sabato 30 aprile 2011

Perù: porte aperte agli OGM?

fonte foto: SeveDB
tratto da: Unimondo.org

Basterebbe fare un giro tra le variopinte bancarelle di uno dei tanti mercati agroalimentari del Perù per rendersi conto della straordinaria varietà biologica che caratterizza il paese. Frutti di tutti i tipi, mais di ogni forma e colore (persino viola), oltre duemila varietà di patata, migliaia di piante medicinali fanno del Perù uno dei paesi più biodiversi del pianeta. Dagli altipiani alla costa, dalle Ande alla Foresta Amazzonica.
L’agricoltura contadina caratterizza da sempre la cultura e l’economia nazionale. Negli ultimi dieci anni, la produzione ecologica certificata è quadruplicata, gli ettari di terreno destinati alla coltivazione organica cresciuti di sei volte; le esportazioni di prodotti biologici generano oggi un valore di oltre 220 milioni di dollari, contro i 30 milioni dell’anno duemila; il mercato interno è in continua crescita, attraverso le sempre più numerose fiere ecologiche.
Ma se la natura offre, spetta all’uomo conservare.

Osho

Osserva sempre ciò che è presente. 

Non avere fretta. 

E’ meglio non comprendere qualcosa che fraintendere;   

è meglio restare consapevolmente ignoranti che pensare di sapere.

Osho

venerdì 29 aprile 2011

AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE, LA LEZIONE GIAMAICANA

foto: mondoteo
di Marinella Correggia

Sembra, nella nostra parte del mondo, che le evoluzioni positive prendano tempi lunghi - a differenza di quelle negative che distruggono a grande velocità.. Altrove invece si assiste a cambiamenti più rapidi.
Una bella lezione viene dalla Giamaica. Importa il 60% degli alimenti che consuma ma il ministero dell'Agricoltura vuole abbattere questa dipendenza di almeno il 45% al più presto, tanto più in tempi di prezzi elevati e restrizioni all'export da parte dei paesi grossi produttori agricoli. Cosa sta facendo quel paese per promuovere l'indipendenza (e dunque sovranità) alimentare? Ce lo spiega un reportage dell'Inter Press Service.
Di fronte all'evidente natura erratica dei mercati mondiali, l'Autorità per lo sviluppo agricolo rurale (Rada) della Giamaica ha cominciato a promuovere orti domestici, rurali e urbani, in 14 aree strategiche. Era il primo punto di un Programma nazionale per la sicurezza alimentare, lanciato due anni fa con la distribuzione di kit contenenti semi, input e guide del piccolo coltivatore. È un programma con molti attori, che va sotto il nome di campagna «Eat Jamaican» (Mangia giamaicano, e dunque produci giamaicano). L'obiettivo finale è l'accesso di tutti a cibo nutriente, a basso costo e locale.

L’Unione europea boccia il reato di clandestinità

Susan Dabbous

DIRITTI. La decisione della Corte di giustizia mette in crisi il governo. Patrizio Gonnella, presidente di Antigone: «Chiederemo risarcimenti per ingiusta detenzione. Ora il Parlamento abroghi la norma».

Clandestini, non criminali. La Corte europea di giustizia ha bocciato ieri il reato di clandestinità introdotto in Italia dal pacchetto sicurezza nel 2009. «È una norma che non rispetta il principio di uguaglianza». Quella del tribunale Ue era una sentenza attesa da buona parte del mondo politico e soprattutto dagli ambienti giudiziari. «È stata certificata la mancanza di proporzionalità ed equilibrio nelle scelte di gestione dei flussi migratori in chiave esclusivamente repressiva», scrive in una nota l’Unione delle camere penali italiane.

UE: 2 giorni per salvare le erbe medicinali!

Fra 2 giorni l'UE metterà al bando diverse erbe medicinali, costringendo molti di noi a sostituirle con farmaci che incrementano i profitti delle grandi aziende farmaceutiche.

La direttiva europea impone barriere altissime a qualunque rimedio a base di erbe che non sia presente sul mercato da almeno 30 anni, incluse in teoria tutte le medicine tradizionali cinesi, ayurvediche e africane. E' una misura draconiana che asseconda le aziende farmaceutiche e ignora migliaia di anni di conoscenza medica.

Ci vuole un appello enorme contro questo divieto. Insieme le nostre voci potranno fare pressione sulla Commissione europea per migliorare la direttiva, sui nostri governi nazionali perché non applichino questi standard, e dare legittimità a un'azione legale. Firma sotto, inoltra questa e-mail a tutti e raggiungiamo 1 milione di voci per salvare le erbe medicinali:

http://www.avaaz.org/it/eu_herbal_medicine_ban/?vl

E' difficile da credersi, ma se un bambino si ammala ed esiste un rimedio sicuro e fatto di erbe naturali contro quella malattia, potrebbe diventare impossibile trovare quel rimedio.

Il primo maggio la direttiva creerà barriere enormi per i rimedi a base di erbe, a causa di costi esorbitanti e processi infiniti con esperti perché ogni singolo prodotto sia approvato. Le aziende farmaceutiche hanno le risorse necessarie per superare tutti i passaggi, ma le centinaia di piccole e medie ditte di erbe medicinali, in Europa e nel mondo, saranno in seria difficoltà.

