende europee che forniscono strumentazione per raffinare il petrolio in Iran. Troppe cose che poco hanno a che vedere con gli armamenti ed il nucleare.

Gli Stati Uniti hanno poco da perdere, visto che da 40 anni non fanno affari con l’Iran, ma per gli europei non è così, e pagheranno un prezzo elevato. Ammonta a 30 miliardi di dollari l’interscambio con l’Iran, e la Francia, Germania e Italia sono soci commerciali di spicco. Inoltre, gli idrocarburi rapresentano il 90% delle esportazioni verso l’Europa, e sicuramente il succoso export europeo svanirà nel nulla. E’ impensabile che gli iraniani si lascino metter sotto embargo economico senza applicare contromisure della stessa indole.

I divieti alle piccole imprese fornitrici di parti tecnologiche per le raffinerie e tuberie difficilmente riusciranno a privare l’Iran della benzina, che continuerà ad affluire dall’India, con cui è in piedi il progetto di un gasdotto e contratti per forniture ventennali. Tra un mese gli europei cominceranno a chiudere anche i porti, aeroporti e banche. Molti pensano che la Cina approfitterà -senza colpo ferire- della ghiotta occasione per rimpiazzare la concorrenza “occidentale”.

La dislocazione dei mezzi aereo-navali sul teatro d’operazione iraniano si è accelerata, in quella che si preannuncia come una missione di lunga durata per isolarne ermeticamente le coste ed i porti. Con un obiettivo: mettere in ginocchio l’avversario con un mega-embargo economico. Questa versione modernizzata della coloniale “politica delle cannoniere” è abbinata anche alla necessità di mantenere aperti e transitabili lo stretto di Ormuz e l’area del golfo Persico. Garantire il vitale transito delle petroliere dirette nei porti del sud degli Stati Uniti. Più del 70% del petrolio passa da lì.

Le portaerei, i sommergibili e gli aerei devono neutralizzare la prevedibile risposta simmetrica di Teheran nell’area marittima, proteggere Israele ed Arabia saudita e rendere possibile il bombardamento delle istallazioni nucleari, molto gettonato da Tel Aviv. Questo sarebbe uno schiaffo agli ayatollah che -in combinazione con la guerra economica- ritengono che provocherà un corto circuito capace di metterli in ginocchio. E’ una costosa e micidiale azione disciplinaria per mettere in riga una scomoda potenza regionale emergente, per nulla funzionale e compatibile con gli USA. E che l’Europa si lascia imporre come nemico, pur essendo un socio commerciale di primo piano, e una fonte energetica alternativa a quella russa.

Come sempre, gli “occidentali” sembrano sottovalutare un avversario che dispone di una forza armata di un milione di uomini, oltre ai Guardiani della Rivoluzione. Collaudata in una guerra decennale vittoriosa contro un nemico armato con la migliore tecnologia bellica fornita da Washington e vari Paesi europei. Il loro pupillo si chiamava Saddam Hussein. Non viene valutato il fattore Turchia dopo il suo recente viraggio verso Teheran ed il ruolo oiù autonomo sulla scena regionale. Com'era prevedibile, con un automatismo simultaneo, è stato riattivato il separatismo kurdo con azioni inclinate verso il terrorismo. C'è da pensare che nella parte meridionale iraqena gli sciiti renderanno incandescente la situazione.

Il falò che sta per accendersi non sarà circoscritto alle frontiere iraniane, può invischiare militarmente l'intera regione, e il suo riverbero economico negativo -a parte le fabbriche d'armi- si sentirà su scala globale, soprattutto in Europa.

fonte: http://selvasorg.blogspot.com/
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martedì 29 giugno 2010

Carbon Tax: Europa profondamente divisa sulla questione


Del tema della carbon tax ovvero sulla possibilità di imporre una tassa sulla CO2 abbiamo più volte accennato. Fra le novità a proposito è interessante considerare la nuova proposta dell’UE di imporre una tariffa comune minima per ogni tonnellata di CO2 prodotta in Europa.

Tale impegno è stato inserito in una comunicazione sulla revisione del sistema di tassazione dell’energia dal nuovo commissario alla tassazione Algirdas Semeta. La proposta di Semeta contiene la possibilità di introdurre una tassa pari a 20 euro su ogni tonnellata di emissioni di CO2. L’idea, come’era lecito attendersi, ha provocato diverse reazioni da parte degli Stati membri. A capeggiare il fronte del no la Gran Bretagna l’Irlanda, la Polonia e la Germania per ragioni diverse.

L’Irlanda, nello specifico, sarebbe d’accordo a far ricorso ad una tassa sulla CO2 applicata ai combustibili soltanto a livello locale e non europeo, mentre Germania e Polonia, Paesi produttori di carbone, si dichiarano in forte disaccordo alla proposta in quanto risulterebbero fra i più penalizzati dall’introduzione della carbon tax. In accordo alla questione è invece la Francia che già in passato ha tentato invano di legiferare a livello nazionale sull’introduzione di una simile tassa.


A pesare sulla presa di posizione dello Stato transalpino gioca un ruolo fondamentale il proprio mix energetico, composto prevalentemente dall’energia nucleare che, nonostante sia “portatrice” di numerosi problemi ambientali e di sicurezza, non ha quello delle emissioni di CO2.

L’Italia? Come suo solito defilata agli angoli in attesa di cavalcare la decisione che al momento opportuno si dimostrerà essere la meno peggio, in perfetta sintonia con la propria politica energetica tutta da interpretare.

Via | Lanuovaecologia.it
Foto | Flickr

link : http://www.ecoblog.it

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Una questione personale


di Pietro Orsatti

Una questione personale. Si, ormai fare informazione in questo Paese sta diventando una questione personale. Fare inchieste, raccontare la realtà, descrivere luoghi e volti e bisogni. Cercare di dare parola a chi parola non ha. Una questione personale, alla fine si riduce tutto a questo.

