da Blogeko
di Maria Ferdinanda Piva
Scatta un semaforo rosso alla contestatissima diga di Belo Monte sul fiume Xingu nell’Amazzonia brasiliana, la cui costruzione è iniziata da pochi mesi e contro la quale gli indigeni sono scesi letteralmente in guerra.
Belo Monte sarebbe la terza diga più grande del mondo: 500 chilometri quadrati di foresta allagati, 40.000 persone (si calcola) costrette a far fagotto per produrre grandi quantità di energia idroelettrica.
Un giudice brasiliano ha praticamente bloccato il cantiere (anche se sarebbe improprio dire che ha vietato la diga) perchè i lavori sullo Xingu potrebbero danneggiare le comunità locali che vivono di pesca. La partita contro Belo Monte è dunque riaperta: ma non per questo già vinta.
Il Governo brasiliano vuole a tutti i costi Belo Monte, in nome dello “sviluppo”, e sostiene che gli effetti collaterali sull’ambiente non sarebbero affatto gravi.
Ma, come scrive Salvaleforeste, il giudice, che si chiama Carlos Eduardo Martins,
ha proibito al consorzio costruttore della diga, la Norte Energia S.A., di mettere in opera “qualsiasi infrastruttura che possa interferire con il corso naturale del fiume Xingu”. Se dovesse violare la sentenza, il consorzio si ritroverebbe a dovrebbe pagare una multa di 100.000 dollari al giorno
Questo tuttavia non coincide con il blocco completo del cantiere, che può continuare ad effettuare lavori preparatori e a costruire strade.
Il ministro dell’Ambiente brasiliano, Izabella Teixeira, ha detto che si aspetta un capovolgimento della sentenza. Traduzione: il Governo intende impugnarla. Vi terrò informati.
Su Salvaleforeste sospesa la costruzione della diga di Belo Monte in Amazzonia
Su Associated Press un giudice ferma la costruzione della diga in Amazzonia (via Huffington Post)
Foto International Rivers
...da far girare...speriamo la sentenza resti un punto fermo!...Serene ore Rosa...giro e condivido su Fb...Madre Terra..
RispondiEliminadandelìon
Buongiorno Dandelìon, sì auguriamoci che il governo non impugni e capovolga la sentenza, per il bene di Madre Terra e degli indigeni che popolano quei luoghi.
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso...sereno giorno a Te amica cara :)
Namastè