"La gente vuole sognare"

di Massimo Mazzucco

Oggi Kate e William si sposano. Ci saranno 2.000 invitati d’onore all’interno della cattedrale di Westminster, mentre saranno più di 8.000 gli inviati di giornali e televisioni appostati all’esterno della chiesa, ammassati fra le decine di migliaia di “persone normali” che hanno voluto assistere da vicino a questo evento.

Ripetiamo le cifre, per comprendere meglio le dimensioni di questa follia: o-t-t-o-m-i-l-a giornalisti di giornali radio e TV, venuti da ogni parte del mondo, racconteranno a circa due miliardi di persone la stessa identica cosa: “Ecco i novelli sposi che salgono sulla carrozza, guardate la carrozza che si allontana da Westminster, ecco gli sposi che salutano la folla, guardate la carrozza che costeggia St. James Park, ecco nuovamente gli sposi che sorridono felici, vedete la carrozza che giunge a Buckingham Palace e scompare fra le mura del palazzo. Fine delle trasmissioni”.
Eppure, se chiedete ad un qualunque giornalista come si possa pensare di mettere in piedi un tale circo mediatico per un semplice matrimonio, con certezza il 99% di loro vi risponderà che “la gente ha bisogno di sognare”.
Noi diamo alla gente ciò che vuole la gente. Da sempre questo è stato il mantra – l’alibi, in realtà - per i media mainstream, quando scelgono di lanciarsi come avvoltoi sui fatti di cronaca più futili ed insignificanti, come appunto un matrimonio reale, solo perchè secondo loro “fanno audience”.

Naturalmente, nessuno riflette sul fatto che gli eventi di questo tipo “fanno audience” solo perchè lo hanno deciso i media stessi:

France Télécom: l'onda lunga della paura

Valentina Redaelli
 
Il suicidio di un altro dipendente di France Télécom – il sessantesimo dal 2008 – fa pensare che la “gestione del personale tramite il terrore” esiste ancora nei fatti, nonostante i buoni propositi annunciati dai nuovi vertici dell'azienda
 
 
Si è dato fuoco, a 57 anni, nel parcheggio della sede di France Télécom a Mérignac, vicino a Bordeaux. Uno dei suoi quattro figli si è detto certo che "è tutta colpa del lavoro". Era funzionario da trent'anni, delegato sindacale della Cfdt e préventeur, cioè incaricato a controllare le condizioni di lavoro, igiene e sicurezza dell'azienda. Come decine di migliaia di suoi colleghi, anche lui negli ultimi anni aveva dovuto accettare diversi cambi di mansione, uno ogni tre anni, imposti dai vecchi vertici di France Télécom. Come altri 59 dipendenti prima di lui, non ha retto.

giovedì 28 aprile 2011

Osho

La meditazione è l'unico tempio in cui, quando entri, sei davvero all'interno di un tempio.

 
Il problema autentico è risvegliare nell'individuo quel tanto di consapevolezza capace di generare in lui il desiderio di divenire libero, intelligente, autorealizzato e pienamente consapevole.


Osho - L'immortalità dell'anima - Mondadori, 2003, p. 112 e 198

"Vogliamo ridare dignità ai contadini e difendere la Terra"

Vandana Shiva
intervista di : Dazebao

NEW DEHLI - Incontriamo Vandana Shiva nel mese di febbraio nella sua vecchia casa di Dehli; al piano superiore un gruppo di giovani indiani e internazionali lavora nell’ufficio della sua associazione Navdania. Navdanja è  un centro agricolo dove i contadini espropriati delle loro terre, a causa della costruzione di mega impianti idrici o di dighe per produrre energia, possono lavorare e coltivare prodotti biologici. Inoltre Navdanja è anche un centro di studi politici economici e sociali dove è possibile partecipare a workshop e campi di volontariato organizzati, situato nella campagna indiana a circa 100 km da Dehli. Qui si può incontrare sovente esponenti internazionali del movimento contro il neoliberismo come Naomi Klein, Wolfanf Sachs e l’italiano Carlin Petrini ideatore della rete slow food.

In questi mesi in India la società civile, ma sopratutto i ceti più poveri, sono scesi in piazza per protestare contro l’aumento dei generi alimentari e in particolare delle cipolle che per la popolazione rappresenta l’equivalente della farina e del pane in occidente.

COME LA TV DANNEGGIA LE FACOLTA’ MENTALI

tratto da: Stampa Libera

Le funzioni psichiche superiori, cognitive e matcognitive, possono essere sviluppate, mediante l’addestramento (familaire, scolastico, professionale) e/o pratiche autonome, ma  anche impedite nel loro sviluppo, o danneggiate. Uno dei fattori più attivi in questo senso, sia per intensità che per quantità di persone colpite, è la televisione, assieme ai videogiochi.
Norman Doidge, in The Brain that Changes Itself (Penguin Books, 2007), espone allarmanti risultati di rilevamenti scientifici sugli effetti neuroplastici dell’esposizione alla televisione e ai video games. Preliminarmente, Doidge illustra come la neuroplasticità, di cui già abbiamo trattato, fa sì che, come il cervello foggia la cultura, così la cultura, le pratiche di vita (anche quelle che possono essere imposte a fini manipolatori) foggiano il cervello. Lo foggiano generando e potenziando reti neurali, collegamenti nervosi, innervazioni, che consentono di compiere prestazioni ritenute estranee alle facoltà dell’uomo, come aggiustare la vista alla visione subacquea senza l’uso di occhialini (osservato negli “zingari del mare”, una popolazione di pescatori di perle, e sperimentalmente  riprodotto in bambini svedesi – Doidge, cit., pag. 288). Anche l’attività di meditazione muta il cervello, aumentando le dimensioni dell’insula (pag. 290).  Anche la pratica della lettura produce modificazioni espansive di alcune aree corticali (pag. 293). I nostri cervelli sono diversi da quelli dei nostri antenati.