È diventata una questione personale cercare di capire. Capire per esempio come sia possibile che in una città devastata da incuria e disagio sociale come Roma si possano spendere milioni e milioni di euro per fare un circuito di formula uno, spianando parchi e paesaggi urbani e uno dei pochi impianti sportivi esistenti nella Capitale, quello delle Tre Fontane. Dove c’era la pista d’atletica e i campi di rugby e hockey si faranno i box. Dove correranno i bolidi miliardari del circo automobilistico le statue degli eroi sportivi del fascismo continuano pacificate a essere cesso per piccioni.

Intanto qualche decina di profughi afghani candidati all’asilo politico dormono in tenda a meno di due chilometri di distanza, all’Air terminal dei mondiali ’90 che non è in funzione da più di un decennio. Anche questa diventa una questione personale, ma molto personale quando si apprende che un cittadino “clandestino”, arrestato a quanto sembra per una rissa ad Agrigento, si è ucciso impiccandosi in una cella. Se non è personale questo. Questo è il risultato, cercato e perseguito, della politica della non accoglienza.

È una questione personale aspettare davanti all’aula del tribunale di Palermo, da giorni, che termini la camera di consiglio per il processo Dell’Utri. È davvero solo una questione personale sapere se davvero il principale collaboratore dell’attuale presidente del Consiglio sia stato uomo “di cerniera” fra la mafia siciliana e l’imprenditoria del Nord? Sarà anche personale, ma credo che lo sia per gran parte degli italiani saperlo.

Ed è una questione davvero personale pretendere che la maggioranza e il governo spieghino agli italiani la vera ragione per la quale è stato nominato un ministro a un ministero che non c’è. E come sia stato possibile che a sedere su questa poltrona sia stato chiamato un imputato di “peso” nel processo stralcio per la scalata Banca popolare italiana (Bpi) ad Antonveneta. Che abbia rinunciato al legittimo impedimento è superfluo. Era ormai evidente che il neo ministro Brancher se non avesse fatto questo risibile atto di buon senso avrebbe avuto non piccole difficoltà a uscire di casa senza essere inseguito da folle di cittadini armati di gavettoni. Ed è una questione personale per quelle migliaia di cittadini leghisti e federalisti capire per quale ragione uno dei principali sponsor di questa misera operazione di autoconservazione del micro ceto politico/economico padano sia stato il super ministro alla facilitazione Calderoli. Chissà se l’inventore del porcellum si è reso conto che è un rischio non da poco aver “inventato” un popolo padano sempre più radicale e incazzato e poi mettersi a fare giochetti di bassa sopravvivenza politica.

E per me diventa una questione profondamente personale assistere a nove minuti di servizi sulla crisi del settore nautico di lusso sul tg1 di prima serata mentre non si dedica neanche una parola allo sciopero della fame dei lavoratori, truffati da una speculazione finanziaria talmente opaca da aver costretto la magistratura ad aprire un fascicolo, dell’Agile/Eutelia.

E ancora, giovedì prossimo, sarà una questione personale manifestare contro la legge bavaglio. Per me e per miglia di colleghi, amici, cittadini. Una questione talmente personale da diventare politica.

fonte: www.orsatti.info

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Con i se non si sfama il mondo


“Se scegliessimo di intraprendere un cammino di riforme piu’ ambizioso nel medio termine, potremmo ridurre sensibilmente gli squilibri globali”, affermano i leader nella dichiarazione finale del Summit G20. “Troppi condizionali – dichiara Luca De Fraia, segretario generale di Actionaid -. La poverta’ e’ un imperativo presente. Sono piu’ di un milione le persone che muoiono di fame nel mondo, persone che attendono aiuti concreti, non parole”. Cala il sipario sul G20 canadese senza che alcuna soluzione concreta a sostegno della fragile situazione economica mondiale sia stata intrapresa. L’unica proposta reale in gioco, sostenuta dai governi di Francia e Germania, era l’istituzione della Financial transaction act (Ftt), un’imposta di entita’ irrisoria che avrebbe potuto contribuire a coprire i costi generati dalla crisi e rappresentare un freno alle attivita’ speculative senza colpire l’economia reale. Tuttavia, a Toronto nulla di tutto cio’ e’ divenuto realta’.
“Un passo indietro rispetto alle promesse fatte nel 2005 – afferma De Fraia -. Invece di ragionare su come e quando mettere in campo concretamente le risorse che, da anni, devono ancora essere impregnate, i leader hanno fatto una nuova, debole, promessa: sette miliardi di dollari per la salute materna e infantile (Muskoka initiative on Maternal, newborn and child health)”.
‘Se i grandi del pianeta vogliono effettivamente garantire “una crescita globale vigorosa, sostenibile ed equilibrata’ come dichiarano nella relazione conclusiva del G20, impegnino delle risorse concrete – conclude De Fraia -. La Banca Mondiale ha affermato che basta un taglio dello 0,50 per cento nella crescita dei paesi in via di sviluppo per aumentare di 80 milioni il numero di persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno. Le parole non sfamano milioni di pance vuote, i tagli nemmeno”

fonte: http://www.gliitaliani.it/
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ILLUMINAZIONE....Osho

L’illuminazione è la semplice realizzazione che tutto è come dovrebbe essere.

Questa è la definizione di illuminazione: tutto è come dovrebbe essere, tutto è perfetto così com’è. Hai questa sensazione… e di colpo sei a casa. Non ti manca nulla; sei una parte, una parte organica del Tutto così bello e straordinario. Ti rilassi in esso, ti arrendi a esso. Non esisti separatamente – tutte le separazioni sono scomparse.

Nasce una grande gioia, perché quando l’ego scompare non ci sono più preoccupazioni, quando l’ego scompare non c’è angoscia, quando l’ego scompare non c’è più la possibilità della morte. Questa è l’illuminazione, la comprensione che tutto è buono, tutto è bello – ed è bello esattamente com’è. Ogni cosa è in una straordinaria armonia, in accordo.

Osho

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Vaccini e la suina: business miliardario


Vaccini e la suina: business miliardario

by Sepp Hasslberger

Sembra ormai lontano, il tempo della campagna isterica contro l'influenza suina e l'H1N1 che ha portato scompiglio nelle nostre case e miliardi nelle casse di Big Pharma. Però, se vogliamo armarci per meglio difenderci dalla prossima bufala, che sicuramente arriverà, bisogna rivisitare le passate vicissitudini e trarne le dovute deduzioni.