Viaggi solidali, due campi di lavoro in Africa Si aiutano bambini disabili e si fanno mattoni

Tutto avviene in villaggi della Tanzania, in zone di incredibile bellezza e lontane centinaiua di chilometri dal primo aeroporto. Una vacanza unica, sicuramente indimenticabile, soprattutto utile e solidale.

ROMA - Trasformare una vacanza in un'esperienza di vita, aiutando i volontari di Wanging'ombe 1. E' la proposta
di Comunità solidali nel mondo Onlus 2 e dell'Associazione di volontariato Gondwana 3, che hanno  creato una prima rete di assistenza per i bambini disabili e le loro famiglie e si preparano ad allargare l'esperienza ai villaggi circostanti. Meta di queste originali e sicuramente indimenticabili vacanze è Wanging'ombe, in Tanzania, a 700 chilometri dal più vicino aeroporto. Si tratta di due proposte per un'estate solidale e non convenzionale.

LA PRIMA PROPOSTA. E' meno impegnativa e prevede un viaggio attraverso alcuni degli scenari naturali più belli della Tanzania e un soggiorno partecipe della vita del villaggio.

L'esperienza in Tanzania. Il villaggio-fulcro di questa esperienza è Wanging'ombe nella regione di Iringa, distretto rurale di Njombe. Si tratta di un centro abitato di 1.600 abitanti, che sorge su un ampio altopiano fertile a 1.600 metri di quota, ricco di risorse naturali e dotato di un clima estivo piuttosto gradevole. L'altitudine tempera il clima tropicale con piacevoli escursioni termiche notturne.

mercoledì 27 aprile 2011

Folle inferocite

di Debora Billi

Sicuramente non ne avete sentito parlare. L'evento del 16 Aprile scorso, nel grande centro commerciale Porta di Roma, rappresenta sicuramente un'indicazione che qualcosa sta cambiando nel nostro Paese.
Antefatto: un servizio delle Iene racconta che in un negozio di intimo Tezenis del centro commerciale romano, la titolare ha picchiato una giovane commessa che aveva avuto l'ardire di chiedere il pagamento delle ore straordinarie. Calci e pugni chiusa in magazzino, e urla del tipo "Non mi fanno pena neanche i cani, io mi inchino solo al Duce."
In seguito alla denuncia televisiva, non interviene il sindacato, non intervengono le autorità, non interviene la Polizia. Il negozio resta aperto e continua a lavorare come sempre, con le commesse mute e sottomesse e la titolare che imperversa. Ma gli spettatori televisivi, per una volta, decidono di non restare tali: e si organizzano. In pochi giorni, riescono a mettere su un sit in di sabato pomeriggio davanti al negozio incriminato. Nel video qui sotto potete vedere il risultato.




Vi prego di ricordare che qui non si tratta di centri sociali o di disoccupati organizzati. Sono spettatori Mediaset, quelli che periodicamente accusiamo di rimbambimento. Centinaia di cittadini inferociti capaci di far chiudere un negozio, di far cacciare una titolare despota, e di infangare per tutta la Rete un marchio commerciale che ora ha il suo bel daffare per rifarsi l'immagine. La rabbia viscerale espressa nel sit in, e anche nell'affollatissima pagina Facebook, le urla "fascista, fascista", l'organizzazione (riuscita!) di un secondo affollatissimo sit in il sabato successivo, la determinazione mostrata nel voler punire l'ennesimo cialtrone che sfrutta e sottopaga la gente, stanno a dimostrare che il malessere serpeggiante e finora tenuto a bada sta cominciando ad esplodere.
In Inghilterra succede lo stesso, coi negozianti infuriati che impediscono l'apertura dell'ennesimo Tesco nel loro quartiere, un mall che oltre a far loro concorrenza compra anche oro e preziosi dai clienti indebitati.
Ho detto molte volte che siamo ormai lasciati soli, a vedercela con una realtà sempre più deteriorata dalla crisi. Chissà che non si riesca a dimostrare che da soli riusciamo a farci valere di più.

Forse è per questo, che non ne avete sentito parlare.

Venezuela: ondata di decessi tra i bambini Warao

Bambini Warao, Delta Amacuro, Venezuela.
© Survival

In aprile, nell’arco di soli 10 giorni, in una comunità warao del Venezuela sono morti sei bambini a casa di malnutrizione, malattie e scarsa assistenza sanitaria.
Secondo l’Istituto della Salute Pubblica del Venezuela, tra i sintomi che hanno portato alla morte dei piccoli si contano vomito, diarrea e disidratazione.
I Warao della comunità di Cambalache, nel Venezuela orientale, vivono in condizioni spaventose accanto a una discarica da cui oggi dipendono per procurarsi cibo e materiali per le abitazioni. L’accesso all’acqua potabile è limitato.
L’esplorazione petrolifera nell’area – iniziata senza consultazione con il popolo indigeno – ha inquinato i corsi d’acqua dei Warao, degradato il loro ambiente e compromesso sensibilmente la loro salute.

Sri Lanka, l'Onu accusa Rajapaksa

Enrico Piovesana
 
Il rapporto Darusman riconosce il governo singalese responsabile di gravi crimini di guerra e contro l'umanità commessi negli ultimi mesi della guerra contro le Tigri tamil, costati la vita a 40mila civili
 
Il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa, ricevuto a Roma pochi anni fa con tutti gli onori da Napolitano e papa Benedetto XVI, è un criminale di guerra responsabile della morte di almeno 40 mila civili tamil, sterminati dai bombardamenti governativi su campi profughi e ospedali, e di altri crimini contro l'umanità, quali esecuzioni sommarie, torture e stupri.
E' questa la conclusione del rapporto della commissione Onu incaricata di svolgere un'indagine preliminare sui crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Sri Lanka nelle ultime drammatiche fasi del conflitto tra governo e indipendentisti tamil.
Le duecento pagine stilate dalla commissione Darusman, dal nome dell'indonesiano che la preside, sono un durissimo atto di accusa nei confronti dei governanti di Colombo ma anche contro i guerriglieri delle Tigri tamil (Ltte), responsabili di aver usato i profughi tamil come scudi umani, uccidendo chi tentava la fuga, e come lavoratori e combattenti forzati.

Per amore del pane. L’uomo che salva i semi

  tratto da: Terra
 Maurizio Torretti

IL PERSONAGGIO. Giuseppe Li Rosi è un siciliano che ha scommesso sul recupero e la semina delle antiche “accessioni” di germoplasma di grano duro dell’isola. Sfidando le multinazionali.

«Questo pane è il mio, è il mio pane chè l’ho fatto fare nel mio panificio. E so che cosa c’è in questo pane, conosco il seme del grano che ho seminato io, il lievito naturale che ho utilizzato io. E so che cosa c’è in questo pane, perché lo debbo dare anche ai miei bambini….».

E' sulla linea di confine fra cinema sociale, cinema di finzione e cinema etnografico, che si sviluppa fin dall’inizio il bellissimo documentario La chiave rubata della città del grano realizzato dai registi belgi Jean-Christophe Lamy e Paul-Jean Vranken. La camera fissa il protagonista del film, Giuseppe Li Rosi, agricoltore di Raddusa, che documenta la cultura e l’identità di un luogo, che guarda alla terra, alla sua terra, non come risorsa economica ma come un’entità unica che vive e si comporta come sistema autoregolato formato dai suoi componenti fisici, chimici biologici. Li Rosi è un siciliano che ha scommesso sul recupero e la semina delle antiche accessioni di germoplasma di grano duro dell’isola.

I soldati di Gheddafi violentano anche i bambini


Rimpinzati di Viagra, le truppe del rais utilizzano lo stupro come arma di guerra.

Usano violenza ai bambini davanti ai loro familiari: a questo livello di abiezione sono ormai giunti i militari dell’esercito governativo libico. Questo denunciano associazioni non governative che operano in Libia, secondo quanto riferisce il Daily Mail. Alcuni bambini sono stati obbligati a guardare mentre i loro padri venivano uccisi e le loro madri violentate. Episodi di violenza sui bambini sono riferiti ovunque: a Misurata, Ajdabia, Ras-Lanuf. Alcuni si sono rifugiati nel campo profughi di Bengasi, dove hanno riferito agli operatori di Save the Children ciò che era loro accaduto.

lunedì 25 aprile 2011

R-esistere oggi. Per non perdere la capacità di indignarci

E non mi dimenticherai...
 
 Io non sono che una piccola cosa, e il mio nome sarà presto dimenticato, ma l’idea, la vita e l’ispirazione che mi pervasero continueranno a vivere.
Li incontrerai ovunque, sugli alberi in primavera, negli uomini sul tuo cammino, in un breve e dolce sorriso.
Incontrerai ciò che ebbe un valore per me, l’amerai e non mi dimenticherai.
 
 Kim Malthe-Bruun
(21 anni partigiano danese arrestato torturato fucilato il 6 aprile 1945)

fonte: PeaceLink

R-esistere oggi significa assumere consapevolezza e avere la capacità di non essere indifferenti di fronte a tutte le ingiustizie sociali

La Resistenza non può essere intesa solo come un evento storico limitato agli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, ma deve essere soprattutto un atteggiamento e un modo etico e morale permanente di porsi di fronte alle situazioni e agli eventi di rilevanza sociale e politica.
Guido Petter - storico, pedagogista e presidente onorario dell'Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano - ha sostenuto a questo proposito principi sociali ed etici importanti ed imprescindibili. La memoria non deve essere un vacuo esercizio retorico, ma un processo di accrescimento culturale che coinvolga le scuole in percorsi e processi educativi, formativi, didattici che aprano al dialogo tra culture, tra generi e generazioni: memoria quale fattore propulsivo di consapevolezza dei diritti umani. La Resistenza deve attivare una coscienza morale ed etica perenne.