"Alla luce dei dati forniti dall’O.M.S. è chiaro che i casi di influenza suina non sono sufficienti a definire il contagio come pandemia," disse l'On. Domenico Scilipoti in un comunicato nel settembre del 2009. L'Onorevole poi chiese al Ministro della Sanità "se non sarebbe stato meglio utilizzare dei rimedi più naturali, stimolando così in modo non invasivo le difese immunitarie delle persone, invece di effettuare una campagna di vaccinazione tanto capillare." Ci ricordò ancora che "il vaccino utilizzato per la presunta influenza suina "epidemica" del 1976 ha causato la morte di 2000 persone ed in seguito è stato ritirato dal commercio, dopo aver ampiamente arricchito le case farmaceutiche."

Sembra che non abbiamo imparato nulla da ciò che è successo tra il 1976 e il 2009. Le autorità sanitarie di tutto il mondo sono ancora una volta cadute nella trappola tesa da chi voleva guadagnare miliardi sulla nostra pelle. Il business cominciò con la vendita di un farmaco largamente inefficace, il famigerato Tamiflu (oseltamivir), del quale i governi, quello italiano incluso, comprarono milioni di dosi. Le vendite dei farmaci antivirali per influenza sono quintuplicate rispetto all'anno precedente: hanno raggiunto un totale di 4,2 miliardi di dollari, 3,1 miliardi dei quali per il Tamiflu svizzero Roche.

Poi fu la volta del vaccino, preparato in fretta e furia e venduto ai governi come unico mezzo per evitare la catastrofe. Non era possibile sperimentarlo per accertarne né l'efficacia né l'innocuità, ma questo è un piccolo dettaglio del quale non si parla nelle comunicazioni ufficiali. Tanto, era stato proclamato il massimo livello di allerta e poi ... i vaccini erano raccomandati dall'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Salute. Le vendite di vaccini dovute alla "pandemia" H1N1 sono state stimate in circa 12 miliardi di dollari.

C'era solo un problema. La pandemia non ci fu e il pubblico non si fidò delle raccomandazioni a vaccinarsi tutti. Così, centinaia di milioni di dosi del vaccino H1N1 non sono stati usati e giacciono tuttora nelle celle frigorifere della Croce Rossa, aspettando la nuova stagione influenzale quest'autunno, oppure la richiesta di un paese che ne abbia bisogno - chissà per quale ragione. Questo però fa poca differenza per le case farmaceutiche. Ormai loro hanno venduto e incassato.

Corruzione all'OMS?

Nell’ottobre del 2009, il professore olandese Albert Osterhaus, uno dei massimi esperti dell'OMS sul tema influenza, fu accusato di aver avuto contatti a livello economico con delle case farmaceutiche, case che avevano tutto l'interesse che venisse dichiarato uno stato di una pandemia per poi vendere vaccini ai vari governi. Osterhaus, chiamato anche il "Dr. Flu" (Dottor Influenza) era già nell’occhio del ciclone per altre epidemie o quasi, la SARS e l'influenza dell’aviaria. In ogni caso ha spinto un intervento vaccinale e lo stoccaggio dei farmaci antivirali, a tutto vantaggio delle case farmaceutiche amiche.

Il caso del Dottor Influenza si poteva ancora contenere asserendo che "tutti i massimi esperti lavorano con le case farmaceutiche" e "non c'è nessun conflitto d'interessi", come se gli esperti farmaceutici fossero in qualche modo al di sopra dei comuni mortali e non subissero nessuna pressione dovuta agli onorari ricevuti. Nell'aprile del 2009, Osterhaus è stato uno degli esperti che scoprirono un caso di influenza a La Gloria, piccolo villaggio messicano nello stato del Vera Cruz.

Secondo l'autore William Engdahl, "con una fretta fuoriluogo, l'apparato propagandista dell'OMS" entrò in azione con il suo Direttore Generale, Dottor Margaret Chan, facendo dichiarazioni sull'eventuale minaccia di una pandemia a livello mondiale. Chan evocò "l'urgenza di salute pubblica sul livello mondiale", sebbene i sintomi non furono gravi e i casi di malattia erano situati in un contesto di condizioni d'igiene disastrose a causa della concentrazione, nella zona, di mega allevamenti di suini. Così "la suina" ebbe il suo inizio.

Engdahl continua il sui articolo, illuminando alcuni retroscena:

L'11 giugno 2009, Margaret Chan annunciava che la propagazione del virus dell'influenza H1N1 aveva raggiunto il livello 6 dell' “urgenza pandemica”. Curiosamente, in occasione di quest'annuncio precisava che “secondo le informazioni disponibili fino ad ora, una maggioranza schiacciante di pazienti sentono dei sintomi benigni; il loro ristabilimento è veloce e completo, la maggior parte delle volte ricorrendo a un trattamento medico”. Prima di aggiungere: “A livello mondiale, il numero di decessi è poco importante, non ci aspettiamo di vedere una crescita improvvisa e spettacolare del numero di infezioni gravi o mortali”.

Si scopriva più tardi che Chan aveva agito in seguito ad alcuni dibattiti febbrili all'OMS, seguendo i consigli del Consultivo strategico del gruppo di esperti (SAGE, Strategic Advisory Group of Experts). Uno dei membri del SAGE all'epoca, e ancora oggi, è il nostro “Signor Influenza”, il dottor Albert Osterhaus.

Osterhaus non occupava solo una posizione strategica per raccomandare all'OMS di dichiarare l' “urgenza pandemica” e incitare al panico, ma era anche il presidente di un'organizzazione in prima linea sull'argomento, il Gruppo di lavoro scientifico (ESWI, European Scientific Working group on Influenza), che si definisce come un “gruppo multidisciplinare di leaders d'opinione sull'influenza, il cui scopo è lottare contro le ripercussioni di un'epidemia o di una pandemia influenzale”. Come spiegano i suoi stessi membri, l'ESWI guidato da Osterhaus è il perno “tra l'OMS a Ginevra, l'Istituto Robert Koch a Berlino e l'Università del Connecticut negli Stati Uniti”.