Vik, l'ultimo saluto

Luca Galassi

Funerali a Bulciago per Vittorio Arrigoni. Davanti a duemila persone, commozione e speranza nelle parole della madre.
 
E' morto sulla croce come il Cristo, per la resurrezione di un popolo martoriato, affinché questo popolo potesse avere giustizia e pace. Le parole dell'arcivescovo emerito di Gerusalemme, Hilarion Capucci, hanno risuonato ieri nella palestra del centro sportivo di Bulciago, gremita di amici per dare l'ultimo saluto a Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza il 15 aprile da estremisti islamici.
Sono arrivati in centinaia dall'Italia e dall'estero tra amici, conoscenti, autorità e persone comuni, per partecipare alle esequie. Avvolti nelle kefiah, con foto del pacifista stampate su fogli di carta, insieme a poesie e pensieri improvvisati, in centinaia hanno riempito il palazzetto dello sport, mentre altre centinaia attendevano fuori. Più di duemila persone, giunte sole, in gruppo o in delegazione, portando solo bandiere della pace, perché la famiglia non ha voluto altri vessilli. Vik non aveva bandiere, solo quella palestinese. A coprire la bara che lo conteneva, i tre colori della bandiera italiana, insieme agli stessi colori, più il nero, di quella palestinese.

domenica 24 aprile 2011

RESTARE UMANI: L'EROICO RETAGGIO DI VITTORIO ARRIGONI


DI RAMZY BAROUD
palestinechronicle.com

Saranno celebrati oggi, giorno di Pasqua, alle 16.30 i funerali di Vittorio Arrigoni, a Bulciago (Lecco)

“Cara Mary”, scriveva l’attivista italiano Vittorio Arrigoni ad un’amica. “Tu sai [chi] sarà sulle navi?… Io sono ancora a Gaza, vi aspetto. Vi verrò incontro in barca. Resta umana. Vik”

“Mary” è Mary Hughes Thompson, un’appassionata attivista che ha affrontato i mari per scardinare il blocco israeliano su Gaza nel 2008.

sabato 23 aprile 2011

Rom, famiglie divise per Pasqua... dai cancelli di una chiesa

di Bruna Iacopino

Nel giorno della Santa Pasqua del Signore, molte famiglie cristiane si riuniranno attorno ad una tavola imbandita per festeggiare la resurrezione del Cristo... tra uova pasquali, agnelli e colombe l'unità famigliare verrà ancora una volta celebrata. Non sarà così per tutti, però. Non lo sarà per esempio per molte famiglie rom, divise, in questo momento proprio dai cancelli di una chiesa: la Basilica di San Paolo.
Tutto inizia ieri, con lo sgombero di via dei Cluniacensi. Dopo l'occupazione simbolica della Basilica stessa e un braccio di ferro durato 48 ore alla fine i rom hanno deciso di respingere in toto la proposta avanzata dal Comune: rimpatrio assistito, bonus di 1.000 euro ( metà da parte del Comune, l'altra metà dal Vicariato), donne e bambini al CARA di Castelnuovo di Porto, uomini all'interno di ricoveri notturni, partenza dopo Pasquetta. Ad accettare solo un gruppetto partito nel primo pomeriggio.
Rimane lo zoccolo duro, un centinaio di persone supportate dalle associazioni dice no e fa saltare la trattativa: ad essere divisi nel giorno di Pasqua per poi essere rimpatriati proprio non ci stanno e da San Paolo non si muovono.
La beffa però arriva proprio qui.

Bahrein, urla del silenzio

Christian Elia
 
Amnesty denuncia arresti di massa, mentre continua l'indifferenza internazionale

Secondo Amnesty International sono più di 500 le persone arrestate nelle ultime settimane in Bahrein. Quasi tutti sciiti. A febbraio l'emirato del Golfo è esploso; il fragile equilibrio sul quale la dinastia sunnita degli al-Khalifa ha basato il potere assoluto a scapito della maggioranza sciita è andata in pezzi, come il monumento della Perla.
Sorgeva nella capitale Manama, al centro di un grande incrocio sempre trafficato, ma occupato dai dimostranti il 21 febbraio scorso.
I violenti scontri tra la polizia e i dimostranti, non solo sciiti, ne hanno fatto il simbolo della protesta. La famiglia reale, furiosa, l'ha fatta abbattere. Rendondo, come spesso accade, ancora più simbolico quel luogo che celebrava la prima, storica, fonte di reddito del Paese prima dell'avvento dei prodotti finanziari e degli idrocarburi.

Vogliono boicottare il referendum: rompiamo il silenzio

di Giuseppe Giulietti

Ed ora ci riproveranno con i referendum sull'acqua, come per altro ha già annunciato il ministro Romani. Così, dopo aver imbrogliato le carte sul nucleare, cercheranno di fare lo stesso con gli altri quesiti, in modo da svuotare la consultazione e da impedire che il referendum sul legittimo impedimento, quello che turba  i sonni del capo, sia affossato per mancanza di quorum.
Siamo in presenza di una colossale truffa che dovrebbe trovare la risposta unitaria anche di chi non ha firmato  i referendum, persino di chi non li condivide in parte o in tutto.
Lo strappo democratico che si è già consumato non può essere archiviato, magari per non scontentare gli interessi di chi già si lecca i baffi ed il conto in banca al pensiero dei soldi che potrà ricavare dalle privatizzazioni degli acquedotti.