La cosa più significativa riguardo l'ESWI è che il suo lavoro è completamente finanziato dagli stessi laboratori farmaceutici che guadagnano miliardi grazie all'urgenza pandemica, mentre gli annunci fatti dall'OMS obbligano i governi di tutto il mondo a comprare e immagazzinare vaccini. L'ESWI riceve finanziamenti dai fabbricanti e dai distributori di vaccini contro l'H1N1, come Baxter Vaccines, MedImmune, GlaxoSmithKline, Sanofi Pasteur e altri, tra cui Novartis, che produce il vaccino e il distributore del Tamiflu, Hofmann-La Roche.

Nel Gennaio 2010 l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa iniziò una indagine per accertare perché l'OMS aveva dichiarato una pandemia a livello mondiale sulla base di pochi casi di un'influenza relativamente benigna. Il Dottor Wodarg, parlamentario e capo della Commissione Sanità dell'assemblea, aveva fatto delle domande importanti:

- perché in giugno del 2010 è stata modificata la definizione di "pandemia" usata dall'OMS? - perché degli additivi nel vaccino contro la pandemia sono stati brevettati? - i funzionari ricevettero "incentivi" per la loro collaborazione? - i dati sul numero dei casi di malattia furono manipolati?

Purtroppo il Dottor Wodarg perse le elezioni e dovuto alla sua assenza, l'iniziale entusiasmo per questa inchiesta venne a mancare e l'affare si concluse senza un esito decisivo.

Ultimo atto (per adesso) della tragicommedia suina: Il British Medical Journal, in un recente articolo, accusa l'OMS. Secondo il Journal, 'organizzazione ha saputo dei conflitti d'interesse dei suoi esperti ma non li ha dichiarati al pubblico. Anzi - ha tenuto e tuttora tiene segreta la composizione del suo task force di esperti sulle pandemie.

Vai a fidarti!

fonte: www.laleva.org

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lunedì 28 giugno 2010

E adesso arrestateci tutti


di Sabrina Provenzani

Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, dichiara che si farà arrestare piuttosto che sottostare ai vincoli alla libertà di stampa e di indagine previsti dal ddl intercettazioni, già licenziato al Senato e in attesa del passaggio alla Camera.

Pare che si farà arrestare anche il direttore di SkyTg24 Emilio Carelli, dando mandato di non arrendersi ai suoi giornalisti. E quello de La Repubblica Ezio Mauro, con il gruppo Espresso. L’intera redazione del Fatto quotidiano. Quella di Annozero, sempre che sopravviva all’ennesima purga berlusconiana. Quella del Corsera. L’Unità tutta. La Fnsi, cioè il sindacato unitario dei giornalisti italiani. La stragrande maggioranza degli intellettuali. Degli scrittori. Dei registi. La crema degli artisti. Molti scienziati. Un mucchio di mezzobusti televisivi. Parecchi politici. Parecchi editori, perfino. Quelli che non si arrendono alle mafie. Centinaia di migliaia di persone comuni, che con la bocca bendata e le orecchie tappate proprio non ci vogliono stare. Patrizia Aldovrandi. La Federazione della Sinistra. Sinistra Ecologia e Libertà. Il PD. L’Idv. L’Arci. La Cgil. Un bel pezzo della destra, qualsiasi cosa sia. Un’ondata di studenti universitari. Il Popolo Viola. L’armata pacifica delle chiese evangeliche. Il Vaticano forse no, ma trova che la legge non sia per niente conforme alla dottrina sociale della Chiesa. E tanti, tanti altri.

Una folta rappresentanza di giornalisti stranieri, che proprio non si capacitano che la vita quotidiana di questo paese non abbia ancora vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura mai scritta.

Potrebbe essere l’anticipo di una gigantesca retata, la manifestazione contro la legge-bavaglio organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, giovedì 1 luglio a piazza Navona a Roma, dalle 17 alle 22. Con succursali a Milano, Torino, Padova, Bari, Palermo, Parma, ma anche in provincia di Foggia e di Ravenna. E sit-in a Londra e Parigi.

Se la legge passa, in carcere ci finirà il meglio del Paese. Fuori, a festeggiare, resteranno mafiosi, inCriccati, funzionari pubblici corrotti, imprenditori rapaci, politici conniventi e tutti quelli che non vedevano, non sentivano e non parlavano.

Gli italiani vi aspettano sotto il palco. A proposito: quando saremo al gabbio portateci notizie, non arance.

fonte: http://www.gliitaliani.it/

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La fine della schiavitù

Questa maglietta dice: "Non ho bisogno del sesso! Il governo (il sistema) mi fotte tutti i giorni!"
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Matrix è un Sistema, Neo. E quel Sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami.... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel Sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal Sistema, che combatterebbero per difenderlo.
Morpheus (dal film "Matrix", 1999)


Forse non ci siamo capiti. Anzi... sicuramente non ci siamo capiti.
In questo momento non state leggendo VOI. Non siete voi ad andare al supermercato, non siete a voi a desiderare alcuni cibi piuttosto che altri, non siete voi a innamorarvi, non siete voi a scegliere quale libro leggere, non siete voi a parlare con i vostri amici, non siete voi a parlare ai vostri figli o ai vostri genitori, non siete voi a fare discorsi sulla spiritualità, sull’anima, su Dio, non siete voi ad avere idee su come siete e come dovreste essere, non siete voi a fare un lavoro su voi stessi.

Ciò che vi portate dentro – quelle due entità che qualcuno racchiude nel termine personalità oppure ego – prendono le decisioni al posto vostro.
LA VOCE NELLA TESTA, qualunque cosa dica, non siete VOI a dirla.
Se non toccate con mano la vera origine e la gravità del problema, non avete alcuna speranza di liberarvi.
Non potete liberarvi da un sistema economico costruito per tenervi nella povertà, non potete liberarvi dal sistema politico, né da quello religioso, perché questi sistemi agiscono nel vostro subconscio in maniera subliminale, nonostante voi siate ricchi, apolitici oppure crediate di non essere credenti.
I vostri infantili modi di ribellarvi al Sistema sono creati e consentiti dal Sistema.

Il Sistema prolifera e ha successo perché trova terreno fertile al vostro interno, nelle due entità che vi abitano e fanno di voi dei burattini. Le idee propinate dal Sistema in fatto di educazione, medicina, politica, denaro... si agganciano vibratoriamente al corpo emotivo e a quello mentale. Fino a quando non siete divenuti qualcosa di diverso e superiore rispetto a queste due entità, non potete per definizione essere liberi dal Sistema, anche se andate a vivere su un’isola deserta e vi mantenete con i soldi di papà.

Il Sistema non influenza la vostra mente. Il Sistema è la vostra mente. Politica, medicina, educazione, denaro... sono solo proiezioni olografiche esterne dei due demoni che vi portate all’interno. Il Sistema sociale si fonda su bramosia e paura, che sono le sostanze di cui è costituita la mente egoica. Se non vincete all’interno non potete vincere all’esterno. Se provate a vincere all’esterno, nel momento stesso in cui ci provate, entrate automaticamente in risonanza con le frequenze di Matrix e lavorate per il suo sostentamento. Venite risucchiati da Matrix. Nessun pensiero e nessuna azione possono essere pensieri e azioni di autentica ribellione. Non si può liberare la mente, ma ci si può liberare dalla mente. Quando si è finalmente liberi dalla mente allora ogni pensiero e ogni azione sono espressione della vostra liberazione e aiutano la liberazione degli altri... anche se fate gli edicolanti.

Ricordatevi: solo uno schiavo lotta per liberarsi da un padrone!
E nel momento in cui lottate ribadite ogni giorno a voi stessi che voi siete gli schiavi e qualcun altro è il padrone. Vi fate un lavaggio del cervello autoindotto. La lotta di classe condotta all’esterno porta sempre e comunque nuova energia al Sistema, perché riafferma il suo potere. I numeri mi danno ragione: dal tempo degli egizi a oggi, passando attraverso il ’68, il numero degli schiavi è sempre andato aumentando, non diminuendo. Le nuove piantagioni di cotone sono gli uffici pieni di computer con esseri umani a fungere da prolungamenti organici delle macchine. Infatti Matrix è un Sistema perfetto e coloro che lo hanno inventato sono geniali, molto più geniali dei “geni” partoriti dalle nostre università.



Anche quando entrate in un cammino di risveglio e rivolgete la vostra attenzione ai demoni che vi portate dentro, non dovete mai farlo con un spirito di lotta o ribellione, perché anche in questo caso essi si rafforzerebbero e si rafforzerebbe il Sistema. Il TESTIMONE non lotta, ma vince osservando con ATTENZIONE VIGILE il lavoro delle due entità ospiti. I pensieri del corpo mentale possono essere spazzati via grazie alla Presenza, senza farsi troppi scrupoli, ma le emozioni vanno vissute pienamente, fino in fondo – sempre in uno stato di Presenza – fino a quando non passano automaticamente nel Cuore. E se la Presenza è salda prima o poi compiono questo passaggio.

[Detto per inciso: All’inizio gli stati di Presenza oltre la mente vanno e vengono. Mentre discutete con qualcuno, un attimo prima siete pienamente presenti, tanto che l’altro sembra parlare al vostro interno, un attimo dopo siete assenti, e i vostri occhi tornano a essere vuoti. Talvolta si può restare nella Presenza per ore o giorni, talvolta per pochi minuti. Questi continui passaggi solitamente causano periodi di smarrimento e poca affidabilità nei comportamenti. Non fate in tempo ad abituarvi a ciò che si prova stando di là, che già vi ritrovate di qua, il che vi rende un po' spaesati.
Con il tempo siete quasi sempre presenti tranne quando scivolate nell’identificazione con qualche emozione negativa. Poi quello stato diviene via via più costante...
Spesso la prima esperienza di vera Presenza – facilitata in genere da stati di acuta sofferenza – si prolunga per qualche giorno, il che trae in inganno, perché credete di averla acquisita una volta per tutte in una botta sola. Ci sono cascato anch'io. Ma in seguito – con grande delusione – diminuisce e scompare, per riapparire poi a tratti come sopra descritto. Si tenga presente che stiamo in ogni caso parlando di esperienze soggettive che possono manifestarsi in maniera anche molto diversa.]

Ciò che dovete produrre è una Volontà extra-ordinaria (il super-sforzo di cui parlava Gurdjieff) per restare vigili più che potete, ma non una lotta contro qualcuno o qualcosa. Gesù diceva: “Vegliate! Perché non sapete né il giorno né l’ora.”
Allora le vostre parole e le vostre azioni proverranno direttamente dall’Essere e non più dalla personalità governata dal Sistema. Come ho già detto nell’ultimo post, la PRESENZA CONSAPEVOLE nel qui-e-ora vi sgancia dalla frequenza vibratoria emessa dal corpo emotivo e da quello mentale... e quindi dal Sistema. Interrompete il collegamento con il segnale emesso del Sistema.

Il TESTIMONE, lo stato di pura Presenza, è letteralmente fatto di Volontà, per cui i due fenomeni – Presenza e Volontà – rappresentano due facce della stessa medaglia. La personalità non può produrre vera Volontà, bensì solo desiderio, ed è questo che spinge e sostiene le azioni dell’uomo comune.

Il rapporto fra VOI e le entità ospiti può anche essere definito come un INCANTAMENTO. Rimanete letteralmente incantati dall’attività della mente, come un serpente al suono del flauto, vi perdete dentro di essa, scivolate nel sogno mentale inebetiti dallo scorrere incessante di quei pensieri non vostri sullo schermo della coscienza, come i titoli di coda di un film che non giungono mai alla fine.

fonte: http://www.salvatorebrizzi.com/

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Londra: Attacco Alieno possibile in Qualsiasi Momento


Gli extraterrestri possono attaccare la Terra in qualsiasi momento. L'allarme e' stato lanciato ai quattro venti non da un qualsiasi ufologo dilettante, bensi' dall'ex direttore della sezione A2 del dipartimento della sicurezza aerea del ministero della Difesa britannico Nick Pope.