venerdì 22 aprile 2011

Ungheria, 300 fra donne e bambini rom in fuga per paura degli estremisti di destra

da PeaceReporter

E' accaduto a Gyoengyoespata, dove è stato allestito un campo di addestramento paramilitare vicino all'accampamento dei rom

Circa 300 fra donne e bambini rom sono fuggiti oggi dal comune di Gyoengyoespata (80 chilometri a est di Budapest) per paura di estremisti di destra che hanno allestito un campo di addestramento nelle vicinanze. Gli estremisti dell'organizzazione paramilitare Vederoe (Forza di difesa) hanno fatto delle ronde nella zona per intimidire i rom, colpevoli a loro detta di piccoli furti e atti violenti a danno degli ungheresi. Le donne e bambini rom sono stati raccolti in uno spazio vicino alla capitale gestito da organizzazioni civiche garantiste. Nel comune sono rimasti solo gli uomini della comunità rom. Dopo la fuga, la polizia ha circondato il campo di addestramento, dove i partecipanti si esercitano con armi da fuoco e in forme di lotta di guerriglia urbana, senza però impedire l'esercitazione. Il campo paramilitare rientra nella politica di intimidazione del partito estremista Jobbik che dice di voler "difendere gli ungheresi" contro la criminalità tzigana, e migliorare l'ordine pubblico giudicato insufficiente. La polizia non è intervenuta per impedire le ronde.

http://it.peacereporter.net/articolo/28137/Ungheria%2C+300+fra+donne+e+bambini+rom+in+fuga+per+paura+degli+estremisti+di+destra

A rischio anche il referendum sull'acqua, i promotori insorgono

Romani ipotizza legge ad hoc: approfondiremo. Ambientalisti: Governo-lobby fanno asse, ci sarà mobilitazione


(TMNews) - Dopo il referendum sul nucleare, probabilmente sterilizzato dalle modifiche al dl omnibus approvato dal Senato e passato all'esame della Camera con lo stop del governo al piano di realizzazione delle nuove centrali nucleari in Italia, ora è a rischio anche il referendum sull'acqua. "Anche su questo tema, come per il nucleare - ha annunciato il ministro per lo Sviluppo Paolo Romani - il referendum divide in due. Ho l'impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo. E' un tema di grande rilevanza".

Contro la possibilità di una nuova legge del Governo "in zona Cesarini" a ridosso della consultazione già convocata per il 12 e 13 giugno che consenta di evitare il referendum sulla cosidetta "legge Ronchi", riducendo quindi la tornata referendaria al solo sì o no all'abrogazione della legge sul legittimo impedimento processuale, sono insorti promotori e ambientalisti. Che hanno denunciato come "sia sempre più evidente che al Governo interessa solo fare di tutto per non far esprimere i cittadini suio temi che più stanno loro al cuore, facendo asse con lobby economiche, riducendo con ogni mezzo al minimo la possibilità che si raggiunga il quorum sul questito sulla giustizia che è invece il solo che a loro interessa".

NOI SIAMO LA TERRA

Amiamo la terra perchè noi siamo la terra!

Tratto dal libro Ecopsicologia di Marcella Danon:

Rinnegando la Terra, la Madre, in questa ansia di crescere e di emanciparci, abbiamo rinnegato molto di più. Abbiamo rinnegato – e questo lo si nota in tutte le culture allontanatesi dalla Terra – il femminile, l’amore per la vita connaturato nella donna, la saggezza dell’anziano, l’entusiasmo del bambino. E questo in ogni singolo individuo, uomo e donna…
Ritrovare e armonizzare in noi entrambe le polarità dell’essere (femminile e maschile) non è che un punto di partenza per diventare “grandi” e interi e per poterci mettere a disposizione della famiglia di cui facciamo parte – l’intera creazione – con tutta l’energia, l’intraprendenza, la maturità e la saggezza ora necessaria. E c’è n’è tanto bisogno.

Earth day

MADRE TERRA PER I NATIVI AMERICANI


Dovrei forse prendere un coltello e squarciare il seno di mia madre? Allora quando muoio lei non mi consentirà di riposare nel suo grembo.
Mi chiedi di scavare per trovare pietre! Devo scavare dunque sotto la pelle per portarle via le ossa? Allora quando muoio non posso tornare nel suo corpo per rinascere altre volte.
Mi chiedi di tagliare l’erba, seccarla e vendere fieno, per essere ricco come gli uomini bianchi! Ma potrei osare tagliare i capelli di mia madre?

Smohalla, capo dei Wanapum (poco più di 100 anni fa), giustificava così il rifiuto del suo popolo di dedicarsi alle stesse attività intraprese dai bianchi.

www.terraemadre.com

Marea Nera un anno dopo: la minaccia dei pozzi abbandonati


Dopo il disastro ecologico della Marea Nera, si scopre che il problema nel Golfo del Messico è molto più grave del previsto e la soluzione non è vicina.

La lista governativa, pubblicata da Associated Press, comprende, a quanto riferisce msm.com, ben 27.000 pozzi petrolio e di gas che sono stati riempiti di cemento e abbandonati, senza essere sottoposti ad alcun monitoraggio, mentre altri 3.200 vecchi pozzi sono stati lasciati senza nemmeno una copertura di cemento. I pozzi privi di copertura sono ovviamente più esposti a eventuali fughe rispetto a quelli cementati. Questi 3.200 pozzi sono inutilizzati da almeno cinque anni e non è in corso per loro alcun progetto di riutilizzo. In ogni caso anche i pozzi esauriti, così come quelli che non lo sono ancora del tutto, possono avere fughe o perdite, e in ogni caso non vengono effettuati controlli periodici per monitorare eventuali problemi.

Libia, ribelli occupano Wazin. Tripoli all'Unione Europea: 'Attenzione alle conseguenze'

 
Dopo la resa di cento soldati lealisti, i ribelli occupano il valico di frontiera con la Tunisia. Emergenza a Misurata: medici "esausti". Intanto il governo libico avverte l'Ue:"Possibili ritorsioni"

Continua il braccio di ferro tra le forze lealiste e i rivoltosi, raccolti intorno a Bengasi. Secondo quanto riferisce Shaban Abu Sitta, capo della rivolta, i ribelli della zona di Jabal al-Sumud hanno occupato oggi il valico di frontiera di Wazin, che divide il Paese dalla Tunisia, controllato fino a ieri dalle forze fedeli al Colonnello Muammar Gheddafi. La tv araba al-Jazeera ha inoltre fatto sapere che cento soldati libici, schierati al confine, si sono consegnati alle autorità tunisine, dopo combattimenti durati tre giorni.
La tv di Stato Jana ha riferito invece che forze Nato, impegnate nel blocco navale della Libia per impedire l'invio di armi e mercenari, hanno catturato una nave cisterna contenente petrolio libico, bollando l'evento come "un'operazione di pirateria barbarica". Intanto, mentre il portavoce governativo Moussa Ibrahim, pronunciandosi sui due fotografi morti ieri a Tripoli, ha affermato che "la guerra comporta sempre delle vittime", la BBC continua a documentare la tragica situazione vissuta dai civili a Misurata, dove il personale medico degli ospedali si dice "esausto" e "abbandonato" dalla comunità internazionale.
Il Consiglio nazionale transitorio ha rifiutato l'ultima proposta per un cessate-il-fuoco avanzata da Tripoli, considerandola una strategia messa in atto da Gheddafi, colpito pesantemente dai raid della Nato. Nel frattempo, dopo la decisione di Francia, Italia e Gran Bretagna di inviare addestratori militari a Bengasi, il ministero degli Esteri del regime ha diffuso un messaggio in cui invita l'Unione Europea a prestare attenzione alle "conseguenze che una tale mossa potrebbe scatenare".

http://it.peacereporter.net/articolo/28121/Libia%2C+ribelli+occupano+Wazin.+Tripoli+all%27Unione+Europea%3A+%27Attenzione+alle+conseguenze%27

Studio americano: la metà della carne alimentare è infetta



tratto da: DIETRO IL SIPARIO  
Notizie nefaste per i carnivori. Uno studio americano condotto dalla Infectious Diseases Society of America – e pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases – informa che circa la metà di tutta la carne e del pollame dei negozi americani è infetto.
In particolare, la carne esaminata (per la precisione il 47%) contiene in tassi elevati lo Staphylococcus aureus, un batterio legato a molte comuni malattie umane. In oltre la metà dei casi, questi batteri si sono rivelati resistenti ad almeno tre classi di antibiotici: in poche parole, sono delle vere e proprie bombe biologiche.
Certo, non che non si potesse già immaginare, ma per la prima volta è stata notificata nero su bianco la pericolosità connessa al consumo dei cibi animali più comuni. Che risultati simili siano ovvi, può facilmente essere dedotto prendendo in considerazione la forte presenza di farmaci e ormoni usati negli allevamenti del bestiame, resi necessari ovviamente per far fronte alla grossa quantità di carne voluta dalla produzione: un farmaco oggi e un farmaco domani e la generazione di batteri ultra-allenati e resistenti è assicurata.

giovedì 21 aprile 2011

IL LATTE DELLE DONNE BRASILIANE CONTIENE SOSTANZE OGM


Pesticidi e gli erbicidi usati per trattare gli OGM stanno comparendo in quantità significative in acqua piovana, sorgenti d'acqua e persino nel latte materno, secondo una nuova ricerca codotta in Brasile.

La ricerca rivela che il 100 per cento delle donne testate positive per avere almeno un componente agrochimico OGM nel proprio latte e che sono state collettivamente testate, soprattutto tra i residenti che vivono vicino a grandi monoculture di OGM, hanno livelli di sostante agrochimiche superiori persino del limite permesso nel latte di mucca.

Nel 2006, un incidente di un aereo spruzzatore contaminò tutta la città brasiliana di Lucas do Rio Verde con livelli incalcolabili di  agrochimici tossici. I residenti di quella città sono tuttora esposti a oltre circa 130 litri di sostanze agrochimiche all'anno, ma in quel particolare anno, i residenti sono stati esposti a livelli persino maggiori.
  Di conseguenza, i ricercatori hanno deciso di approfondire gli effetti di quella esposizione sulla popolazione.

Osho

 
Io conosco Dio... ma l'unico requisito per conoscere Dio è che io non ci sia. 

Nel momento in cui si scompare, Dio appare. 