Secondo Pope esiste una moltitudini di evidenti testimonianze a proposito dell'imminente invasione del nostro pianeta da parte degli extraterrestri che pero' vengono appositamente ignorate. "Il fatto che tali dati vengano appositamente ignorati potra' avere conseguenze catastrofiche per l'umanita'", sostiene Nick Pope, il quale si lamenta altresi' del fatto che l'attivita' del dipartimento da lui in passato guidato e' attualmente ridotta al minimo, ragione per la quale la Gran Bretagna si trova al momento completamente indifesa nei confronti degli extraterrestri.

"Sono assolutamente sicuro del fatto che se voi stessi invierete agli alti funzionari del ministero una lettera nella quale raccontate di essere entrati in contatto personale con gli alieni, riceverete in risposta la formale risposta standard che vi prega di non preoccuparvi a proposito", ha dichiarato Nick Pope.

E va detto che tali affermazioni, rilasciate non da un pazzo fanatico di "science fiction", bensi' da un professionista cosi' esperto ed altamente qualificato, hanno indotto molti a rifletterci sopra. Quando Pope assunse l'incarico di direttore del dipartimento era assai scettico a proposito degli UFO e degli extraterresti, ma una volta studiati i materiali raccolti a proposito dai vari collaboratori del ministero, cambio' radicalmente il proprio punto di vista.

Pope sostiene che, nonostante il fatto attualmente non esistano testimonianze o prove concrete a proposito delle cattive intenzioni da parte degli extraterrestri, questa sia un'ipotesi che non vada assolutamente esclusa, per cui ritiene che sia indispensabile essere pronti ad ogni eventualita'.

fonte: http://www.catastrofe.it

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Inquinamento nucleare nel Punjab


E il governo indiano indaga sui bilanci di un centro per bambini disabili

LIVORNO. Dopo che nello Stato indiano del Punjab sono state riscontrate elevate concentrazioni di uranio nell'acqua potabile, il dipartimento statale per la salute ha avviato un'indagine nel centro dove si trovano i bambini più colpiti.

Secondo quanto scrive il Times of India «Questo avviene dopo giorni che il Micro Trace Mineral Lab Tedesco ha scoperto la presenza anormalmente elevata de'elemento radioattivo in campioni di capelli del 80% dei 149 bambini disabili neurologici del Baba Farid Centre» a Faridkot, nella regione di Malwa.

Il team del governo indiano sta ancora raccogliendo nell'area campioni di acqua, suolo, vegetazione e capelli dei pazienti per verificare l'autenticità del rapporto del laboratorio tedesco, ma la principale attività del dipartimento, invece di capire l'origine delle cause dell'inquinamento delle acque e di cosa abbia intossicato i bambini, sembra quella di indagare sull'organizzazione che si prende cura dei piccoli disabili. I funzionari governativi hanno ordinato al centro di presentare entro una settimana tutti i dettagli delle sue entrate economiche, le spese, le autorizzazioni ricevute per le attività svolte dall'istituto, i nomi dei bambini curati, i nomi e i dettagli personali dei medici che ci lavorano e le prove che i ragazzi sono stati colpiti dagli effetti dell'uranio.

Il responsabile del Baba Farid Centre, Pritpal Singh, ha detto al Times of India: «Dio solo sa come la conoscenza delle nostre entrate servirà in un modo qualsiasi a questo scopo».

L'atteggiamento delle autorità del Punjab e del governo di New Delhi è seguito con preoccupazione anche da Carin Smit, un tossicologo sudafricano che aveva rivelato l'intossicazione dei bambini già un anno fa: «Invece di cercare di andare in profondità al problema, il team è impegnato in una ricerca inutile».

L'epidemiologo indiano Manjit Krishan Bhalla, che dirige la squadra che indaga sul Baba Farid Centre, ha detto che sta eseguendo gli ordini delle autorità superiori. The Times of India riferisce, tra l'allibito e lo scandalizzato, che «Alla domanda se le loro richieste in materia di finanziamento del centro fossero in qualche modo legate alla presenza di uranio nei capelli dei bambini, ha risposto che, per quanto ne sapeva l'uranio non poteva avere effetti negativi sulla salute umana». E il capo del team governativo ha poi concluso: «Dopo aver verificato l'autenticità del centro, faremo ulteriori accertamenti».

Vuoi vedere che la colpa dell'inquinamento radioattivo delle falde idriche del Punjab è colpa dei bambini disabili intossicati e di chi li cura? A dire il vero il rapporto del Micro Trace Mineral Lab aveva rilevato anche la presenza di pericolosi metalli pesanti nelle falde idriche.

Secondo il Times of India «La presenza di elementi radioattivi ha rafforzato i dubbi che l'uranio impoverito usato da carri armati americani in Iraq e Afghanistan abbia viaggiato attraverso l 'aria , raggiungendo non solo il Punjab ma anche Delhi». Il giornale indiano aveva segnalato per primo la presenza di tracce di uranio nei capelli dei bambini sottoposti a trattamento al Baba Farid Center per bambini speciali.

Carin Smit spiega: «I risultati dei capelli sono un po' sorprendenti. Ci aspettavamo una esposizione all'arsenico. invece, oltre l'80% degli adulti e dei bambini, molti dei quali sono affetti da paralisi cerebrale e ritardo mentale, hanno mostrato livelli patologici per l'uranio

Biotestamento: in Germania legale lo stop all'alimentazione


In Germania è legale, dallo scorso 25 giugno, interrompere i trattamenti che mantengono in vita artificialmente un malato contro la sua volontà.

La giustizia tedesca ha fatto chiarezza, così, una volta per tutte, sul controverso tema dell'accanimento terapeutico, che nel Paese era finora soggetto a interpretazioni diverse, con una conseguente forte confusione giuridica. Il caso in questione riguardava una donna di 71 anni, Erika Kuellmer, che era entrata in stato vegetativo nell'ottobre del 2002, dopo un'emorragia cerebrale. Da allora, la donna veniva alimentata attraverso un tubo, anche se - quando era ancora lucida - aveva espressamente detto che non desiderava essere mantenuta in vita qualora fosse entrata in coma. Proprio sulla base di questa richiesta, la figlia si era rivolta a un avvocato che le aveva consigliato di staccare il tubo dell'alimentazione che manteneva in vita la madre. Sentito il parere dell'avvocato e d'accordo con il resto della famiglia, la figlia aveva tentato di tagliare il tubo ma il personale della clinica era intervenuto e l'anziana signora era sopravvissuta altre due settimane prima di morire per cause naturali. Nonostante questo, l'avvocato, Wolfgang Putz, specializzato in medicina legale, era stato condannato a nove mesi di reclusione con la condizionale. La decisione della Corte federale di giustizia tedesca proscioglie il legale e fa piena chiarezza su un tema finora nebuloso. "Staccare un ventilatore e tagliare un tubo dell'alimentazione rientra nella categoria delle forme accettabili per interrompere il trattamento" se c'è il consenso del paziente, ha infatti detto il giudice della Corte, Ruth Rissing van Saan. Il caso della Kuellmer è simile a quello di Eluana Englaro, anche se in Germania la Corte federale aveva stabilito con una sentenza del 1994 che - con il consenso del paziente - si possono interrompere le cure. Nonostante questo pronunciamento, la materia non era mai stata chiarita a fondo, poichè la legge non specificava quando l'interruzione del trattamento avrebbe potuto costituire un reato. Nel 2009 era stata approvata una nuova legge, secondo cui il biotestamento del paziente deve essere preso sempre in considerazione. Secondo i vescovi tedeschi rimane però il rischio di
"delicati problemi etici". Alla luce della sentenza, infatti, la Conferenza episcopale del Paese ha sottolineato che è "determinante una differenziazione tra eutanasia attiva e passiva", riservandosi di sottoporre ad una "analisi accurata e differenziata" le motivazioni del giudice Rissing van Saan. Una differenziazione di questo genere, hanno spiegato i vescovi, "rappresenta un sussidio etico indispensabile per decidere e ci sembra che non sia stata sufficientemente considerata ai fini della sentenza".

Fonte: Ansa

via aamterranuova

Federalismo, allarme dei Verdi Rischio assalto al patrimonio


L’isolotto di Santo Stefano, vicino a Ventotene, con il carcere borbonico dove fu imprigionato Sandro Pertini. Il museo di Villa Giulia, a Roma, e l’Idroscalo di Ostia dove uccisero Pier Paolo Pasolini. Il faro di Mattinata, sul Gargano. L’ex forte di S. Erasmo a Venezia. Parti delle Dolomiti. E ancora boschi, terreni agricoli, fonti di acqua minerale. Tutto nelle mani dei privati. Non per vendita diretta, ma attraverso una rapida triangolazione: dallo Stato agli enti locali e dagli enti locali ai privati. Per fare cassa, per recuperare una piccola quota dei finanziamenti che lo Stato ha tagliato facendo mancare agli enti locali l’ossigeno necessario a mandare avanti servizi di prima necessità.

Non è ancora un fatto, ma una possibilità concreta che si è aperta in forza del federalismo demaniale. Facendo i conti si scopre che l’elenco dei beni che gli enti locali possono richiedere al demanio statale, ed eventualmente vendere per ripianare il debito pubblico, vale 3 miliardi di euro. E’ una lista, sintetizzata dall’Ansa, composta da 11.009 schede per un totale di 19.005 cespiti.

Soddisfatto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che commenta l’inserimento in questa lista di parti delle Dolomiti come le Tofane, il Monte Cristallo o la ‘Croda del Beccò a Cortina insistendo solo sul trasferimento di competenze: “Mi sembra una cosa buona il fatto che pezzi così famosi delle Dolomiti, dichiarate tra l’altro patrimonio mondiale dell’umanità, ritornino alle loro comunità. Stiamo andando nella direzione giusta, anche dal punto di vista dei simboli”.

Opposto il parere del leader dei Verdi Angelo Bonelli che guarda alla privatizzazione come una minaccia imminente e concreta: “Ormai è evidente che dietro il federalismo demaniale si nasconde la più grande speculazione edilizia ed immobiliare della storia della Repubblica italiana. Altro che punire i furbetti, come sostenevano in molti fra cui Di Pietro che ha votato il provvedimento: così ai furbetti si costruiscono ponti d’oro per fare affari sui beni di tutti i cittadini. Trecento milioni di metri cubi di cemento potranno essere realizzati sulle aree agricole facendo realizzare agli speculatori guadagni 5 volte superiori al valore del terreno acquistato”.
“Non è certo con questi trasferimenti disordinati e senza regole che si potranno compensare i tagli selvaggi inflitti ai bilanci degli enti locali, con effetti disastrosi anche sulla difesa dell’ambiente e sulle politiche di rilancio dell’economia sana, quella che punta all’efficienza e alle rinnovabili”, aggiunge Ermete Realacci, responsabile della green economy del Pd.


fonte: http://forumambientalista.wordpress.com

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G20: l’economia affonda nell’impotenza della politica

Il G20 finisce come è finito il G8. Una pena: nella dichiarazione finale, da un lato si enfatizza – come ha ripetutamente chiesto nei giorni scorsi Barack Obama – il ruolo fondamentale dei piani di stimolo fiscale dei governi per sostenere la ripresa. Però, pur nella consapevolezza che un “aggiustamento” fiscale simultaneo di tutti i governi “potrebbe avere impatti negativi sulla ripresa”, i grandi della terra si impegnano, come sperava Angela Merkel, a stabilizzare o meglio ridurre i rapporti debito Pil entro il 2016 e ad azzerare i deficit entro il 2013.

Una dichiarazione che è un monumento al cerchiobottismo. Un segnale quantomeno confuso alle opinioni pubbliche e ai mercati. Ma questo sarebbe il meno. C’è una cosa che sembra ormai chiara: l’impotenza dei grandi della terra nel trovare un bandolo della matassa accettabile per tutti per disegnare una nuova via al capitalismo o comunque allo sviluppo e diffusione del benessere. Sarà perché la globalizzazione rende tutto più difficile, perché gli interessi “di bottega” sono molto corposi e troppo divergenti, o perché i “grandi” della terra sono tutti molto piccoli.