Solo quando si è abbastanza vasti da contenerlo, quando non si occupa più lo spazio interiore... in realtà, la tua assenza, è la presenza di Dio.

Osho, L'arte di ricrearsi, p. 38, Mondadori

Morire in carcere, con la testa rotta


Non sappiamo quale reato avesse commesso Dioune Sergigme Shoiibou, il trentenne senegalese morto alcuni giorni fa nel carcere Mammagialla a Viterbo. Sappiamo che gli avevano dato sei mesi di pena. Non doveva essere un efferato criminale, non doveva essere troppo pericoloso per la nostra società, non doveva avere motivi di alta sicurezza ostativi nei confronti di un suo soggiorno di cura esterno al carcere. Aveva avuto un ematoma al cervello, il ragazzo, per rimuovere il quale era stata necessaria un’operazione che lo aveva privato di parte della calotta cranica. Non è facile andarsene in giro con mezza testa. Non è facile vivere in cella, dove i soccorsi sono lenti e parziali, sentendosi il cervello senza protezione. Peggio che andare in moto a duecento all’ora senza casco. Fatto sta che Dioune si è sdraiato sul letto e non si è più alzato. Si dice che sul suo corpo non si siano visti segni di violenze.
Le cause del decesso saranno medici legali e magistrati a stabilirle. Quegli stessi magistrati che, per un reato bagatellare, hanno tenuto in carcere un uomo con il cranio rotto. Eppure le leggi ci sono. C’è il rinvio dell’esecuzione della pena [art. 147 comma due del codice penale], c’è la detenzione domiciliare a casa o in luogo di cura [art. 47-ter dell’ordinamento penitenziario], ci sono molte possibilità tra le maglie delle norme. Se solo si volessero applicare. Ma oramai pare che i magistrati che fanno politica siano solo quelli che si schierano pubblicamente contro le nefandezze di Berlusconi, e che tutti gli altri si trascinino con stanchezza utilizzando solo le procedure che creano loro meno responsabilità. Sarebbe bello che la magistratura scegliesse di farsi scudo non solo contro i potenti ma anche a difesa dei deboli. Si fa alta politica e si fa alta società, salvando dalla morte un poveraccio che è finito per disgrazia in una delle nostre carceri.

Bahrein, poetessa anti-regime stuprata e uccisa dai militari

Si tratta di Ayat al-Ghermezi, 20 anni, che ha recitato le sue poesie contro il regime durante le proteste in piazza della Perla nella capitale.

Una poetessa del Bahrain nota per aver composto poemi contro il governo di Manama è stata uccisa dopo essere stata arrestata e violentata dalle forze governative. Si tratta di Ayat al-Ghermezi, 20 anni, che ha recitato le sue poesie contro il regime e il primo ministro del Bahrain Khalifah Ibn Salman al-Khalifah durante le proteste in piazza della Perla nella capitale, come riferisce il sito di notizie Farda. Già subito dopo la lettura, Ayat al-Ghermezi ha iniziato a ricevere insulti, lettere ed e-mail intimidatorie. Secondo quanto spiega la sua famiglia, una volta recatasi dalla polizia a riferire delle minacce ricevute, è stata insultata anche dai funzionari. Alla fine di marzo le forze di sicurezza hanno realizzato due bitz in casa sua, minacciando la sua famiglia affinché fornisse informazioni su Ayat, minacciando che, in caso di silenzio, avrebbero "distrutto la casa con le proprie mani, come ordinato da funzionari di alto grado".

Gaza: 'Oliva' la barca della speranza

È salpata ieri 20 aprile, nel porto di Gaza,  la la barca della speranza.
Si chiama Oliva, zeitun in arabo.

Si tratta di una barca a motore  di otto metri di colore bianco, avrà il compito di monitorare, documentare e diffondere   attacchi e violazioni da parte della Marina Israeliana, e di garantire ai pescatori palestinesi di lavorare senza rischiare di essere attaccati e uccisi.

Anche Vittorio Arrigoni aveva contribuito al progetto ed alla scelta del nome
 'Oliva'.

Ulteriori informazioni qui
e anche qui




Bill Gates espulso dal Brasile

Che faceva nel suo terzo viaggio in Amazzonia?
Bill Gates, fondatore dell Microsoft  é stato costretto dalle autoritá ad abbandonare il Brasile. Il miliardario stava effettuando una crociera lungo il Rio Negro, un fiume nordico, in compagnia di suoi illustri amici. Le autoritá gli hanno notificato l'espulsione, concedendo tre giorni di tempo per uscire dalle acque territoriali del Brasile. Le autoritá hanno motivato l'imprevista decisione con la mancanza di permessi di lavoro per l'equipaggio dello yacht a bordo del quale viaggiava Gates ed altri colleghi miliardari.
Secondo la AFP, questo era il terzo viaggio nel bacino della regione amazzonica. Quali sono le ragioni reali della sorprendente decisione delle autoritá brasilane? E' risaputo che sono ferree guardiane della sovranitá, pertanto é da escludere che si tratti di una iniziativa delle autoritá locali; le ragioni della sorprendente espulsione non sono tutte riflesse dalla versione ufficiale. Che faceva Bill Gates nell'Amazzonia?

http://selvasorg.blogspot.com/2011/04/bill-gates-espulso-dal-brasile.html