Ma è palese l’asimmetria tra la potenza di fuoco e la rapidità di azione dei mercati finanziari e l’insipienza e l’attendismo della politica. Non è chiaro ancora come andrà a finire: se in un “caldo bagno di sangue” o una mega catastrofe sistemica senza precedenti, una Grecia all’ennesima potenza. Senza escludere una mega catastrofe ambientale. Oppure se ci sia da qualche parte una soluzione che aspetta solo di essere trovata. Di certo che, in assenza di “pensieri lunghi”, di un po’ di coraggio e della presa d’atto che “c’è del marcio in Danimarca”, e che non se ne esce – stavolta – con le solite ricettine di basso profilo, il capitalismo avrà pure i secoli contanti, ma anche “un grande avvenire dietro le spalle”.

E a pagare il conto, prima o poi, stavolta, non saranno solo i poveri cristi.

di Carlo Cipiciani (Comicomix)
fonte


domenica 27 giugno 2010

Svegliati!


Una delle cose più importanti da capire, per ciò che riguarda l’essere umano, è questa: egli è addormentato. Anche quando crede di essere sveglio, non lo è. La sua attenzione, il suo stato di veglia, sono molto fragili; la sua presenza cosciente è così superficiale da non avere alcun valore. Il suo essere sveglio è solo una bella parola, assolutamente vuota di significato.

Voi dormite di notte e dormite di giorno: dalla nascita alla morte continuate a cambiare modalità di sonno, ma di fatto non vi svegliate mai. Non siate così sciocchi da credere che solo aprendo gli occhi siete svegli. Se non si apriranno i vostri occhi interiori, se il vostro intimo non si riempirà di luce, se non riuscite a vedere il vostro essere, chi siete, non crediate di essere svegli.

Questa è la più grande illusione in cui l’uomo vive. E una volta accettata l’idea che sei già sveglio, non si pone il problema di fare uno sforzo per svegliarsi.

Come prima cosa, devi far penetrare in profondità nel tuo cuore l’idea che stai dormendo, che sei addormentato, sei assolutamente addormentato. Tu sogni in continuazione. A volte sogni a occhi aperti e altre volte a occhi chiusi, ma sogni sempre e comunque: tu sei un sogno. Non sei ancora una realtà.

Naturalmente, qualunque cosa tu faccia in un sogno, è priva di significato. Qualunque cosa pensi, non ha alcun senso; qualunque cosa progetti, rimane parte dei tuoi sogni, e non ti permette di vedere mai ciò che è. Ecco perché Buddha ha insistito tanto – e non solo Gautama il Buddha, ma tutti i buddha hanno sempre messo una fortissima enfasi su un unico punto: svegliati! Continuamente, per secoli, l’intero insegnamento di tutti i buddha può essere contenuto in un’unica parola: svegliati!

E tutti hanno escogitato metodi, strategie, hanno creato ambienti e spazi, e campi di energia nei quali puoi essere risvegliato alla consapevolezza. Di fatto, se non vieni martellato, se non sei scosso alle fondamenta, non ti sveglierai mai. Il sonno è durato così a lungo che ha raggiunto il nucleo essenziale del tuo essere, ne sei sommerso. Ogni cellula del tuo corpo e ogni fibra della tua mente sono colme di quel sonno. Non è un fatto da poco. Ecco perché occorre un grande sforzo per essere svegli, per essere attenti, all’erta, per diventare un testimone.

Se c’è un argomento sul quale i buddha concordano, è questo: l’uomo, così com’è, è addormentato, e l’uomo dovrebbe essere sveglio. Essere svegli è la meta, ed essere svegli – l’attenzione consapevole – è il sapore di tutti gli insegnamenti dei buddha: Zarathustra, Lao Tzu, Gesù, Buddha, Bahauddin, Kabir, Nanak, tutti gli illuminati hanno sempre insegnato un’unica cosa… in lingue diverse, con metafore differenti, ma la loro canzone è sempre la stessa. Proprio come il mare sa di sale – sia che il sapore venga dal Nord o dall’Est, dal Sud o dall’Ovest, il mare sa sempre di sale – il sapore del Buddha è questo essere svegli.


– Osho, “La mente che mente” –
tratto da: Petali di loto

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Trivelle in azione nel Mediterraneo


Legambiente denuncia: molte società energetiche hanno avanzato richieste di ricerca, e in alcuni casi ottenuto permessi. Ma il rischio di una nuova “Messico” è alto.

Nuove trivellazioni nel mare italiano: e’ la minaccia sottolineata oggi da Legambiente nel rapporto ‘Mare Nostrum 2010′, presentato oggi a Venezia.
‘La preoccupazione e’ tanta e rimanda alla tragedia che si sta consumando negli ultimi due mesi nel Golfo del Messico, con l’incidente occorso alla piattaforma petrolifera della British Petroleum’, affermano i responsabili dell’associazione ambientalista. Secondo quanto reso noto da Legambiente, ‘molte società energetiche hanno infatti avanzato richieste di ricerca, e in alcuni casi ottenuto permessi, in un’estensione di circa 39mila kmq dislocati in 76 aree, per la gran parte di elevato pregio ambientale e considerate zone sensibili proprio per i loro ecosistemi fragili e preziosi da tutelare’.
Le attività di ricerca in mare di idrocarburi sono concentrate nel mar Adriatico, Ionio e nell’area antistante la Sicilia meridionale e occidentale: si tratta di 24 permessi di ricerca rilasciati per una superficie complessiva di circa 11mila kmq. I luoghi più interessati dalle attività di ricerca di petrolio sono la costa tra le Marche e l’Abruzzo dove insistono tre permessi di ricerca, il tratto di costa pugliese soprattutto tra Bari e Brindisi con due, il golfo di Taranto e il canale di Sicilia con dodici. L’ultimo permesso in ordine cronologico e’ stato rilasciato pochi giorni fa alla Shell Italia per avviare le prospezioni in un’area di mare di 1.356 kmq di fronte al golfo di Taranto, ‘ma la multinazionale energetica – afferma Legambiente – sta già pensando a nuove ricerche nel canale di Sicilia a caccia di uno dei piu’ grandi giacimenti d’Europa’. I tratti di mare che rischiano l’arrivo di ‘trivella selvaggia’ e piattaforme, conclude il dossier, nei prossimi anni potrebbero essere molti di piu’: dal 2008 ad oggi sono state presentate altre 41 domande per 23.408 Kmq.

fonte: http://www.gliitaliani.it/